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Medio Oriente: una “squadra della pace” per la speranza

Foto di gruppo per la "squadra della pace" a Bad Ragaz Keystone

Una squadra composta da giovani israeliani e palestinesi partecipa ad un torneo in Svizzera mentre il Medio Oriente sprofonda nella guerra.

La “squadra della pace” ha dovuto superare enormi difficoltà per giungere a Bad Ragaz, nei pressi di Coira, ed essere in lizza in una competizione sostenuta dalle Nazioni Unite.

La partecipazione della squadra mista, composta da 9 ragazzi israeliani e da altrettanti palestinesi, è stata incerta fino all’ultimo momento.

Diversi suoi giocatori vivono nelle zone colpite dal conflitto tra lo Stato d’Israele e le milizie di Hezbollah iniziato lo scorso mese.

Altri giovani palestinesi hanno dovuto lottare per superare i vari punti di controllo militari per raggiungere l’aeroporto in Israele.

“È stato molto difficile averli qui, specialmente a causa dei fatti degli ultimi giorni”, dice a swissinfo Andrea Fatzer, uno degli organizzatori del torneo. “Siamo stati certi della loro presenza soltanto quando sono atterrati a Zurigo”.

L’idea originale dietro al primo Torneo internazionale svizzero per i giovani sotto i 16 anni (Swiss Under 16 Cup), svoltosi nel 2001, era semplicemente la volontà di permettere ai ragazzi di affrontare e conoscere squadre di tutto il mondo.

Due anni fa, Adolf Ogi, ex presidente svizzero ed attuale consigliere speciale dell’ONU per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace, aveva chiesto agli organizzatori d’includere una compagine kosovara nella competizione.

L’esperimento fu un successo. Ogi proseguì dunque sullo slancio e si diede da fare per organizzare una squadra mista israelo-palestinese nel tentativo di contribuire a promuovere la pace nella tormentata regione.

Linguaggio universale

Secondo Ogi, la partecipazione della squadra proveniente dal Kosovo aveva permesso di attirare più attenzione sull’area balcanica.

“Ora dobbiamo focalizzarci sul più grande problema del momento, la crisi in Medio Oriente”, dice l’ex consigliere federale. “Il conflitto in corso rende questo torneo un importante evento simbolico”.

“I nostri sforzi non condurranno a dei risultati a breve termine, ma tra 20 o 30 anni, quando questi giovani saranno i nuovi leader dei loro rispettivi paesi”.

“Lo sport è un linguaggio universale che aiuta le persone a comprendersi l’un l’altra. Nessun altra via avrebbe riunito questi ragazzi”, aggiunge Ogi.

Gal Pereg, il responsabile della “squadra della pace”, ritiene che i giocatori possano effettivamente lanciare un messaggio alle autorità politiche e religiose in Israele e nei Territori palestinesi.

“È soltanto un piccolo passo, ma vedere che i giovani delle due parti possono giocare e divertirsi assieme in una squadra rappresenta un forte segnale di speranza”.

“Quando torneranno a casa e sentiranno parlare di ‘Israeliani’ o ‘Palestinesi’ realizzeranno che si tratta di gente normale, proprio come loro”, aggiunge Pereg. “Non di nemici…”.

swissinfo, Matthew Allen
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

La quarta Swiss Under 16 Cup ha luogo a Bad Ragaz dal 3 al 6 agosto.
Tra i partecipanti internazionali anche Chelsea, Manchester City, Borussia Dortmund, VfB Stuttgart e Anderlecht.
Basilea, San Gallo e San Gallo Oberland rappresentano la Svizzera.

I lavori per organizzare il viaggio della squadra mista israelo-palestinese in Svizzera sono durati due anni.

La squadra è guidata dall’ex allenatore della nazionale svizzera Uli Stielike, che fino a poco tempo fa allenava i giovani della nazionale tedesca.

Due anni fa, la prima partecipazione di una squadra del Kosovo era stata seguita da visite dell’ONU nel paese per formare arbitri e allenatori.

I conflitti in corso in Medio Oriente hanno tuttavia causato il rinvio di progetti simili nella regione.

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