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La Svizzera vuole ridare ad Haiti i fondi Duvalier

Baby Doc, il cui ritratto è ancora appeso nella Fondazione Duvalier di Port-au-Prince, aveva saccheggiato le casse di uno dei 5 paesi più poveri del mondo Keystone

I 7 milioni di franchi dell'ex dittatore Jean-Claude Duvalier, bloccati in Svizzera dal 2002, devono essere restituiti ad Haiti: lo ha deciso l'Ufficio federale di giustizia (UFG). I titolari dei conti, appartenenti al clan Duvalier, non sono riusciti a dimostrare che i fondi avevano un'origine legale.

Le autorità haitiane, che hanno inoltrato una richiesta di assistenza giudiziaria alla Svizzera, accusano Duvalier di aver saccheggiato le casse dello Stato con l’aiuto di persone del suo entourage.

L’ex presidente, rimasto in carica dal 1971 fino alla sua fuga nel 1986, avrebbe poi depositato all’estero i fondi sottratti, pari a diverse centinaia di milioni di dollari.

In seguito alla richiesta avanzata da Haiti, l’UFG aveva bloccato i conti, chiedendo ai membri del clan Duvalier di fornire chiarimenti sulla provenienza dei fondi.

Organizzazione criminale

Conformemente alla giurisprudenza adottata dal Tribunale federale nel caso Abacha, le autorità elvetiche hanno infatti applicato il principio dell’inversione dell’onere della prova: sono i titolari dei conti a dover dimostrare che i fondi non hanno un’origine delittuosa.

Dato che i detentori dei conti non sono stati in grado di fornire chiarimenti e indizi a sostegno della provenienza legale degli averi patrimoniali, l’UFG ha quindi ordinato la restituzione alle autorità di Haiti.

Nella sua decisione comunicata giovedì, l’UFG è giunto alla conclusione che il clan Duvalier ha operato come un’organizzazione criminale ai sensi dell’articolo 260ter del Codice penale svizzero.

Finanziamento di progetti di sviluppo

I fondi Duvalier restano per il momento in Svizzera, poiché la decisione dell’UFG non è ancora passata in giudicato. I titolari dei conti hanno ancora la possibilità di ricorrere entro una scadenza di 30 giorni al Tribunale penale federale.

In caso di restituzione, il denaro dovrà venir destinato a progetti di sviluppo destinati a migliorare le condizioni di vita della popolazione haitiana, ha indicato l’UFG in una nota pubblicata giovedì.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha già allacciato contatti con le organizzazioni non governative interessate e seguirà le attività sul posto per il tramite della rappresentanza svizzera a Port-au-Prince.

120 milioni nelle valigie

Accusato tra l’altro di aver violato sistematicamente i diritti umani ad Haiti, Jean-Claude Duvalier era stato costretto nel 1986 ad abbandonare il potere. Nel corso della sua fuga verso la Francia avrebbe portato nel suo bagaglio denaro per un importo di 120 milioni di franchi.

Nonostante diversi tentativi, l’ex-dittatore non è più riuscito a ritornare sulla scena politica hiatiana. “Baby Doc” – come viene chiamato in riferimento al padre, soprannominato “Papa Doc” – vive attualmente a Parigi.

swissinfo e agenzie

Numerosi ex dittatori di paesi asiatici, africani e latinoamericani hanno saccheggiato negli ultimi decenni le casse statali, trafugando miliardi di franchi all’estero.

Da una decina d’anni le autorità svizzere hanno rafforzato gli sforzi di cooperazione con i paesi interessati, allo scopo di giungere ad una rapida restituzione dei fondi di origine delittuosa, depositati nelle banche elvetiche.

In questi ultimi anni, la Confederazione ha ordinato la restituzione di circa 1,6 miliardi di franchi nascosti in Svizzera da ex dirigenti politici e militari, tra cui l’ex presidente indonesiano Ferdinando Marcos, l’ex generale nigeriano Sani Abacha e l’ex responsabile dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos.

Tra i casi ancora pendenti vi è quello dei fondi depositati nelle banche elvetiche dall’ex dittatore congolese Mobutu Sese Seko, pari a circa 8 milioni di franchi.

Le autorità elvetiche si impegnano inoltre per fare in modo che i fondi restituiti non finiscano nuovamente nelle mani di organizzazioni criminali. La restituzione dei valori patrimoniali viene generalmente vincolata ad un impiego nell’ambito di progetti di aiuto allo sviluppo.

Jean-Claude Duvalier, detto “Baby doc”, è stato presidente di Haiti dal 1971 al 1986.

È figlio di François Duvalier (“Papa Doc”), che aveva diretto il paese centroamericano con il pugno di ferro dal 1957 al 1971.

Diventato a 19 anni il più giovane capo di Stato del mondo, Jean-Claude Duvalier aveva imposto a sua volta un regime repressivo, violando sistematicamente i diritti umani.

Nel 1986, in seguito ad uno sciopero generale, Baby Doc è stato costretto a lasciare Haiti. Da allora si è rifugiato in Francia.

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