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La Svizzera trema, ma va al Mondiale

Il rigore di Frei al secondo minuto aveva lasciato sperare in una serata tranquilla.... Keystone

Nonostante la sconfitta ad Istanbul per 4:2 contro la Turchia, la nazionale svizzera di calcio si qualifica per i mondiali dell'anno prossimo in Germania.

Dopo la vittoria per 2:0 dell’andata, sono dunque decisive le reti in trasferta. Ma si è rischiato davvero troppo. Incidenti nel dopo partita.

Il sogno si è dunque realizzato, ma la lotta è stata dura. Più del previsto.

In una partita pazza nell’infuocato catino di Istanbul, una Svizzera piuttosto frastornata ha rischiato di vanificare tutto quanto di buono aveva costruito durante la campagna di qualificazione per i mondiali del prossimo anno.

Certo, dopo le polemiche degli ultimi giorni, l’atmosfera nello stadio era tutt’altro che accogliente per i giocatori svizzeri. Fischi assordanti, lancio di oggetti e aggressività fors’anche eccessiva proveniente dagli spalti.

Ma dopo la quasi inattesa rete iniziale realizzata già al secondo minuto su rigore da Alex Frei, ci si poteva aspettare una serata più o meno tranquilla a difesa di un comodo vantaggio.

In effetti, la Svizzera poteva contare pure sul 2:0 dell’andata di Berna. E con la zampata di Frei, la Turchia era infatti chiamata ad infilare ben quattro palloni alle spalle di Zuberbühler per qualificarsi al mondiale.

Quasi impossibile, si credeva…

Svizzera fragile

Ed invece, la squadra di Kübi Kuhn, che non perdeva da ben 14 partite, è andata vicinissima ad un catastrofico harakiri. Due reti incassate già nel primo tempo ed una terza in apertura di ripresa hanno fatto temere il peggio.

I turchi, galvanizzati dal miracolo sempre più vicino e da un pubblico fin troppo caldo, mettevano sotto pressione una Svizzera che, inspiegabilmente, non riusciva a svolgere il proprio gioco e sembrava mancare di personalità in tutti i reparti.

Con il passare dei minuti e con i turchi sempre più sbilanciati in avanti alla ricerca della decisiva rete del 4:1, i rossocrociati hanno lentamente ritrovato un po’ di spazio nelle praterie che si aprivano nelle retrovie dei padroni di casa.

Ma non era serata per molti. Clamorosa ad esempio l’occasione malamente sprecata da Frei al 65esimo minuto, solo davanti a Volkan.

La zampata di Streller

Dopo altri minuti di tensione estrema, all’84esimo il fino ad allora tutt’altro che brillante Streller, lanciato solo verso la porta turca, è poi finalmente riuscito ad infilare l’importante pallone del 3:2.

Tutto chiarito? Passerella finale? Macché! Ad un minuto dal termine la Turchia riusciva a bucare nuovamente la difesa rossocrociata. Ed a quel punto, con i recuperi ancora da giocare, ai turchi mancava nuovamente ancora solo una rete per sbriciolare i sogni mondiali elvetici.

Altri brividi, altri timori. Troppi, per una squadra che aveva fatto della propria solidità una delle proprie armi migliori.

Poi, finalmente, il triplice fischio dell’ottimo arbitro belga. Ed il grande sollievo per una Svizzera che dunque riesce per l’ottava volta a qualificarsi per un campionato del mondo, 12 anni dopo la sua ultima apparizione ad USA 1994.

Un successo importante, tutto da gustare, anche considerando che nel 2008 Svizzera ed Austria saranno gli organizzatori dei campionati europei.

La Svizzera sarà dunque della partita in occasione dei due prossimi appuntamenti calcistici più importanti.

Incidenti inqualificabili

A fine partita, stando a quanto rivelato da più fonti, alcuni giocatori turchi e dei membri delle forze di sicurezza (!), hanno dato sfogo alla propria rabbia aggredendo dei membri della squadra svizzera negli spogliatoi dello stadio.

Il vallesano Stéphane Grichting ha dovuto essere trasportato all’ospedale.

“È uno scandalo”, ha tuonato il Mister Köbi Kuhn.

“Non ho visto tutto quanto è accaduto ma il fatto che i poliziotti turchi non hanno esitato a picchiare dei giornalisti turchi che filmavano i fatti è rivelatore dell’ambiente nel quale abbiamo dovuto giocare”, ha aggiunto.

Una rete in più qui, una rete in meno là…

La Svizzera aveva chiuso il girone di qualifica ai mondiali 2006 al secondo posto dietro alla Francia. I 18 punti elvetici erano stati conquistati grazie a 4 vittorie (ottenute contro Cipro e le Isole Far Oer) e 6 pareggi in 10 incontri.

A Dublino, nell’ultimo incontro della prima fase, la Svizzera aveva chiuso sullo 0-0 contro l’Eire.

Sarebbe bastata una sola rete rossocrociata (e le occasioni c’erano state…) per chiudere il girone al primo posto ed evitare il temibile spareggio.

Le 32 elette

Tutte le 32 squadre qualificate per il mondiale sono ora definite.

Le ultime formazioni ad ottenere l’ambito accesso alla maggiore competizione calcistica, oltre alla Svizzera, sono state Cechia, Spagna, Australia e Trinidad & Tobago che, negli spareggi, hanno eliminato rispettivamente Norvegia, Slovacchia, Uruguay e Bahrein.

La grande sarabanda del Campionato mondiale di calcio si aprirà il 9 giugno 2006 a Monaco di Baviera e si concluderà un mese dopo a Berlino con la designazione della nuova squadra campione del mondo.

I detentori del titolo sono i giocolieri verde-oro del Brasile, che il 30 giugno 2002 avevano trionfato in finale contro la Germania nel mondiale nippo-coreano.

swissinfo

Turchia – Svizzera 4:2 (andata 0:2)

Istanbul, 42’000 spettatori

Reti: 2′ Frei (rigore) 0:1, 24’/38′ Tuncay 2:1, 52′ Necati (rigore) 3:1, 84′ Streller 3:2, 89′ Tuncay 4:2

Turchia: Volkan, Altintop, Alpay, Seyhan, Tuncay, Selcuk, Emre (82′ Bastürk), Necati (81′ Tekke), Ergun, Sükür, Serhat (70′ Tümer)

Svizzera: Zuberbühler, Degen (46′ Behrami), Müller, Senderos, Spycher, Barnetta, Vogel, Cabanas, Wicky, Gygax (33′ Streller, 87′ Huggel), Frei

Arbitro: De Bleeckere (Belgio)

Le 32 squadre qualificate per i mondiali di Germania nel 2006 sono le seguenti:

Europa (14 squadre): Germania (paese ospite), Portogallo, Inghilterra, Francia, Olanda, Italia, Croazia, Polonia, Svezia, Serbia-Montenegro, Ucraina, Spagna, Svizzera e Cechia.

Sudamerica (4): Argentina, Brasile, Paraguay, Ecuador.

Asia (4): Iran, Giappone, Arabia Saudita, Corea del Sud.

Africa (5): Angola, Costa d’Avorio, Ghana, Tunisia, Togo.

America del Nord, Centrale e Caraibi (4): Messico, USA, Costa Rica, Trinidad & Tobago.

Oceania (1): Australia

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