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Lugano, teatro di tormenti sentimentali

E' stato in gran parte girato sulle rive del Ceresio il film "Quale amore?" proiettato in Piazza Grande al Festival internazionale del film di Locarno.

Il lungometraggio del regista italiano Maurzio Sciarra è stato prodotto in collaborazione con la TSI e la casa di produzione ticinese Amka Films, pronta a nuove sfide.

“Quando il produttore italiano ha preso contatto con me – racconta a swissinfo Tiziana Soudani, direttrice di Amka Films – mi aveva spiegato che il regista desiderava girare una parte del film in Svizzera e, in modo particolare, a Ginevra”.

“Ho subito pensato, come alternativa, di proporre Lugano. E ha funzionato. Maurizio Sciarra è venuto in sopralluogo tre volte e alla fine si è innamorato della città. La scelta del Ticino ha naturalmente contribuito a rafforzare la nostra collaborazione nel quadro della coproduzione”.

Il film – per la verità stroncato dalla critica (anche quella italiana) – racconta le vicende e i tormenti che spingono un giovane uomo ad uccidere sua moglie, una famosa pianista che rinuncia alla carriera artistica per amore.

Le sfide di una piccola casa di produzione

Presente in Ticino da diversi anni, Amka films deve prima di tutto confrontarsi con la realtà del territorio in cui ha messo radici. “A livello cinematografico in Ticino si fa poco, ci sono poche produzioni e poche opportunità di produrre dei lungometraggi per il cinema”.

Occorre dunque darsi da fare per crearsi degli spazi. “Per quanto riguarda la mia casa di produzione – spiega Tiziana Soudani – io sono molto orientata verso l’Italia, con la quale le possibilità di scambio hanno un grande potenziale di crescita”.

“Essere presenti e attivi nella realtà italiana – e la grande amicizia con il regista Silvio Soldini rappresenta senz’altro un valore aggiunto – significa anche e in qualche modo spingere l’Italia a dirigere lo sguardo verso il Ticino, dove le competenze non mancano di certo”.

Per una casa di produzione che desidera crescere e svilupparsi, Locarno costituisce una vetrina di primo piano. “Il Festival ci garantisce sempre un grande ritorno di immagine”.

Un mondo in cui è difficile muoversi

L’industria cinematografica, si sa, è un macchina che avanza come un rullo compressore. Muoversi in un contesto dove la concorrenza è altissima e dove i mezzi sono comunque limitati, è difficile per tutti. E lo è in particolar modo in Svizzera dove la questione linguistica pone, volenti o nolenti, dei limiti.

“Ci sono dei film svizzeri straordinari che vanno molto bene in Svizzera interna, ma che in un’altra regione linguistica faticano a farsi strada. Ecco perché ho anche deciso di lanciarmi nella distribuzione. Penso per esempio al film “Pane e tulipani”, che al distributore svizzero non interessava. Eppure è stato un successo strepitoso”.

“Penso anche ad un altro bellissimo film “Mein Name ist Eugen”, recitato in svizzero tedesco. Un’opera davvero molto intensa – ricorda Soudani – ma quando è arrivata in Ticino, con i sottotitoli, non ha avuto la medesima risposta di pubblico”.

“Perché per un determinato pubblico, penso per esempio alle famiglie, i sottotitoli non funzionano. D’altra parte non ci sono sufficienti mezzi per produrre dei film garantendo il doppiaggio nelle lingue nazionali”.

Attenta ai talenti emergenti

Moglie del regista Mohammed Soudani, Tiziana crede nei talenti emergenti. “Mi rimproverano spesso di essere troppo buona, di assecondare molto i registi, di cercare soluzioni per tutti. Che devo dire? Sono fatta così e probabilmente non diventerò mai ricca. Io sostengo i progetti e le persone in cui in credo. E a sud delle Alpi ci sono bravi registi – pochi, è vero – che meritano di essere conosciuti”.

In un settore, come quello cinematografico, dove le lotte sono praticamente pane quotidiano e dove affermarsi è molto difficile, occorre dunque non perdere di vista chi muove i primi passi o chi i primi li ha già compiuti. “In Ticino ci sono giovani talenti interessanti. E proprio perché sono tali – conclude Tiziana Soudani – faccio anche dei nomi: Misha Györik, Michael Beltrami, Jesse Allaoua, Mohammed Soudani e Danilo Catti”.

swissinfo, Françoise Gehring, Locarno

“Quale amore” è un lungometraggio di Maurizio Sciarra prodotto nel 2006
E’ tratto dal famosissimo romanzo di Lev Tolstoi, “Sonata a Kreutzer”
Nel film compare anche il presidente del Festival del film Marco Solari
Maurizio Sciarra ha vinto il Pardo d’oro nel 2001

Ebbene sì, la presenza ticinese nei film in cartellone a Locarno non si esaurisce solo nella pellicola “Quale amore?” del regista italiano Maurizio Sciarra.

Nel film “Riviera Cocktail” di Heinz Bütler – presentato nella sezione “A propos du cinéma” – ecco spuntare non solo le note jazz di Franco Ambrosetti, ma anche lui e il suo gruppo.

Nel film – che rievoca la storia di Ed Quinn, fotografo delle star a Cannes all’epoca d’oro degli anni Cinquanta – Franco Ambrosetti (presidente della Camera di commercio del canton Ticino) non cura solo la bella colonna sonora.

Con gli altri musicisti commenta, di tanto in tanto, l’album delle fotografie che scorrono davanti agli occhi degli spettatori.

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