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Meteo variabile per l’economia svizzera

Bern Schips, da 12 anni direttore del KOF, andrà in pensione a fine anno Keystone Archive

Uno dei più influenti istituti svizzeri di ricerca congiunturale rivede al rialzo le sue previsioni per il 2004. Peggiorano invece le previsioni per il 2005.

Il KOF prevede ora una crescita dell’1,6% quest’anno (+0,2% rispetto alle precedenti previsioni) e dell’1,8% l’anno prossimo (-0,1%).

Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) ha ritoccato leggermente le previsioni sull’evoluzione dell’economia svizzera nel 2004 e nel 2005.

Il KOF, che basa le sue previsioni su sondaggi, si attende un’accelerazione del Pil nella seconda metà di quest’anno. Vi sono primi segni che indicano tuttavia un indebolimento a fine anno. Visto che il tasso di crescita negli Stati uniti e in Europa tende a diminuire, c’è da aspettarsi che questo avvenga anche in Svizzera.

«La Svizzera ha un’economia piccola e aperta, che subisce molto le tendenze internazionali», spiega a swissinfo Bernd Schips, il direttore del KOF. Per contro Schips non crede che gli attuali sbalzi del prezzo del petrolio influiranno molto sulla crescita economica o sul tasso d’inflazione.

«Riteniamo che il prezzo del petrolio l’anno prossimo si assesterà intorno ai 40 dollari al barile», afferma Schips. Il direttore del KOF fa notare che la variazione del prezzo del petrolio viene sempre calcolata in dollari. La conversione in una moneta forte, come l’euro o il franco svizzero, attutisce l’impatto di queste variazioni.

Per Schips, attualmente il franco svizzero è sottovalutato, ma nei prossimi anni dovrebbe riguadagnare terreno sia nei confronti del dollaro che dell’euro.

Aumenti e riduzioni

Nel 2004 il tasso di espansione dovrebbe risultare dell’1,6%, contro l’1,4% dei pronostici precedenti. L’anno venturo il Pil elvetico salirà dell’1,8% e non dell’1,9%, secondo le attese degli esperti zurighesi. Nel 2006 la progressione dovrebbe scendere all’1,5%.

L’aumento del Pil sarà spinto dalle esportazioni di merci che dovrebbero aumentare del 7,6% quest’anno e del 5,7% nel 2005. Per l’anno successivo il KOF si attende un aumento del 5,2%. Tale evoluzione rispecchia le attese per quanto riguarda la congiuntura internazionale.

L’export dei servizi è stato ridotto di molto rispetto alle previsioni precedenti. Esso dovrebbe progredire dell’1,7% quest’anno e dell’1,2% nel biennio successivo.

Occupazione in aumento, ma non basta

La crescita economica si tradurrà in un aumento del numero degli occupati. Tuttavia essa non riuscirà a compensare l’incremento dell’offerta. Sul mercato del lavoro continueranno così ad esserci squilibri e un aumento del numero dei disoccupati.

Gli esperti zurighesi si attendono un tasso di disoccupazione del 3,9% per quest’anno, del 4% nel 2005 e del 4,3% nel 2006. L’allentamento della tensione sul mercato del lavoro non si verificherà prima del periodo 2008-2010.

Critiche alla politica di risparmio della Confederazione

Presentando le nuove previsioni sull’evoluzione dell’economia in Svizzera, Bernd Schips, direttore del KOF, ha criticato la politica dei risparmi della Confederazione. Vista la modesta crescita economica e l’alto livello della disoccupazione, la linea seguita da Berna è «inadeguata dal punto di vista della politica congiunturale».

Già ad inizio settembre Schips aveva affermato che il momento scelto per la lotta ai disavanzi della Confederazione è sbagliato. Nei prossimi due anni la politica fiscale avrà effetti restrittivi, secondo il direttore del KOF. In particolare il previsto ridimensionamento degli investimenti pubblici rappresenterebbe una ripetizione degli errori di politica congiunturale fatti nel passato.

swissinfo e agenzie

Secondo il KOF, il centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo, l’economia svizzera crescerà dell’1,6% quest’anno e dell’1,8% nel 2005.

Di particolare importanza il settore delle esportazioni, che dovrebbe crescere del 7,6% quest’anno, del 5,7% nel 2005 e del 5,2% nel 2006.

L’esportazione di servizi dovrebbe crescere dell’1,7% quest’anno e dell’1,2% per ciascuno dei due anni seguenti.

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