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Le inquietudini concrete della Quinta Svizzera

swissinfo.ch

Rappresentazione politica in Parlamento, crisi delle finanze pubbliche e la difficile situazione degli svizzeri d’Argentina.

Sono le principali preoccupazioni emerse al congresso degli svizzeri dell’estero a Crans Montana. Ospite d’onore il presidente della Confederazione Pascal Couchepin.

“Ogni anno il vostro congresso è l’occasione per discutere delle vostre preoccupazioni concrete, ma anche di dibattere soggetti interessanti in uno spirito aperto e critico”.

Con queste parole il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha iniziato il suo applaudito discorso, che si è concluso con un incontro informale con i giovani svizzeri dell’estero.

Davanti ai rappresentanti della Quinta Svizzera, il presidente della Confederazione ha espresso le sue inquietudini per l’evoluzione del sistema sociale elvetico.

La piazza finanziaria

Tema principale dell’assemblea generale degli svizzeri dell’estero è stato quest’anno la piazza finanziaria.

Un dibattito che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro degli esteri del Principato del Liechtenstein Ernst Walch, del presidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Roth e del responsabile della Divisione degli affari economici e finanziari del Dipartimento federale degli affari esteri William Frei.

Dalla discussione è emerso che la piazza finanziaria elvetica è molto criticata all’interno del Paese, mentre altre nazioni concorrenti della Svizzera hanno l’opinione pubblica dalla loro parte.

Per mantenere e consolidare la piazza finanziaria elvetica nel mondo intero è indispensabile attirare in Svizzera le banche estere, come ha detto Jean-Pierre Roth, continuando a puntare sui tre pilastri del sistema bancario elvetico: reputazione, integrità e solidità.

Le preoccupazioni degli svizzeri all’estero

Il congresso di quest’anno dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (OSE) ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale, sia politica che economica, in vista delle sfide che si preannunciano a breve e medio termine.

“Nel congresso annuale emergono, a grandi linee, le preoccupazioni e gli interessi degli svizzeri dell’estero, che l’OSE dovrà poi difendere”, spiega la responsabile della comunicazione dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero Gabrielle Keller.

Gli argomenti discussi nella due giorni di Crans Montana hanno riguardato, oltre all’avvenire della piazza finanziaria svizzera, le prossime elezioni nazionali d’ottobre, la difficile situazione degli svizzeri d’Argentina che non possono versare le quote dell’AVS facoltativa, la revisione della legge sulla radiotelevisione e l’avvenire di swissinfo/Radio Svizzera Internazionale.

Obiettivo: Parlamento

“Quattro anni fa – spiega a swissinfo Robert Engeler, membro del Consiglio degli Svizzeri all’estero e presidente del Collegamento svizzero in Italia – abbiamo mancato, per poche migliaia di voti, l’elezione al Consiglio nazionale del nostro candidato Pierre-Alain Bolomey. Una sconfitta della quale abbiamo fatto tesoro per le elezioni di quest’anno”.

Sedici i candidati della Quinta Svizzera presenti nelle liste elettorali per le elezioni federali d’ottobre.

“In Svizzera, a livello politico, le cose maturano molto lentamente. Se non dovessimo centrare l’obiettivo quest’anno, continueremo per il nostro cammino”, sottolinea Robert Engeler.

Il voto della Quinta Svizzera

L’interesse per le prossime elezioni non è però solo dalla parte degli svizzeri dell’estero. Anche i partiti politici si stanno interessando ai nostri connazionali sparsi nel mondo.

A Crans Montana i quattro partiti di governo (radicali-democratici, cristiano-democratici, socialisti e centristi) erano presenti con degli stand. Gli oltre 84 mila iscritti nelle liste elettorali consolari rappresentano un bacino di voti da conquistare.

“La nostra forza politica è rappresentata dai 50 mila svizzeri dell’estero che votano regolarmente, il che è paragonabile, per importanza numerica, ad un cantone come Neuchâtel”, puntualizza il presidente dell’OSE Georg Stücky.

Un’inchiesta realizzata dall’OSE ed i cui risultati sono stati presentati proprio al congresso di Crans Montana, evidenzia che gli svizzeri dell’estero si suddividono, politicamente, in parti uguali tra destra e sinistra.

Gli svizzeri d’Argentina

Il Congresso degli svizzeri dell’estero si è inoltre occupato della difficile situazione che da un paio d’anni attraversano i nostri connazionali residenti in Argentina.

Molti non sono più in grado di versare le quote annuali minime dell’AVS. I 796 franchi all’anno del premio rappresentano l’equivalente del salario annuale di un’insegnante elementare.

Il mancato versamento per due anni consecutivi delle quote comporta l’espulsione dal sistema previdenziale elvetico, nel quale si può essere riammessi solo rientrando a lavorare in Svizzera per almeno cinque anni.

Per opporsi a questa logica dell’espulsione dal sistema dell’AVS per migliaia di svizzeri d’Argentina il parlamento della Quinta Svizzera ha adottato una risoluzione che stigmatizza il modus operandi delle autorità federali ed ha preannunciato una serie di misure di sostegno per i compatrioti in difficoltà.

swissinfo, Sergio Regazzoni, Crans Montana

L’81.mo congresso degli svizzeri dell’estero si è tenuto nella fine settimana a Crans Montana in Vallese.

Numerose le preoccupazioni espresse dai 350 delegati in rappresentanza dei quasi 600 mila connazionali sparsi per il mondo.

Ospite d’onore il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, che si è intrattenuto con i giovani svizzeri dell’estero al termine del suo discorso.

Il prossimo congresso in programma al Casino di Winterthur il 20 agosto 2004.

598.934, gli svizzeri residenti all’estero
84.000, gli svizzeri dell’estero iscritti nelle liste elettorali consolari
50.000, gli svizzeri dell’estero che esercitano il diritto di voto

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