Prospettive svizzere in 10 lingue

Libia: paese nel caos politico, il premier si dimette

(Keystone-ATS) La Libia è senza un governo. Per la seconda volta nel giro di tre giorni, l’Assemblea Nazionale ha bocciato il nuovo esecutivo presentato al Parlamento dal primo ministro Mustafà Abushagur, che si è dovuto dimettere dall’incarico.

Una situazione che mette chiaramente in luce le difficoltà che sta attraversando il Paese, a un anno dalla morte di Muammar Gheddafi, nel formare un governo di unità nazionale di fronte alle numerosi fazioni, divisioni claniche e regionali.

Il premier aveva proposto all’Assemblea Nazionale un “governo di crisi” formato solo da dieci ministeri, affermando di aver privilegiato le competenze rispetto ad altre considerazioni geografiche o politiche.

“Di fronte ai pericoli che minacciano il Paese, io vi propongo un governo di crisi ristretto a dieci ministeri, respingendo qualunque considerazione geografica”, aveva dichiarato Abushagur parlando ai 200 membri del Congresso generale nazionale, il primo organo eletto democraticamente dopo oltre 40 anni di regime di Muammar Gheddafi.

Un discorso che però non ha convinto 125 membri dell’Assemblea che hanno espresso il loro no al voto di fiducia al “governo di crisi”. I sì invece sono stati 44 e 17 gli astenuti, secondo le immagini trasmesse in diretta dalla tv di Stato. Adesso, secondo il regolamento interno, il Congresso deve eleggere o nominare un nuovo capo del governo.

Il terremoto politico era iniziato giovedì scorso quando numerosi esponenti politici si erano detti “furiosi” perché il gabinetto di 29 nomi proposto da Abushagur, eletto dall’Assemblea il 12 settembre scorso, tra cui una sola donna, conteneva molti esponenti del governo di transizione uscente e nessun rappresentante della principale coalizione liberale.

Poi era esplosa la protesta con un centinaio di dimostranti da Zawiah – ribattezzata la “città dei martiri” durante la guerra civile in Libia – che ha fatto irruzione nella sede dell’Assemblea Nazionale, costringendo i parlamentari a rinviare la sessione speciale dedicata al dibattito sulla lista ministri del nuovo governo.

Infine il premier era stato costretto a ritirare la lista dei ministri perché considerata poca rappresentativa della nuova Libia uscita dalle elezioni. Tutto era poi stato rinviato, con il premier che doveva presentare una nuova lista.

Ma il voto di oggi fa ripiombare il Paese nel caos politico. E a complicare il quadro politico anche le tensioni nel Mediterraneo dopo che oggi una pattuglia di militari libici su una motovedetta ha sequestrato e scortato nel porto di Bengasi due pescherecci siciliani che erano nel canale di Sicilia per le battute di pesca. I nordafricani hanno sparato alcuni colpi di arma da fuoco per fermare i due scafi.

Ed è di oggi anche la notizia che la figlia dell’ex capo dell’intelligence di Gheddafi è stata arrestata in un albergo di Tripoli con l’accusa di essere entrata illegalmente in Libia.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR