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Le minacce per la sicurezza interna della Svizzera

Sono stati gli hooligan a creare i maggiori problemi di sicurezza in Svizzera nel 2005 Keystone

La sicurezza interna è minacciata dalle violenze negli stadi, dalla tratta di esseri umani e da possibili – anche se poco probabili – attentati di matrice islamica.

Il rapporto 2005 della polizia federale segnala anche i rischi legati all’estremismo violento di destra e di sinistra e lo spionaggio economico e scientifico in Svizzera.

Una delle maggiori preoccupazioni per la sicurezza pubblica in Svizzera continua ad essere la violenza negli stadi, soprattutto da parte di gruppi non organizzati di hooligan.

È quanto evidenzia l’Ufficio federale di polizia (fedpol) nel suo Rapporto sulla sicurezza interna della Svizzera (BISS) 2005, pubblicato martedì.

Il nocciolo duro degli hooligan contava circa 400 persone nel 2005, alle quali se ne aggiungono circa altre 600 che partecipano occasionalmente alle violenze. E sono proprio queste a preoccupare maggiormente.

Per quanto riguarda il crimine organizzato, Fedpol osserva che i gruppi di serbi diventano sempre più importanti e per la prima volta il rapporto dedica un capitolo ai cinesi. Anche lo spionaggio, da parte di un “importante paese orientale”, viene citato nel rapporto.

La scena della prostituzione è stata caratterizzata nel 2005 da una maggiore propensione alla violenza, ma contemporaneamente sono state anche intraprese maggiori misure contro il traffico di esseri umani.

Decentralizzazione della Jihad

La Svizzera non è al riparo di attentati islamici: sebbene non siano state individuate minacce concrete, la recente evoluzione dell’ideologia della Jihad rende sempre più plausibili attacchi locali.

Una nuova forma di minaccia è apparsa con gli attentati di Londra (7 luglio 2005). In numerosi luoghi si creano piccole cellule senza legami con al Qaida disposte a passare all’atto nel proprio territorio, si spiega nel testo.

Nulla consente di concludere che la Svizzera è un bersaglio primario. Ma la decentralizzazione della lotta della Jihad rende gli attentati in linea di principio possibili ovunque. Secondo il rapporto, la Svizzera fa parte della zona operativa in Europa e terroristi islamici potrebbero soggiornare nella Confederazione.

Un’altra minaccia evidenziata da fedpol è la volontà di taluni di radicalizzare la società musulmana. Tra questi figura l’organizzazione bosniaca Gioventù islamica attiva, che in Svizzera ha qualche rappresentante, ma nessuna struttura organizzativa fissa.

Servizi segreti

Per prevenire atti violenti, il rapporto suggerisce un potenziamento dei mezzi dei servizi d’informazione, come hanno fatto la maggior parte degli Stati europei, altrimenti la Svizzera rischia di passare dallo statuto di zona di ripiego a quello di zona privilegiata dall’estremismo e dal terrorismo islamico, mette in guardia il testo.

Fedpol ricorda le sue proposte, sulle quali il Consiglio federale si pronuncerà quest’anno. L’ufficio reclama un arsenale di nuovi strumenti per poter sorvegliare maggiormente le comunicazioni (corrispondenza, telefoni, messaggi elettronici), i luoghi privati e per poter eseguire perquisizioni segrete di sistemi informatici.

swissinfo e agenzie

L’estremismo di destra figura tra le minacce evocate dal rapporto della polizia federale. Il numero degli attivisti e simpatizzanti di questi gruppi è stimato a 1800 persone.
Il numero di attivisti di estrema sinistra si aggira invece attorno alle 2000 unità.
Tra le minacce segnalate nel rapporto figura anche il traffico di esseri umani, con la prostituzione che raggiunge un fatturato annuo di 3,2 miliardi di franchi.

Le violenze negli stadi secondo la polizia costituiscono una seria minaccia per la Svizzera, soprattutto in vista del campionato europeo di calcio, che si svolgerà nel 2008 in Svizzera e Austria.

“Centinaia, forse migliaia di tifosi violenti cercheranno di entrare in Svizzera per l’Euro 2008”, rileva il rapporto. In Svizzera ci sarebbero un migliaio di persone pronte alla violenza negli stadi, con un nucleo duro di circa 400 hooligans.

Per fronteggiare le violenze previste, il parlamento ha preparato una normativa transitoria che è però stata attaccata con un referendum. Le disposizioni prevedono la schedatura delle persone violente e i referendisti temono abusi nella protezione dei dati personali.

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