E’ morto sabato sera a Lugano lo scrittore, professore e politico ticinese Giovanni Orelli. Aveva 88 anni. Condensare in poche righe la sua opera è assai difficile poiché con la sua grande formazione intellettuale e assoluta sensibilità ha marcato per decenni il mondo politico e culturale della Svizzera italiana e non solo.
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swissinfo.ch con RSI (TG del 4.11.2016/Controluce del 16.11.2008)
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Poeta e saggista leventinese, con le sue pubblicazioni, si meriterò numerosi riconoscimenti. Tra questi va ricordato il Gran Premio Schiller 2012 per l’insieme della sua produzione letteraria. In un’intervista alla Radiotelevisione svizzera italiana, Orelli spiegò come “scrivere un romanzo sia difficile poiché si deve lavorare sulle lunghezze – il che è un po’ come affrontare una maratona”.
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Nato a Bedretto il 30 ottobre del 1928, aveva studiato a Zurigo e a Milano, dove si era laureato con una tesi sulla filologia medievale e umanistica. Fino all’età della pensione è stato professore al liceo cantonale Lugano1. La sua carriera letteraria è iniziata invece nel 1965 con il romanzo “L’anno della valangaCollegamento esterno” che gli permetterà di vincere il premio Veillon. Sarà, questo libro, solo il primo di una lunga e ricca produzione che spazierà tra vari generi letterari, tutti però legati con i valori tradizionali riflessi in una realtà regionale caratterizzata da profonde trasformazioni
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