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Lavoro: 1 su 10 ne vorrebbe di più

Ma guarda un po', la maggiore carenza di lavoro si registra a Zurigo swissinfo.ch

Nel secondo trimestre 2001, in Svizzera ben 477'000 persone erano senza lavoro o non ne avevano abbastanza.

Secondo i sondaggi dell’Ufficio federale di statistica (UST), tale situazione riguarda l’11.7% della popolazione attiva.

Circa 120’000 persone non avevano un impiego, il che corrisponde a un tasso di inoccupazione del 2,9 per cento (2001: 2,5 per cento).

È anche aumentato notevolmente il numero dei sottoccupati: ben 357’000 persone impiegate a tempo parziale vorrebbero lavorare di più; esse rappresentano l’8,8 per cento della popolazione attiva (2001: 8,3 per cento), scrive l’UST.

Cos’è un “inoccupato”?

I dati pubblicati provengono dalla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (Rifos), che si basa sulle definizioni dell’OCSE e di Eurostat.

Per inoccupati si intendono le persone che al momento dell’inchiesta non hanno un impiego, hanno ricercato un lavoro nelle quattro settimane precedenti e potrebbero assumere un posto nel corso delle quattro settimane successive.

Zurigo il più colpito

La maggior carenza di lavoro è stata registrata nell’agglomerato di Zurigo che, con il 12,6 per cento, ha registrato la più alta percentuale di persone attive in condizione di disoccupazione o sottoccupazione.

Segue la regione del Lemano con l’11,9 per cento. La quota più bassa, il 10,2 per cento, è stata invece riscontrata nella Svizzera centrale.

Nel Ticino la carenza di lavoro si situava all’11,2 per cento che, una soglia che risultava al di sotto della media svizzera.

Aumentano gli inoccupati universitari

L’aumento dell’inoccupazione non si è fatto sentire nella stessa misura a tutti i livelli di formazione.

Il tasso di inoccupati è cresciuto nell’arco di un anno dall’1,5 per cento al 2,2 per cento tra le persone con titolo universitario o equivalente e dal 2,0 per cento al 2,6 per cento tra i titolari di un certificato di formazione professionale.

È invece diminuito sia pure leggermente tra le persone senza alcuna formazione postobbligatoria dal 4,8 per cento al 4,5 per cento.

Questo gruppo rimane tuttavia quello con il maggiore rischio di restare senza lavoro.

Incrementi maschili…

Per quanto riguarda l’inoccupazione, tra gli uomini è stato registrato un forte aumento (dall’1,7 per cento dello stesso periodo del 2001 al 2,8 per cento), mentre tra le donne è stata osservata una flessione (dal 3,5 per cento al 3,1 per cento).

Circa la metà degli inoccupati era iscritta nel registro dei disoccupati presso un ufficio regionale di collocamento.

…ma 4 inoccupati su 5 sono donna

Le donne rappresentavano il 79 per cento dei sottoccupati. Ciò non sorprende se si pensa che nell’impiego a tempo parziale vi è una predominanza femminile, scrive l’UST.

La maggior parte delle donne sottoccupate (73 per cento) desiderava solo un aumento del tempo parziale di lavoro, mentre la maggior parte degli uomini (55 per cento) voleva svolgere un lavoro a tempo pieno.

swissinfo e agenzie

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