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La Svizzera rende omaggio al Pontefice

Il vescovo Amedeo Grab mentre pronuncia l'omelia giovedì sera a Berna. Keystone

Alla vigilia delle esequie del Papa, una messa è stata celebrata giovedì a Berna alla presenza dei consiglieri federali Micheline Calmy-Rey e Pascal Couchepin.

Venerdì in Svizzera le bandiere saranno a mezz’asta, ma non dappertutto; alcuni cantoni si sono opposti alla domanda del Governo adducendo l’argomento della laicità.

Più di 800 persone, tra cui molti esponenti delle autorità e del corpo diplomatico, hanno partecipato giovedì alla cerimonia nazionale in suffragio di Giovanni Paolo II. La messa, trasmessa in diretta televisiva, si è svolta nella chiesa della Trinità di Berna.

A rappresentare il Governo vi erano i consiglieri federali Pascal Couchepin e Micheline Calmy-Rey e la cancelliera della Confederazione Annemarie Huber-Hotz.

L’addio a “un messaggero di pace”

Giovanni Paolo II era «un messaggero di pace, di riconciliazione, di giustizia solidale, di speranza per ogni essere umano che si riconosce creato da Dio», ha detto il nunzio apostolico Mons. Francesco Canalini. «La Nostra preghiera – ha aggiunto – è prima di tutto un ringraziamento a Dio onnipotente per aver dato alla Chiesa e al mondo un vero uomo di Dio, che ha messo le sue qualità umane al servizio della missione, con intensità e vigore».

Accogliendo i partecipanti alla cerimonia Mons. Kurt Koch, vescovo di Basilea, ha ricordato il viaggio del Papa lo scorso giugno a Berna. «Gli siamo riconoscenti per la testimonianza personale della sua umanità, della sua vita di cristiano, per la sua fedeltà nella verità della fede, per la sua azione per la pace e la giustizia nel mondo e per il suo profondo amore verso gli uomini e soprattutto verso la gioventù, che aveva particolarmente a cuore», ha detto Mons. Koch.

Nell’omelia Mons. Amedeo Grab, presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, ha ricordato il coraggio e l’impegno del Pontefice in numerosi campi e ha insistito sulle prime parole pronunciate da Karol Wojtyla: «Non abbiate paura». Il vescovo di Coira ha definito il defunto Papa «uomo forte, cristiano dalla fede incrollabile, pastore consapevole della sua immensa responsabilità» che «non ha cercato il potere, ma la salvezza del mondo».

A ricordare il Papa non è però stata solo la capitale: messe in suo suffragio si sono infatti tenute in diverse altre località svizzere, fra cui Lugano, Ginevra, Losanna, Friburgo, Neuchâtel, Soletta, San Gallo e Coira.

Bandiere a mezz’asta, ma non dappertutto

Venerdì le bandiere sugli edifici dell’amministrazione federale saranno messe a mezz’asta, come prevede il protocollo durante i funerali d’un capo di Stato con il quale la Svizzera ha relazioni diplomatiche.

In Svizzera romanda alcuni cantoni protestanti (Ginevra, Vaud e Neuchâtel) hanno però rifiutato di seguire la raccomandazione della Confederazione.

Il cancelliere di Neuchâtel ha indicato che il cantone «è uno Stato laico, che non deve interferire con le faccende ecclesiastiche», mentre Ginevra ha argomentato che le bandiere non sono mai state messe a mezz’asta per la morte di un capo di Stato straniero.

Il canton Zurigo e diversi altri cantoni protestanti hanno per contro deciso di seguire le raccomandazioni della Confederazione.

Il consigliere federale Pascal si è detto «sorpreso» della richiesta fatta dalla Confederazione ai cantoni affinché issino le bandiera a mezz’asta. Il rifiuto opposto da Vaud, Neuchâtel e Ginevra non è a suo avviso «scioccante».

«Onestamente, io stesso mi sono stupito di questa richiesta. Non mi sembrava indispensabile. I cantoni potevano decidere da soli», ha detto Couchepin ai microfoni della Radio della Svizzera romanda.

I pellegrini si ammassano a Roma

Assente a Berna, il presidente della Confederazione Samuel Schmid si trova dal canto suo a Roma, dove venerdì rappresenterà la Svizzera ai funerali del Pontefice. Ad assistere alla solenne cerimonia in Piazza San Pietro vi saranno anche quattro vescovi svizzeri: Giacomo Grampa (diocesi di Lugano), Amedeo Grab (Coira), Kurt Koch (Basilea) e Pierre Bürcher (vescovo ausiliario di Losanna).

Nella capitale continuano intanto ad affluire decine di migliaia di pellegrini, molti dei quali dalla Polonia. Secondo alcune valutazioni, almeno due milioni di persone sono già giunte a Roma. Alcune fonti prevedono addirittura che venerdì saranno complessivamente in quattro milioni a rendere un ultimo omaggio a Giovanni Paolo II.

Dalla Svizzera è intanto partito giovedì pomeriggio un treno speciale. I cattolici elvetici si sono però forse scoraggiati visto la confusione che regna a Roma. Solo 120 biglietti sono stati venduti e il convoglio speciale, previsto inizialmente per 1’060 persone, è stato ridotto a 500 posti.

swissinfo e agenzie

La Svizzera ha ricordato il Pontefice giovedì con una cerimonia nazionale svoltasi nella cattedrale di Berna.

Per i funerali di Giovanni Paolo II sono attesi fino a quattro milioni di pellegrini e 200 delegazioni.

A rappresentare la Confederazione vi sarà il presidente Samuel Schmid.

La cerimonia sarà trasmessa in mondovisione da numerose televisioni.

Il centro di Roma sarà vietato al traffico. Scuole, uffici e musei rimarranno chiusi.

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