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Lo sport quale strumento di pace e sviluppo

Adolf Ogi presenta il libro sull'anno internazionale dello sport swissinfo.ch

Promuovere la tolleranza e la comprensione grazie allo sport. Secondo l'ex consigliere federale Adolf Ogi il messaggio è sempre più compreso dagli Stati dell'ONU.

A New York, l’Assemblea generale dell’ONU ha rinnovato la risoluzione sullo sport al servizio della pace e dello sviluppo.

“Le nostre attività hanno creato molta buona volontà”, ha detto a swissinfo Adolf Ogi. “Avanziamo passo dopo passo”, ha proseguito il consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per lo sport, secondo il quale lo sport è uno strumento efficace e alla portata di tutti per raggiungere gli obiettivi del millennio.

Il rinnovo della risoluzione ed il fatto che si sia discusso delle attività dei prossimi tre anni mostra la crescente importanza attribuita dall’ONU allo sport.

In un rapporto presentato all’Assemblea generale, Kofi Annan ha sottolineato il ruolo dello sport nella promozione della pace e dello sviluppo. Nel dibattito che ne è scaturito, l’ambasciatore svizzero all’ONU Peter Maurer ha spiegato che la questione riguarda pure il profilo delle Nazioni Unite. Secondo Maurer, il futuro dell’ONU necessita di un forte partenariato con la società civile. “Lo sport può quindi giocare un ruolo davvero importante”.

Costruire dei ponti

L’attività sportiva è sana, promuove le relazioni sociali e rappresenta una scuola di vita, ha sottolineato Ogi. Grazie allo sport, i giovani possono imparare cos’è la tolleranza.

“Nello sport s’impara a vincere senza credere di essere i migliori. Oppure a perdere senza ritenere che tutto sia finito”, ha ribadito Ogi con il suo solito entusiasmo, rilevando inoltre l’importanza dello sport nella costruzione di ponti tra razze, religioni o culture.

È stato ad esempio citato il caso della squadra di calcio mista israelo-palestinese che lo scorso agosto ha partecipato ad un torneo giovanile in Svizzera. “Ciò, nonostante poco prima si era verificata una seria escalation del conflitto tra Israele e Libano”.

Un libro per l’anno dello sport

L’ex consigliere federale ha poi presentato un libro sull’anno internazionale dello sport (2005). L’opera di 400 pagine offre un giro d’orizzonte sulle diverse attività organizzate da Stati, associazioni sportive o organizzazioni non governative.

Il volume mette inoltre in evidenza il ruolo degli sportivi di punta, come ad esempio il tennista svizzero Roger Federer (ambasciatore dell’UNICEF) o calciatori come David Beckham o Ronaldo, per la diffusione di valori positivi.

Successi ottenuti

In un incontro con i media svizzeri, Adolf Ogi si è rallegrato del fatto che, grazie al sostegno ottenuto all’interno dell’organizzazione multilaterale, lo sport dovrebbe diventare uno degli elementi fissi negli interventi umanitari o di promozione della pace dell’ONU.

Negli scorsi giorni a New York, Ogi ha pure incontrato la squadra del successore di Kofi Annan, il sud coreano Ban Ki-moon. Ogi si è detto pronto a proseguire il suo impegno in favore dello sport per un periodo transitorio. Al riguardo non sono tuttavia ancora state prese decisioni concrete.

Secondo Ogi, il futuro della sua missione all’interno dell’ONU si chiarirà entro l’inizio del 2007.

swissinfo, Rita Emch, New York
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

Nel 2001, l’ex consigliere federale Adolf Ogi è stato nominato da Kofi Annan consigliere speciale dell’ONU per la promozione dello sport quale strumento di pace e di sviluppo.

Nel novembre 2004 Ogi aveva lanciato l’anno internazionale dello sport in compagnia dello stesso Kofi Annan e della star del tennis Roger Federer.

Nel dicembre 2005, l’anno dello sport era stato chiuso con una conferenza nel villaggio svizzero di Macolin, da dove nel 2003 era stata diffusa una dichiarazione che funge oggi da guida per le attività in materia di sport e di sviluppo.

Il governo svizzero sostiene le attività di Ogi per il 2006 e il 2007 con 410’000 franchi all’anno.

La risoluzione sullo sport adottata dall’Assemblea generale dell’ONU chiede agli Stati membri e a diverse organizzazioni di elaborare una visione dello sport quale strumento per la pace e lo sviluppo.

I paesi dell’ONU sono chiamati a sviluppare dei programmi sportivi con i quali, tra l’altro, favorire la parità tra uomini e donne.

I governi e le organizzazioni sportive internazionali sono invitati a sostenere i paesi in via di sviluppo nella realizzazione di questi progetti.

L’Onu chiede agli Stati dei finanziamenti volontari per fare in modo che il consigliere speciale dell’ONU possa continuare la sua missione.

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