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La Svizzera perde posizioni nello sviluppo

L'inizio tardivo della scolarizzazione figura tra i fattori considerati negativi per la Svizzera Keystone

La Svizzera ha perso due posizioni nella classifica mondiale dello sviluppo umano realizzata dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP).

È passata dal 7° rango dello scorso anno al 9° di quest’anno. La Norvegia resta prima e il Niger ultimo.

La situazione in Svizzera non è cambiata improvvisamente da un anno all’altro, ha spiegato Cecilia Ugaz, coordinatrice del rapporto annuale inviato dalla Svizzera al programma dell’ONU per lo sviluppo UNDP. Semplicemente altri paesi sono avanzati, sorpassando la Svizzera.

Così la Svizzera è stata superata dall’Irlanda, come pure dagli Stati Uniti e dal Giappone. Anche il Lussemburgo ha perso posizioni. Secondo l’UNDP, è il grado di scolarizzazione che impedisce alla Svizzera di guadagnare posizioni in classifica. In questo ambito rimane dietro alla Norvegia, all’Islanda, all’Australia, all’Irlanda, alla Svezia, al Canada, al Giappone e agli Stati Uniti.

Dietro alla Svizzera si posizionano l’Olanda, la Finlandia, il Lussemburgo, il Belgio, l’Austria e la Danimarca. Seguono poi dopo il 16° rango la Francia, l’Italia, la Gran Bretagna, la Spagna, la Nuova Zelanda e la Germania.

In coda alla lista si trova il Niger (177°), preceduto da Sierra Leone, Mali e Burkina-Faso. Gli ultimi 30 Stati della classifica sono africani, ad eccezione di Haiti (154°) e Yemen (150°).

Divario crescente tra ricchi e poveri

Le statistiche del rapporto 2006 mettono in luce un crescente divario tra paesi ricchi e paesi poveri.

Lo sviluppo umano rimane infatti fermo al palo nell’Africa subsahariana, principalmente a causa dell’effetto devastante dell’hiv/aids sull’aspettativa di vita. L’aspettativa di vita nell’Africa subsahariana è più bassa oggi di quanto non fosse trent’anni fa, afferma l’UNDP.

Nei 31 paesi che stanno in fondo alla classica una persona può sperare di vivere in media solo 46 anni, 32 in meno dell’aspettativa di vita media nei paesi a sviluppo umano avanzato. La situazione è invece migliorata in altre regioni.

Dopo un costoso arretramento in termini di sviluppo umano nella prima metà degli anni Novanta, l’Europa centrale e orientale e i paesi dell’ex Urss della Comunità di stati indipendenti (Csi) hanno mostrato un netto recupero, e dal 1990 i progressi nell’Asia orientale e meridionale sono sempre più rapidi. I paesi al vertice e al fondo della classifica 2006 sono gli stessi del 2005.

Radicamento delle disuguaglianze

Le cifre del Rapporto 2006 mettono infine in evidenza il radicamento delle disuguaglianze a livello planetario: il reddito combinato delle 500 persone più ricche del mondo, ad esempio, attualmente è superiore a quello dei 416 milioni di persone più povere.

L’Indice prende in analisi i dati statistici del 2004 relativi a 177 Paesi (alcuni come Afghanistan, Iraq e Somalia non sono stati esaminati per causa di dati insufficienti).

La graduatoria è stilata in base all’Indice di sviluppo umano (Isu). Introdotto con il primo Rapporto sullo sviluppo umano (1990) l’Isu valuta lo stato dello sviluppo umano usando come parametri l’aspettativa di vita, l’alfabetizzazione della popolazione adulta e il tasso di scolarità a livello primario, secondario e terziario, e il reddito.

swissinfo e agenzie

L’UNDP pubblica il suo all’Indice di sviluppo umano ogni anno.
Quest’anno, la classifica ha tenuto conto di 177 paesi.
È basato su tre fattori: la speranza di vita, il livello di educazione e il reddito per abitante.

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) è un’agenzia specializzata dell’ONU. La sua sede è a New York.

L’UNDP fornisce delle consulenze ai paesi in via di sviluppo e li aiuta ad ottenere dei finanziamenti. Per questo collabora con altre organizzazioni internazionali.

L’agenzia ha sei settori di intervento prioritari: la democrazia, la lotta contro la povertà, la prevenzione delle crisi, la lotta contro l’aids, la gestione sostenibile delle risorse e lo sviluppo umano.

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