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Le difficoltà della lotta all’Aids

Alcune assicurazioni pretendono che il pagamento dei cocktail di medicinali sia anticipato dai pazienti, mettendo molti sieropositivi in difficoltà Keystone Archive

L'Aiuto Aids Svizzero (AAS) deve far fronte alla tendenza al disimpegno finanziario di cantoni e assicurazioni. Mentre si diversificano gli ambiti d'intervento.

«Clima socio-politico glaciale»

L’organizzazione, ha detto la direttrice Ruth Rutman, si confronta con un «clima socio-politico glaciale». I cantoni tendono a defilarsi dalle loro responsabilità finanziarie e il disimpegno si riscontra anche sul piano assicurativo.

Ne sono un esempio le casse malattia Supra e Assura, le quali pretendono che i loro assicurati anticipino il pagamento dei medicamenti al momento dell’acquisto. I farmaci anti-Aids costano però fino a 2’000 franchi al mese, cosa che può portare a situazioni d’emergenza. Per l’AAS si tratta di una pratica «intollerabile e discriminante».

Nuovi campi d’azione

In Svizzera i portatori del virus Hiv sono 20’000 e nel 2001 il numero di nuovi contagi è aumentato fortemente per la prima volta negli ultimi dieci anni. Il lavoro dell’associazione, che comprende prevenzione, servizi ai malati e difesa dei loro interessi, sta mutando fortemente.

Un nuovo campo d’azione riguarda in particolare gli immigrati, che fanno sempre più spesso ricorso ai consigli giuridici dell’AAS. Proprio a loro di rivolge un recente opuscolo intitolato «Migrazioni e Hiv».

Molto interesse suscita la consulenza online: nel 2001 sono state mille le persone che si sono fatte consigliare attraverso internet e in maggio sull’argomento sarà attivato una specifica chatline. L’AAS ha anche pubblicato un nuovo opuscolo di 48 pagine, intitolato «Relazioni amorose e sessualità», che si rivolge ai malati di Aids, ai sieropositivi e ai loro partner.

L’AAS, fondato nel 1985, dispone di un budget annuo di cinque milioni di franchi, di cui i due terzi versati dall’Ufficio federale della sanità pubblica.

swissinfo e agenzie

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