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Libera circolazione: controlli efficaci

Più controlli sui cantieri, più protezione contro il dumping sociale e salariale Keystone

Le misure d'accompagnamento all'accordo sulla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione europea danno i loro frutti e raccolgono un ampio consenso.

Nel suo rapporto, il Segretariato di Stato dell’economia (seco) mette in rilievo come nel 2005, il numero di controlli sia notevolmente aumentato.

Dall’entrata in vigore degli accordi sulla libera circolazione con gli Stati membri dell’Unione europea il primo giugno del 2002, le autorità svizzere hanno controllato complessivamente 45mila persone e oltre 13mila aziende.

Nel 2005 i casi passati al setaccio sono aumentati del 60%. Sono stati in particolare i cantoni ad intensificare i controlli e a focalizzarli sui settori a rischio: trasporti, commercio al dettaglio, agricoltura e impieghi a tempo determinato.

In netta crescita anche le infrazioni punite con una multa, che dalle 88 degli ultimi mesi del 2004 sono passate a 836 l’anno scorso. La maggior parte delle infrazioni è stata constatata nel settore secondario (367), nell’edilizia (124) e nel montaggio, riparazioni e servizi (151).

Va però detto che nella grande maggioranza dei casi esaminati, i rapporti di lavoro si sono rivelati conformi agli standard svizzeri. Nel 2005 sono state controllate 31’000 persone: solo nel 16% dei casi sono state riscontrate delle irregolarità, legate soprattutto agli stipendi.

Misure d’accompagnamento efficaci

I dati sono contenuti in un rapporto sulle misure d’accompagnamento pubblicato il 20 aprile dal Segretariato di Stato dell’economia (seco). Oltre al responsabile del seco Jean-Luc Nordmann, alla conferenza stampa per la presentazione del rapporto sono intervenuti Serge Gaillard, segretario centrale dell’Unione sindacale svizzera, e Peter Hassler, direttore dell’Associazione svizzera del padronato.

In linea generale il seco giudica validi i provvedimenti adottati nella Confederazione, non solo per reagire agli abusi ma anche per prevenirli. L’intensificazione dei controlli nel 2005 mette in evidenza «la necessità delle misure accompagnatorie».

Volte a combattere il dumping sociale e salariale, le misure sono entrate in vigore il primo giugno 2004. Nel settembre del 2005, con il sì popolare all’estensione della libera circolazione ai nuovi membri dell’Unione europea, è arrivata anche la richiesta di renderle più severe. Le nuove misure d’accompagnamento sono in vigore dal primo aprile 2006.

Sindacati e padronato

Anche il sindacalista Gaillard traccia un bilancio positivo ricordando che per la prima volta i rapporti di lavoro in Svizzera sono stati controllati in modo sistematico. In questo contesto, ha detto Gaillard, è normale che si siano riscontrati più abusi rispetto al passato. Il segretario dell’Unione sindacale svizzera ha poi chiesto dei contratti collettivi di lavoro che contemplino dei salari minimi, perché con la libera circolazione delle persone la pressione sui salari è aumentata.

Su questo punto non è d’accordo Peter Hasler, direttore dell’Associazione svizzera del padronato. Non ci sarebbero dati che confermino una pressione sui salari. Anche Hasler, però, giudica positiva l’applicazione delle misure d’accompagnamento: controlli e sanzioni sono necessari per combattere gli abusi. Bisogna tuttavia restare nei limiti del sensato ed evitare controlli ingiustificati.

Contingenti

All’entrata in vigore della libera circolazione, il mercato ha reagito richiedendo soprattutto lavoratori stranieri che restano in Svizzera per tre mesi soltanto e quindi con il solo obbligo di annunciarsi.

Inoltre, è stato esaurito completamente il contingente previsto per le autorizzazioni di soggiorno fino a cinque anni, mentre le richieste per permessi inferiori ad un anno sono rimaste al di sotto dei limiti previsti (70%).

swissinfo e agenzie

Nel settembre 2005, gli svizzeri hanno detto sì all’estensione della libera circolazione delle persone ai 10 nuovi membri dell’Unione europea.

L’accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e i primi 15 paesi membri dell’UE è in vigore dal giugno del 2002.

Dal primo giugno 2004 sono attive le misure d’accompagnamento volte ad evitare gli abusi e il dumping salariale. Le misure sono state inasprite nell’aprile del 2005.

L’accordo sarà esteso in modo controllato e progressivo per evitare una concorrenza massiccia per i lavoratori svizzeri. Questo processo dovrebbe concludersi nel 2011 (con possibilità di estensione fino al 2014).

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