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Limiti per i test genetici umani

La discriminazione per motivi genetici è vietata dalla nuova legge Keystone

Il parlamento ha approvato un progetto di legge sull’analisi genetica umana che pone dei limiti nell’ambito della medicina del lavoro, delle assicurazioni e della responsabilità civile.

Gli assicuratori avranno accesso ai test già effettuati, ma solo per i grandi contratti.

Dopo il Consiglio nazionale (camera del popolo) anche il Consiglio degli stati (camera dei cantoni) ha approvato il progetto di legge sull’analisi genetica umana.

La legge torna ora al Consiglio nazionale, che dovrà esaminare alcune piccole divergenze, soprattutto di ordine redazionale.

Il nodo dell’informazione agli assicuratori

Sul punto più controverso della legge – il diritto degli assicuratori a consultare i test genetici – il Consiglio degli stati si è tuttavia allineato, con 32 voti contro 9, al Nazionale e al governo. L’approvazione da parte della camera del popolo è quindi una formalità.

Gli assicuratori privati sulla vita e l’invalidità avranno il diritto di consultare i test già effettuati nel caso in cui la somma della polizza assicurativa superi i 400’000 (vita) o i 40’000 franchi (invalidità). Le assicurazioni sociali, dove continua a valere intatto il principio della solidarietà, non sono toccate dal provvedimento.

La questione del diritto di conoscenza degli assicuratori privati è stato l’aspetto più ampiamente dibattuto. La maggioranza dei «senatori» ha ritenuto che gli assicuratori dovessero avere diritto allo stesso livello d’informazione degli assicurati.

La maggioranza: “Un buon compromesso”

Visto che nelle assicurazioni private il premio è calcolato in funzione dei rischi individuali, se questi ultimi non sono conosciuti, i costi rischiano di aumentare per tutti gli assicurati, hanno detto vari oratori, tra cui il consigliere federale Christoph Blocher, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

La somma media delle assicurazioni vita oscilla attorno ai 75’000 franchi e circa il 95% dei contratti sono inferiori a questa cifra, ha spiegato Blocher. Le persone toccate dalla clausola saranno dunque poche.

Sarebbe ingiusto se alcune persone a conoscenza dei propri dati genetici approfittassero delle assicurazioni: la soglia di 400’000 franchi costituisce un buon compromesso tra le opposte esigenze della protezione dei dati e la simmetria d’informazione, secondo il popolare Hansruedi Stadler.

La minoranza: “Porte aperte alla discriminazione”

Una minoranza guidata dalla senatrice socialista Anita Fetz ha chiesto invano un divieto assoluto d’accesso alle analisi genetiche per gli assicuratori. Secondo la basilese, la clausola rischia di aprire una falla nel principio del divieto di discriminazione, declamato da tutti gli oratori nel dibattito di entrata in materia.

La misura aprirebbe le porte a una selezione dei rischi, le ha fatto eco la sua compagna di partito Simonetta Sommaruga. Una discriminazione sulla base di predisposizioni genetiche, senza che una malattia sia realmente apparsa, è particolarmente ingiusta, ha ribadito Anita Fetz.

Lavoratori indipendenti e direttori di piccole e medie imprese (PMI) rischierebbero pure di essere toccati. Infatti debbono spesso stipulare un’assicurazione vita poiché le banche lo esigono come garanzia, ha argomentato la socialista basilese.

Il Consiglio degli stati, come in precedenza il Nazionale, ha tuttavia deciso che gli assicuratori non possono esigere test genetici in vista di una stipulazione. Il diritto di conoscenza è limitato alle analisi già esistenti.

Limitazioni per prevenire gli abusi

Per quanto riguarda il resto della legge, la camera dei cantoni ha seguito l’altra camera. La normativa fa riferimento ai nuovi metodi diagnostici per la cura e la prevenzione delle malattie, tenendo però in considerazione i timori legati alle analisi genetiche, ha spiegato la radicale Christiane Langenberger a nome della commissione che ha preparato il dibattito.

Per evitare abusi e proteggere la dignità umana è stata prevista tutta una serie di limitazioni. Di norma qualsiasi discriminazione per motivi di carattere genetico è assolutamente vietata. Sempre in linea di principio, i test andrebbero condotti solo su autorizzazione della persona interessata e se prescritti da un medico.

La legge prevede anche che la persona sottoposta a un test possa rifiutare di conoscerne i risultati, soprattutto quando dovessero rivelare l’esistenza di una malattia incurabile. Non tutti potrebbero infatti sopportare un tale annuncio, hanno detto vari «senatori».

La legge proibisce inoltre la vendita libera sul mercato di test genetici. Solo laboratori autorizzati dalla Confederazione potranno effettuare simili analisi. Temendo un eccessivo interventismo statale con effetti negativi sulla concorrenza, e quindi sui costi della sanità, il popolare Eugen David ha chiesto al Consiglio federale che l’ordinanza di applicazione faccia prova di un certo liberalismo. Blocher ha acconsentito.

I test prenatali non potranno essere utilizzati per «fabbricare» un bambino su misura, ha aggiunto Langenberger. La legge regola anche i rapporti coi datori di lavoro. Questi ultimi non potranno esigere test presintomatici o utilizzare i risultati di analisi svolte in precedenza. Tuttavia, un medico potrà consigliare un’analisi qualora vi sia un rischio collegato al lavoro che si intende compiere.

swissinfo e agenzie

La legge intende evitare gli abusi e proteggere la dignità umana.
La discriminazione per motivi di carattere genetico è assolutamente vietata.
Le assicurazioni vita e invalidità avranno accesso ai test genetici già esistenti dei loro clienti, ma solo per contratti superiori a 400’000, risp. 40’000 franchi.

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