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La Valle Onsernone

Sopra Locarno, la Valle Onsernone è tra le più selvagge del Ticino. I paesi arroccati lungo il suo pendio solivo, in successione uno dietro all'altro, sembrano una collana di perle.

Un tempo essenzialmente rurale e molto più popolata di oggi (circa 3500 abitanti nel 1870, meno di 800 ora), l’Onsernonese ha poco a poco abbandonato le attività rurali e pastorali. Oggi il bosco domina il paesaggio, alberi di castagno, faggio e quercia la fanno da padrone. La strada che percorre la valle è stata costruita sulla fine del 19esimo secolo soltanto.

In passato la Valle Onsernone viveva dell’industria della paglia. La miseria però dilagava e spinse molti onsernonesi a scegliere la via dell’emigrazione, con la speranza di fare fortuna all’estero. La regione ha però anche conosciuto il fenomeno dell’immigrazione, in particolare durante il 20esimo secolo quando personaggi legati al mondo della cultura e dell’arte – come gli scrittori Max Frisch, Gol Mann o Alfred Andresch – ne fecero la loro residenza stabile per periodi più o meno lunghi.

Mentre oggi alcuni dei nove villaggi che punteggiano la valle si sono uniti politicamente – come ad esempio nella parte bassa Auressio, Loco e Berzona che hanno fusionato in un comune unico battezzato Isorno e nell’alta valle Russo, Crana e Comologno costituiscono ormai il comune di Onsernone – gli altri paesi, Mosogno, Gresso e Vergeletto hanno preferito mantenere la loro autonomia comunale.

Ultimamente la Valle Onsernone ha vissuto l’arrivo di alcune famiglie giovani che hanno contribuito a ridare vita ai luoghi. A Loco si può trovare un negozietto, una banca, due ristoranti ed addirittura un ufficio postale. I posti di lavoro però rimangono rari, costringendo al pendolarismo verso Locarno o Bellinzona.

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