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Maltempo: sale il numero delle vittime

Strada cantonale trasportata dalle acque della Emme nel canton Lucerna Keystone

Si aggrava il bilancio delle vittime delle inondazioni in Svizzera: almeno 4 persone sono morte, 2 figurano per disperse e circa 2500 sono state evacuate.

Migliaia di pompieri e militi lavorano intanto alacremente per cercare di arginare le acque che fuoriescono da laghi e fiumi.

Dopo la morte domenica notte di due pompieri nel canton Lucerna, il bilancio delle vittime rischia di salire pesantemente in queste ore.

Il corpo di un uomo è stato infatti ritrovato martedì mattina nelle acque di un torrente nel villaggio di Dürnten, nel canton Zurigo.

A Brienz nell’Oberland, una donna è morta nella macerie della sua abitazione, crollata in seguito alla piena del torrente Glyssibach, che ha distrutto otto case. Un’altra donna è rimasta gravemente ferita, ma è ormai fuori pericolo, e una terza persona è data per dispersa.

Si teme inoltre per la vita di una donna, caduta nel torrente Landquart a Küblis, nel canton Grigioni, e trasportata dalle acque.

Livello dei laghi in crescita

Mentre è riapparso il bel tempo nella maggior parte della Svizzera, la situazione rimane ancora particolarmente critica nei Cantoni di Berna, Lucerna, Argovia, Svitto e Obvaldo.

Lo specchio dell’acqua di numerosi fiumi e laghi continua infatti a salire di ora in ora e ha ormai oltrepassato in diverse regioni i livelli raggiunti durante le intemperie del 1999.

Nel Canton Berna l’Aar ha ingrossato le acque dei laghi di Brienz, Thun e Bienne che hanno praticamente toccato o superato la soglia critica.

Sempre l’Aar ha portato all’allagamento dei centri storici delle città di Thun e Berna.

Nella capitale oltre duecento abitanti del quartiere della Matte hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni.

Alcune località nelle vallate alpine del canton Berna, tra cui le stazioni turistiche di Grindelwald e Lauterbrunnen, sono rimaste isolate dal resto del mondo.

Centinaia di persone evacuate

Non migliora la situazione neppure a Lucerna, dove le acque della Reuss e del Lago sono straripati, sommergendo diverse strade della cittadina.

Il lago dei Quattro cantoni potrebbe addirittura superare il record che risale al 1910.

Complessivamente oltre un migliaio di persone sono state evacuate nel canton Lucerna. Pompieri, soldati e volontari continuano a lavorare senza tregua per cercare di arginare torrenti e fiumi in piena.

Sempre nel canton Lucerna, le frane hanno tagliato fuori dal resto del paese la regione dell’Entlebuch, mentre diverse località sono rimaste senza elettricità, telefono ed acqua potabile.

Centinaia di persone sono state evacuate anche nei cantoni di Svitto e Obvaldo, dove le acque della Reuss, della Muota e della Melchaa hanno allagato decine di villaggi, sommergendo strade e prati.

Diverse vallate alpine a Uri, Svitto e nei Grigioni rimangono isolate via terra e possono essere raggiunte soltanto grazie all’intervento di elicotteri.

Traffico ferroviario in tilt

Sugli assi del San Gottardo e del Lötschberg il traffico ferroviario è tuttora bloccato.

L’unica linea ancora in funzione per collegare la Svizzera all’Italia è quella del Sempione, via Losanna e Briga.

Oltre al transito nord-sud, i trasporti ferroviari rimangono paralizzati o fortemente ostacolati lungo diverse tratte nelle regioni di Lucerna, Zugo, Arth Goldau. Pure fuori uso la linea Zurigo-Coira.

Perturbazioni sono segnalate anche su diverse altre importanti linee regionali. Le Ferrovie federali svizzere hanno messo in esercizio servizi di bus sostitutivi.

Sull’asse est-ovest tra Ginevra, Losanna e San Gallo, per contro, i treni circolano normalmente.

Autostrada del San Gottardo chiusa

Fortemente perturbato anche il traffico stradale, in particolare sulle tratte che conducono a Lucerna e Zugo.

Lunedì sera, a causa del superamento del livello d’allerta della Reuss, l’autostrada A2 è stata bloccata al traffico tra Erstfeld e Flüelen, nel canton Uri.

Secondo il servizio d’informazioni stradali viasuisse, decine di strade sono tuttora chiuse al traffico nella Svizzera centrale e nella regione di Berna, tra cui anche diverse tratte autostradali importanti.

A causa della pista allagata l’aeroporto di Berna-Belp rimarrà inagibile per alcuni giorni.

Sospesa pure la navigazione sul Reno, a Basilea, dopo che il livello dell’acqua ha superato di 30 centimetri la soglia d’allarme.

Promesse di aiuti

La Catena della solidarietà e l’Aiuto svizzero ai montanari hanno immediatamente lanciato una colletta nazionale in favore delle vittime del maltempo. La Caritas Svizzera e la Croce Rossa hanno da parte loro annunciato il versamento di 100’000 franchi.

Stando a una prima valutazione, nei soli cantoni di Lucerna e Berna, i danni dovrebbero raggiungere gli 80 milioni di franchi. Complessivamente la fattura dovrebbe superare i 100 milioni.

swissinfo e agenzie

Quattro persone sono morte e due figurano disperse in seguito alle piogge diluviane che si sono abbattute dal fine settimana nelle regioni centrali della Svizzera.
I danni delle inondazioni, le più gravi dal 1999, dovrebbero raggiungere almeno 100 milioni di franchi.
Dal 1970 fino ad oggi, le catastrofi naturali hanno già provocato la morte di circa 100 persone in Svizzera.
I danni provocati negli ultimi 30 anni da inondazioni, smottamenti e valanghe sono stimati ad oltre 9 miliardi di franchi.

La Catena della solidarietà ha lanciato una raccolta di fondi in favore delle vittime del maltempo di questi giorni.

Il numero del conto sul quale si possono effettuare le donazioni è il seguente: 10-15000-6.

Anche l’Aiuto svizzero ai montanari ha annunciato l’apertura di un conto postale: 80-32443-2.

La Croce rossa e Caritas svizzera hanno già annunciato aiuti per 100’000 franchi destinati alle vittime delle inondazioni.

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