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Le lezioni che ci ha insegnato Lothar

Lothar ha abbattuto molti alberi, ma non ferito a morte i boschi Keystone

Lothar non è stato il disastro ecologico ed economico annunciato. Ma per meglio resistere alle tempeste i boschi devono ritrovare il loro stato naturale.

Cinque anni dopo la tempesta, l’Ufficio federale dell’ambiente delle foreste e del paesaggio (UFAFP), trae i dovuti insegnamenti e propone alcune raccomandazioni.

Cinque anni fa, il 26 dicembre 1999, si è abbattuta sulla Svizzera la tempesta del secolo, danneggiando notevolmente il patrimonio boschivo nazionale. 13 milioni cubici di legname lasciò sul terreno Lothar.

Per rimuovere i danni causati dalla tempesta, il Parlamento ha stanziato nel corso del 2000 circa mezzo miliardo di franchi e approvato un programma di sovvenzioni per i progetti volti all’utilizzo intelligente del legname abbattuto.

L’assegnazione di tali crediti speciali era stata vincolata ad una ricerca, promossa dall’ Ufficio federale dell’ambiente delle foreste e del paesaggio (UFAFP), al fine di trarne insegnamenti utili.

Martedì 9 novembre, l’UFAFP ha pubblicato i risultati di tale ricerca e le proposte emerse su come gestire in futuro i danni da tempeste.

Contemporaneamente, nel suo rapporto conclusivo sul programma di sovvenzioni, l’Ufficio federale dell’energia (UFE) ha pubblicato un bilancio sull’utilizzo dei crediti speciali stanziati per promuovere l’energia alternativa del legno.

Danni meno gravi del previsto

Considerata dal punto di vista ecologico, la tempesta Lothar non è stata una catastrofe per le foreste. Malgrado alcuni casi difficili, neppure gli effetti economici sono stati così gravi come si temeva.

Su di una parte delle superfici colpite, le foreste potranno continuare ad esercitare la propria funzione protettrice ancora per anni.

Le conclusioni dei lavori di ricerca realizzati su mandato del Parlamento contengono anche diverse raccomandazioni dell’UFAFP. Come ad esempio la necessità di definire in anticipo la strategia di gestione delle tempeste, da parte di tutte le autorità preposte, siano esse cantonali, federali o locali.

Bisogna inoltre favorire lo sviluppo di foreste più vicine possibile allo loro stato naturale, in quanto queste resistono meglio alle tempeste e accordare la priorità al mantenimento della funzione protettrice del bosco.

Le foreste del Nord delle Alpi portano ancora le cicatrici di quella bufera che ha abbattuto migliaia di alberi.

Un quinto è stato lasciato sul posto, mentre il resto è stato lavorato e venduto, per essere utilizzato soprattutto come materiale edilizio.

swissinfo e agenzie

509,5 milioni di crediti fino alla fine del 2003, spesi 309.
13 milioni cubici di legname abbattuto.
Un quinto del legname fu lasciato sul posto.

La tempesta Lothar del 1999 è stata una catastrofe naturale che ha fatto 16 vittime, persone hanno perso la vita nei lavori di sgombero della legna e causato gravi danni alle infrastrutture, agli edifici e al patrimonio boschivo.

Confederazione e cantoni avevano stanziato crediti per lo sgombero degli alberi caduti, temendo il ritorno in massa del bostrico.

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