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La tassa sul traffico pesante deve aumentare

I camionisti svizzeri chiedono che solo gli autocarri stranieri paghino l'aumento della tassa Keystone

La Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) deve essere aumentata del 10%, come previsto, nel 2008. Lo chiedono ambientalisti e ferrovieri.

Per l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag), l’aumento penalizza invece i trasporti e quindi l’economia svizzera.

Sul tema dell’aumento della tassa sul traffico pesante sono scesi in campo il Sindacato del personale dei trasporti (SEV), l’Iniziativa delle Alpi e l’Associazione traffico e ambiente (ATA), che sottolineano gli effetti positivi della TTPCP sui trasporti pubblici. Anche il Consiglio federale aveva dichiarato venerdì che la TTPCP sarà aumentata come previsto nel 2008.

Di recente l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag) aveva invece annunciato di volersi opporre all’aumento della TTPCP, aumento fissato nell’accordo sul traffico pesante tra Svizzera e Unione europea

Per l’Iniziativa delle Alpi, il SEV e l’ATA, la tassa sul traffico pesante assicura il finanziamento dei trasporti pubblici, permette un più rapido trasferimento dei trasporti dalla strada alla ferrovia e contribuisce alla lotta all’inquinamento.

Il SEV chiede – analogamente al governo – che la TTPCP sia aumentata del 10% nel 2008. In questo modo i fondi derivanti dalla tassa aumenterebbero dagli attuali 1,2 miliardi annuali (con un tasso di 2,44 centesimi per tonnellata/chilometro) a 1,33 miliardi (con un tasso di 2,75 centesimi).

«Le imprese di trasporto su gomma hanno ottenuto il permesso di transito per gli autocarri di 40 tonnellate. In cambio devono pagare la TTPCP, compresi gli aumenti, come previsto da tempo. Ora cercano di violare l’accordo raggiunto. È inaccettabile», ha osservato il presidente del SEV e consigliere agli Stati Pierre-Alain Gentil.

Tassello centrale della politica dei trasporti

La TTPCP – calcolata in base al peso e ai chilometri percorsi – rappresenta uno dei tasselli più importanti della politica dei trasporti di merci seguita da una decina di anni dalla Confederazione, su richiesta del popolo svizzero.

Nel 1994 la maggioranza della popolazione aveva infatti accettato, a grande sorpresa, la cosiddetta «Iniziativa delle Alpi» che costringeva il governo elvetico ad intervenire per proteggere lo spazio alpino dagli effetti negativi del traffico di transito, a promuovere i trasporti pubblici e a trasferire dalla strada alla ferrovia il traffico di merci.

Nel 1998, il Consiglio federale sottoponeva quindi al popolo l’introduzione della TTPCP e il finanziamento di grandi progetti ferroviari per 30 miliardi di franchi, tra cui i trafori del Gottardo e del Lötschberg. Entrambe le proposte sono state accettate da una chiara maggioranza dei votanti.

Opposizione dell’UE

Oltre alle opposizioni interne, che venivano soprattutto dagli autotrasportatori, la TTPCP si è scontrata inizialmente anche con le resistenze dell’Unione europea.

Solo dopo intensi negoziati alla fine degli anni ’90, la Svizzera è riuscita a far digerire da Bruxelles la nuova tassa sul traffico pesante, entrata in vigore dal 2001. In cambio, il governo svizzero ha accettato di aumentare da 28 a 40 tonnellate il limite massimo di peso degli autocarri che attraversano la Svizzera.

Dopo le critiche iniziali, la nuova politica svizzera in ambito di trasporti pesanti ha incontrato sempre di più la comprensione degli altri paesi europei. In particolare dopo le tragedie avvenute nelle gallerie del Monte Bianco (1999) e del San Gottardo (2001).

Resistenze interne

Mentre sul fronte europeo si sono placate da tempo le polemiche, in Svizzera l’Astag ha rilanciato nelle ultime settimane una nuova campagna contro l’aumento della TTPCP concordato da Berna e Bruxelles.

In base all’accordo sui trasporti terrestri, entrato in vigore nel 2002 con il primo pacchetto di trattati bilaterali, la tassa per il transito di un automezzo di 40 tonnellate attraverso la Svizzera dovrebbe salire a 325 franchi dal 2008, quando verrà aperto il Lötschberg, che permetterà di agevolare il traffico di merci.

Per l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali, che inoltrerà una petizione di protesta il prossimo 17 giugno, questo aumento rappresenta «un furto al portamonete degli svizzeri».

Secondo Carlo Schmid, presidente dell’Astag, la tassa si è rivelata finora inutile, dal momento che il traffico di merci attraverso la Svizzera non è diminuito negli ultimi anni.

L’Astag chiede un rinvio di diversi anni dell’aumento previsto, una rinuncia ad applicare le nuove tariffe nei confronti dei trasportatori svizzeri e l’introduzione di una nuova tassa destinata a colpire soltanto il transito da frontiera a frontiera.

swissinfo e agenzie

Negli ultimi 20 anni il traffico di merci attraverso la Svizzera è raddoppiato.
Nel 1980, il 90% delle merci viaggiava su ferrovia. Nel 2005 questa percentuale è scesa al 65%.
La percentuale resta comunque nettamente più alta di quella di altri paesi di transito alpino, come l’Austria e la Francia, dove si aggira intorno al 20%.

1994: il 52% degli svizzeri accettano l’iniziativa popolare «Per la protezione della regione alpina dal traffico di transito».

1998: il 57% dei votanti accoglie l’introduzione di una Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni e il 63% approva il progetto di finanziamento di grandi progetti ferroviari per 30 miliardi di franchi.

2001: entra in vigore la TTPCP e viene soppresso il limite massimo di 28 tonnellate per i camion (34 tonnellate autorizzate fino al 2004 e 40 dal 2005).

2005: la TTPCP viene aumentata per la prima volta. L’anno scorso ha fruttato oltre 1,2 miliardi di franchi alle casse della Confederazione.

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