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Medici emigranti, in Europa il 52% è italiano

Secondo i dati della Commissione Ue, tra i dottori europei che lasciano il loro Paese, il 52% è costituito da italiani. Immagine d'archivio. KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Medici italiani con la valigia. Secondo i dati della Commissione Ue, tra i camici bianchi europei che lasciano il loro Paese, il 52% è costituito da italiani, seguono i tedeschi con il 19%.

Le richieste di camici bianchi italiani arrivano soprattutto da Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda. Fuori dall’Europa la caccia al medico della penisola parte soprattutto da Arabia Saudita, Qatar, Siria, Libia, Iraq, Sudan e Somalia.

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La ricerca avviene attraverso Linkedin o società di cacciatori di teste straniere specializzate. La regione con il maggior numero di medici che espatriano è il Veneto, con 80 professionisti sui 1’500 che emigrano ogni anno.

“I motivi che inducono tanti camici bianchi a lasciare l’Italia? Un accesso alla professione più meritocratico, prospettive di carriera migliori e retribuzioni molto più alte che in Italia”, elenca Adriano Benazzato, segretario del sindacato medico italiano Anaao Assomed del Veneto. “Un danno anche economico per il nostro Paese – commenta – se si pensa che lo Stato spende 150 mila euro per ogni singolo medico solo laureato. Se ha fatto la specializzazione, altri 150 mila euro”.

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