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Le foreste guadagnano terreno in Svizzera

Le foreste stanno riconquistando molti pascoli abbandonati nell'arco alpino René Maier

La superficie dei boschi è aumentata di quasi il 5% negli ultimi 11 anni in Svizzera. Questa crescita è da ricondurre soprattutto alla riconquista da parte delle foreste di alpeggi e superfici improduttive nelle regioni di montagna.

Pubblicato venerdì, il terzo inventario sulle foreste svizzere evidenzia grandi disparità regionali.

La superficie forestale svizzera sta aumentando gradualmente da ormai 150 anni. Questa tendenza si è confermata anche nell’ultimo decennio, con una crescita pari al 4,9%.

Oggi il 31% del territorio nazionale è ricoperto da boschi, che si estendono su una superficie complessiva di 1,27 milioni di ettari.

Questi dati emergono dai primi risultati del terzo Inventario forestale nazionale (IFN3, 2004-2007), elaborato dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL).

Grandi differenze regionali

Il terzo Inventario forestale nazionale si concluderà nel 2010, ma le prime valutazioni provvisorie dell’IFN3 confermano tendenze già note, come l’incremento della superficie forestale nella regione alpina e la diminuzione del volume di legno sull’Altopiano.

Secondo lo studio, la progressione dei boschi rimane infatti contrassegnata da grandi differenze regionali. Nel Giura e nell’Altopiano la superficie forestale è rimasta praticamente invariata rispetto all’IFN2, realizzato nel 1993-95.

Le foreste si sono invece estese di circa il 2% nelle Prealpi e di circa il 9% nelle Alpi e a Sud delle Alpi. La ragione di questa netta crescita è dovuta soprattutto all’espansione del bosco nei terreni non più sfruttati come alpeggi.

Effetti contrastanti

“La trasformazione degli alpeggi in zone boschive ha effetti positivi e negativi. Le foreste contribuiscono innanzitutto a ridurre il CO2 nell’atmosfera. Permettono inoltre di accumulare grandi riserve di acqua e hanno una funzione protettiva nelle montagne”, spiega Adrian Aeschlimann, portavoce dell’UFAM.

“La scomparsa degli alpeggi comporta però anche un impoverimento della varietà di specie animali e vegetali nelle montagne. Queste zone costituiscono infatti un prezioso spazio naturale per molte piante.

Da notare, ricorda Aeschlimann, che le zone riconquistate dalla foresta sono protette. In Svizzera esiste infatti da oltre un secolo una legge che vieta di disboscare queste zone.

Il governo ha però preparato una revisione di questa legge, che dovrebbe permettere di riutilizzare gli ex alpeggi a scopi agricoli.

Diminuiscono le conifere

Sempre secondo l’IFN3, la provvigione legnosa totale, ovvero il volume complessivo di tutti gli alberi (vivi e morti), ammonta a circa 420 milioni di metri cubi. Per quanto contenuta, negli ultimi undici anni si è comunque registrata una crescita della provvigione pari al 3%.

Il volume per ettaro di superficie forestale è rimasto invece invariato, il che dipende in modo determinante dall’aumento della superficie forestale, dallo sfruttamento, nonché dalla mortalità delle piante.

Dall’indagine risulta inoltre un progressivo passaggio dal legno di conifere a quello di latifoglie. Il volume delle latifoglie è aumentato in tutte le regioni, con un incremento del 10% in media.

Nel caso del legno di conifere si rileva invece un leggero calo: a livello nazionale la quota occupata da questo legname è scesa infatti dal 71 al 69%.

Tale evoluzione si ripercuoterà sull’industria del legno, dove negli ultimi anni sono state create nuove capacità nell’ambito della lavorazione del legname di conifere, che si prevede di ampliare ulteriormente in futuro.

swissinfo e agenzie

Le foreste ricoprono quasi un terzo del suolo svizzero.
Il 73% dei boschi sono di dominio pubblico, il 27% di proprietà privata.
L’industria forestale e della lavorazione del legno ha un volume di affari pari a 7 miliardi di franchi e dà lavoro ad oltre 70’000 persone in Svizzera.

L’importanza delle foreste è stata sottolineata in questi giorni anche dalla quinta Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa, che ha riunito le delegazioni di 46 paesi a Varsavia, dal 5 al 7 novembre.

Nel corso di questa riunione sono state approvate due risoluzioni, in cui si propone di aumentare l’impiego del legno nella produzione energetica e di favorire lo sviluppo di foreste sane, allo scopo tra l’altro di salvaguardare la qualità dell’acqua e prevenire catastrofi naturali.

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