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Le Alpi scrigno di erbe e piante medicinali

Coltivazione di erbe medicinali a Cevio, Canton Ticino. Sullo sfondo il Museo di Vallemaggia (Foto: COFIT) Coltivazione di erbe medicinali a Cevio, Canton Ticino. Sullo sfondo il Museo di Vallemaggia (Foto: COFIT)

Rilanciare l'economia di montagna coltivando e studiando erbe medicinali alpine: è la sfida che sta vincendo Olivone, nel Canton Ticino.

Inquinamento, piogge acide e smog stanno lentamente, inesorabilmente cancellando colori e bellezza da ampie zone della terra, Svizzera compresa, tanto da rendere irriconoscibili luoghi che un tempo erano il simbolo stesso della suggestione paesaggistica. Per fortuna non ovunque è sempre così. La natura, in molti luoghi conserva il suo manto verde, la ricchezza di fiori, di preziose erbe curative ed anche il patrimonio di cultura, tradizioni, leggende e costumi in simbiosi con la storia dell’uomo. La Val di Blenio o Valle del Sole è una di queste oasi incontaminate ed il progetto di promozione della coltivazione delle piante officinali avviato nel 1997 è un esempio concreto di sviluppo sostenibile dell’ambiente alpino.

Progetto globale

Riqualificare il territorio di montagna attraverso un recupero agricolo sostenibile di aree alpine ormai abbandonate o scarsamente utilizzate dall’uomo. E’ questo lo scopo della Cooperativa per le piante officinali ed i fitoprodotti ticinesi (COFIT).

Un progetto di sviluppo sostenibile dell’agricoltura di montagna che coinvolge la popolazione, l’ambiente e le istituzioni e che sta portando in dirittura d’arrivo la realizzazione dell’Istituto alpino di fitofarmacologia di Olivone e la creazione del Fitopolo della Regio Insubrica, l’associazione di diritto privato promossa dal Cantone Ticino con le province italiane di Como, Varese e Verbano-Cusio-Ossola per promuovere la collaborazione transfrontaliera e favorire la presa di coscienza dell’appartenenza ad un territorio con identità socio-culturali similari.

Coltivazione e formazione

Una realtà, quella della Cooperativa per le piante officinali ed i fitoprodotti ticinesi, nata da un sogno. Lo confida a swissinfo il promotore del progetto, il dottor Ario Conti, di professione ricercatore in bioscienza: “Tutto è nato da un sogno che ho fatto una notte del 1996 ad Olivone. La mattina, appena sveglio, scrissi alcuni appunti per non dimenticarmene. Poi resi concreta l’idea, che iniziò a svilupparsi dall’anno successivo. Il primo passo è stato la costituzione il 27 novembre 1998 dell’Associazione delle buone erbe ticinesi per promuovere la coltivazione delle erbe officinali in Ticino, Mesolcina ed in Val Calanca”.

L’idea ha subito attecchito: dagli iniziali 2.833 metri quadrati del 1998, la superficie coltivata è più che decuplicata raggiungendo gli attuali 30 mila metri quadri.

“La particolarità del nostro progetto -prosegue il dottor Ario Conti- è di aver creato una struttura che, oltre a coltivare piante ed erbe medicinali, si occupa pure della formazione dei coltivatori. Inoltre organizziamo corsi di formazione di base sull’uso delle piante medicinali, corsi biennali per il conseguimento del diploma cantonale di operatore in tecniche erboristiche e congressi internazionali”.

Prodotti wellness

La Cooperativa per le piante officinali ed i fitoprodotti ticinesi non si occupa però solo di produzione e formazione, ma anche della lavorazione delle piante medicinali.

“Nel giugno del 2000 -aggiunge il dottor Ario Conti- abbiamo aperto a Dangio-Torre, sempre in Val di Blenio, un impianto per la produzione della tisana Olivone, una miscela di melissa, verbena, menta citrata e piperita e salvia, e delle caramelle COFIT. La qualità dei nostri prodotti è stata riconosciuta, lo scorso anno all’Olma di San Gallo, con il premio per l’innovazione agricola Pias 2001. Un altro importante riconscimento è stato il primo premio Allodola d’oro che ci è stato assegnato, lo scorso 24 febbraio,dalla Fondazione per un’agricoltura rispettosa delle esigenze degli esseri umani, dell’ambiente e degli animali”.

Il valore aggiunto della ricerca

Un vecchio proverbio afferma che “per ogni malattia c’è sempre una pianta”. E’ sulla base di questo assunto che la Cooperativa per le piante officinali ed i fitoprodotti ticinesi sta conducendo in porto la realizzazione dell’Istituto Alpino di Fitofarmacologia che verrà inaugurato il prossimo mese di agosto.

“Alla scienza -sottolinea il dottor Ario Conti- dobbiamo molto per aver scoperto farmaci che permettono di meglio far fronte alle malattie e quindi garantire una miglior qualità di vita. Gli interessi economici della medicina allopatica e dell’industria chimica hanno però messo in secondo piano i benefici che possiamo trarre dalla farmacia naturale. Le ricerche più recenti confermano quello che gli erboristi da sempre affermano: nella pianta, oltre al principio attivo, è presente tutta una serie di altre sostanze che ne armonizzano l’effetto terapeutico, rendendolo più equilibrato ed efficace. Le piante possono giovarci senza intossicare l’organismo come fanno invece i farmaci con eccipienti, coloranti, stabilizzanti, addensanti, aromatizzanti”.

Dal 2003 l’Istituto Alpino di Fitofarmacologia di Olivone inizierà a sviluppare la propria attività di ricerca nel settore delle piante medicinali. In collaborazione con il Centro di Biologia Alpina di Piora a medio termine è poi prevista la creazione di un Fitopolo della Regione Sudalpina. Un progetto di ricerca che, in connessione con le università di Zurigo, Ginevra, Grenoble, Torino, Varese, Vienna ed Heidelberg si propone di creare un polo universitario internazionale di ricerca e sviluppo nell’ambito della fitofarmacologia, i medicamenti d’origine vegetale del nostro futuro prossimo.

Sergio Regazzoni

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