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La Svizzera punta sulla nuova banca dati di Schengen

Il consigliere federale Christoph Blocher a colloquio con il ministro degli interni tedesco Wolfgang Schäuble a Bruxelles Keystone

La nuova banca dati di polizia SIS II si fa attendere. Ciononostante il consigliere federale Christoph Blocher vuole rinunciare ad una soluzione transitoria.

Solo nell’eventualità di un ritardo ancora maggiore la Svizzera dovrebbe considerare di aderire ad una versione rivista dell’attuale sistema informatico, ha detto il ministro della giustizia elvetico a Bruxelles.

Da due anni il ministro della giustizia Christoph Blocher è regolarmente invitato alle sedute del Comitato misto di Schengen. Martedì si è recato per la prima volta a Bruxelles. In precedenza aveva preso parte una sola volta all’incontro, ma la seduta si era tenuta in Lussemburgo.

Blocher è andato a Bruxelles anche per conoscere l’ambiente. Nel secondo semestre del 2007 gli toccherà «l’onore e l’onere di presiedere il Consiglio misto». All’ordine del giorno vi era inoltre un tema molto importante per la Svizzera, il Sistema d’informazione di Schengen (SIS).

Il SIS è uno delle ragioni principali per l’adesione della Svizzera al trattato di Schengen. In origine era previsto che la Svizzera e i dieci nuovi stati dell’Unione europea avessero accesso nel 2007 ad una versione completamente rinnovata del sistema, SIS II.

Nuovo sistema in ritardo

Ma la realizzazione di SIS II procede lentamente. È vero che il Parlamento europeo e i ministri degli interni dei paesi dell’UE si sono accordati sulle basi legali di SIS II. I problemi tecnici sono però più grandi del previsto e la gestione del progetto da parte dela Commissione europea lascia a desiderare. Sarà difficile che SIS II entri in funzione prima del 2009.

In questo contesto, su pressione dei nuovi stati membri, i ministri europei si sono pronunciati per una soluzione transitoria: il Portogallo ha proposto di mettere a disposizione dei nuovi paesi dell’UE e dei paesi associati una copia del SIS I portoghese, con la denominazione «SISone4ALL».

Questa soluzione permetterebbe di collegare tecnicamente i nuovi Stati che fanno parte di Schengen al sistema SIS I già esistente e dunque, indipendentemente dai ritardi riguardanti l’introduzione di SIS II, un’apertura puntuale dei confini interni per il 2008, sempre che funzionino i controlli lungo la nuova frontiera esterna dello spazio Schengen.

La Svizzera deciderà la prossima primavera se entrare in «SISone4all». La priorità di Berna rimane tuttavia SIS II, «un sistema chiaramente migliore», come ha indicato Blocher a Bruxelles, perché conterrà dati più numerosi e migliori per le ricerche di polizia rispetto all’attuale SIS I, in particolare quelli biometrici.

Non prima degli Europei di calcio

Il nuovo calendario per l’introduzione del SIS II sarà presentato alla prossima riunione del Comitato misto in febbraio. Se ne risulterà che il nuovo sistema potrà essere applicato nel 2009, la Svizzera aspetterà secondo Blocher quella data, rinunciando alla fase SISone4all.

Un’eventuale partecipazione alla fase transitoria, nell’autunno 2008 secondo quanto previsto, costerebbe fra i quattro e i cinque milioni di franchi supplementari, secondo Blocher. Alla cassa passeranno tuttavia solo i paesi che vi parteciperanno.

Il ministro della giustizia è in ogni caso contrario a una partecipazione svizzera prima dei campionati europei del giugno 2008, organizzati insieme da Svizzera e Austria. A suo avviso ai fini della sicurezza è migliore la regolamentazione attuale. «Non ha molto senso eliminare i controlli alla frontiera per l’adesione a Schengen e poi reintrodurli a causa dei campionati di calcio».

swissinfo e agenzie

Parlamento europeo e ministri degli interni dei paesi dell’UE hanno trovato di recente un accordo sulle basi legali per SIS II. La Svizzera ha partecipato all’elaborazione del sistema. Lo adotterà al momento di entrare a far parte dello spazio di Schengen.

Fra i temi controversi nella discussione su SIS II vi è l’affidabilità dei dati relativi alle impronte digitali e delle fotografie digitali. La loro memorizzazione rappresenta una delle novità del sistema.

Il compromesso tra parlamento e ministri europei prevede che una persona possa essere identificata solo attraverso la sua impronta digitale dal momento in cui la tecnologia di SIS II sarà affidabile.

Inoltre deve essere possibile evitare gli scambi di persona, perché SIS II immagazzina i dati di categorie molto diverse di persone: supposti criminali, persone disperse, testimoni, persone a cui è stato rubato il passaporto e stranieri espulsi.

Gli accordi di Schengen hanno fornito il quadro legale per la progressiva abolizione dei controlli delle persone lungo le frontiere interne dell’UE.

In cambio dell’apertura delle frontiere, essi prevedono una serie di misure per garantire la sicurezza dei paesi membri, tra cui il potenziamento dei controlli alle frontiere esterne, una migliore collaborazione transfrontaliera tra gli organi di polizia, la semplificazione della cooperazione giudiziaria e una politica comune in materia di visti.

I cittadini svizzeri hanno approvato l’adesione agli accordi di Schengen il 5 giugno 2005.

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