Managed Care: medici Svizzera orientale non pagano campagna FMH
(Keystone-ATS) Tre reti di cure integrate della Svizzera orientale – xundart, säntiMed e Murgmed – fanno appello alla “disobbedienza civile” e rifiutano di partecipare alla copertura dei costi della campagna della Federazione dei medici svizzeri (FMH) contro il progetto “Managed Care”, affossato in votazione federale lo scorso 17 giugno con il 76% di “no”.
La FMH aveva deciso che ogni membro avrebbe dovuto sostenere la campagna contro la revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) con 30 franchi.
Gli oltre 250 membri di xundart, säntiMed e Murgmed hanno deciso con un’ampia maggioranza di rifiutare il pagamento, scrivono oggi nel Bollettino dei medici svizzeri (Swiss Med J). Della consultazione interna riferisce anche l’edizione odierna della Neue Zürcher Zeitung.
La FMH aveva sostenuto la campagna contraria all’istituzione di reti di cure con 1,5 milioni di franchi. I 36’000 membri hanno dunque recentemente ricevuto l’invito a pagare la quota annuale addizionata di un contributo straordinario di 30 franchi.
Le associazioni nazionali che rappresentano i medici di famiglia (6000 membri) e quelli facenti capo a sistemi di cure integrate (2000 membri) si erano però espresse, a maggioranza, per la riforma sanitaria. Il rifiuto di pagare da parte delle tre associazioni della Svizzera orientale è la logica conseguenza delle posizioni difese prima del voto, si legge nello Swiss Med J. La decisione non va intesa come una minaccia di secessione dalla FMH. Al contrario: “questo rifiuto per noi rappresenta un segno concreto e simbolico per avviare un dialogo profondamente democratico e rivolto al futuro”.
“Partecipazioni à la carte non sono ammesse”, replica dal canto suo la FMH nel Bollettino. “Nella Federazione le cose funzionano come nello Stato: se la maggioranza del popolo decide in votazione l’acquisto degli FA-18, l’acquisizione dei jet è pagata da tutte le cittadine e tutti cittadini con le imposte”. L’esito della contesa è aperto.