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Malattia di Creutzfeldt-Jakob: netto aumento dei casi

La malattia di Creutzfeldt-Jakob provoca gravi danni al cervello. www.jhu-prion.org

Mentre negli ultimi dieci anni si sono registrati 8-10 decessi l'anno, nel 2001 il loro numero è salito a 19. Altri cinque casi sono considerati sospetti.

Secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) è tuttavia poco probabile che via sia un collegamento con il morbo della mucca pazza.

Nel confermare la notizia pubblicata dalla «SonntagsZeitung», il portavoce dell’UFSP Lorenz Hess ha parlato di una situazione non allarmante, ma che va analizzata per scoprirne le cause.

Al momento il quadro clinico dei casi registrati e l’età dei pazienti non fa pensare ad un collegamento con l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE): tutti i decessi di quest’anno concernevano persone che hanno superato i 60 anni. Nei paesi in cui è venuta alla luce la variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (MCJ) provocata con ogni probabilità dalla BSE i pazienti erano invece tutti giovani, ha spiegato Hess.

Anche Lorenz Amsler, esperto di Creutzfeldt-Jakob in seno all’UFSP, ritiene che i dati registrati in Svizzera, nettamente superiori alla media internazionale, non siano in relazione alla BSE: un contagio a causa della mucca pazza «è la meno probabile di tutte le possibili spiegazioni».

A suo avviso è probabile che l’aumento dell’incidenza dell’MCJ non sia reale, bensì un effetto statistico dovuto al fatto che segnalazioni in questo senso sono sempre più frequenti, proprio perché il corpo medico è maggiormente sensibilizzato. «Malattie che prima erano a volte spesso considerate Alzheimer oggi vengono riconosciute come MCJ», afferma Amsler in un’intervista pubblicata dalla «SonntagsZeitung».

Comunque la ricerca della causa reale dell’aumento dei casi ha «la massima priorità», ha aggiunto. L’esperto si sente di escludere che la malattia sia stata trasmessa attraverso conserve di sangue. A suo avviso non vi sono nemmeno elementi che facciano pensare ad un contagio durante le operazioni.

Da parte sua il professore Adriano Aguzzi, direttore dell’istituto di neuropatologia dell’Università di Zurigo e uno dei massimi esperti di prioni, non si sente di escludere che l’aumento dei casi di MCJ sia dovuto ad un’infezione da BSE, pur riconoscendo che questa causa è «forse la più improbabile».

Comunque si tratta di «una brutta sorpresa, qualcosa che non capiamo nei dettagli e che merita un’analisi approfondita», ha detto ai microfoni della Radio svizzera di lingua italiana. In collaborazione con l’UFSP, Aguzzi nei prossimi mesi tenterà di risolvere l’enigma.

La Creutzfeldt-Jakob è una grave malattia con esito sempre letale, che porta ad progressiva degenerazione del cervello. È stata riconosciuta la prima volta nel 1920. Nel 1996 in Gran Bretagna è però apparsa in una nuova forma, detta variante di Creutzfeldt-Jakob (vMCJ).

Nel Regno Unito, in Irlanda e Francia sono morte finora 100 persone a causa della vMCJ: la malattia viene considerata la variante umana del morbo della mucca pazza. Finora in Svizzera non è venuto alla luce alcun caso di questo tipo. Secondo Hess però «bisogna calcolare che anche nel nostro paese in futuro si registreranno pazienti morti di vMCJ».

swissinfo e agenzie

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