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Micheline Calmy-Rey difende le donne

Micheline Calmy-Rey ha chiesto alle donne maggiore collaborazione Keystone

All'Open Forum di Davos, la consigliera federale ha lanciato un appello alle donne, affinché collaborino di più tra loro.

La giornalista tedesca Alice Schwarzer ha invece criticato il “culto della Barbie” e i “grandi problemi” delle ragazze moderne.

Per i 30 anni del movimento femminista, la consigliera federale Micheline Calmy-Rey si è recata all’Open Forum di Davos, manifestazione a margine del Forum economico mondiale.

Dal palco, la ministra degli esteri ha lanciato un appello alle donne, affinché collaborino di più tra di loro. Ciò è fondamentale per rendere più efficiente il potere delle donne.

Secondo Calmy-Rey, le donne al potere incutono timore. “Le donne al potere non sono viste come delle donne, ma nemmeno come degli uomini”, ha detto lei che è l’unica rappresentante del gentil sesso in governo.

“Crudelia Demon”

Molti gli stereotipi attorno alle donne che esercitano potere. Lei, ad esempio, è stata soprannominata “Crudelia” (da Crudelia Demon, la “cattiva” del film “La carica dei 101”, ndr).

“Dipingere una donna come crudele, demonizzarla, solo perché ha del potere, non incoraggia certo le giovani leve ad addentrarsi in questo campo minato”, ha affermato. “Le donne forti danno fastidio all’ordine gerarchico maschile”.

Grazie al duro lavoro fatto sin qui dalle lobby femministe, si sono registrati progressi in tutto il mondo, ha osservato durante il seminario intitolato «Donne ai vertici del potere». “Oggi le porte di tutte le università europee sono aperte alle ragazze”.

Quota “rosa”

“A livello globale le donne avanzano, ma raramente riescono ad occupare posti di primo piano. Quelle presenti nei consigli d’amministrazione delle maggiori aziende elvetiche quotate in borsa, per esempio, rappresentano solo il 9% del totale”, ha spiegato.

“Di questo passo”, ha proseguito, “in Svizzera per raggiungere la parità di trattamento ci vorranno ancora 962 anni.

Fintanto che le donne dovranno trascorrere una parte sproporzionatamente grande del loro tempo in famiglia, rimarranno sfavorite nella corsa ai posti migliori.

Del resto, ha aggiunto la consigliera federale, non si può negare che nei paesi dove è stata introdotta la cosiddetta «quota rosa» le cose vadano meglio. Per questo motivo la Svizzera dovrebbe porsi la questione se non sia il caso di introdurre questo sistema.

Diritto al potere

“La partecipazione delle donne a tutti i livelli della società è una questione di diritti umani!”, ha tuonato la scrittrice e giornalista tedesca Alice Schwarzer.

A suo dire le donne sarebbero meno corrotte degli uomini “non perché sono migliori, ma semplicemente perché hanno meno opportunità per esserlo”.

La Schwarzer si è poi lanciata in un’autocritica del genere femminile: “Fortunatamente le ragazze di oggi sono diverse da come eravamo noi”, ha spiegato, “peccato che sprechino il loro tempo con il ‘culto della Barbie'”.

“Si preoccupano se ridere troppo faccia venire le rughe e fanno diete da fame”. Questi sono i “grandi problemi” delle donne moderne.

“Se le donne vogliono arrivare al potere, devono collaborare, mettendosi una accanto all’altra. Sennò sono perdute”.

swissinfo, agenzie e Andreas Kaiser, Davos

Donne nella popolazione svizzera: 54%
Donne nei consigli d’amministrazione delle società quotate allo Swiss Market Index (SMI): 9%
Donne in Consiglio nazionale (camera bassa): 26%
Donne in Consiglio degli Stati (camera alta): 23,9%
Donne nei parlamenti cantonali: 24,9%

Nel 2002, in risposta alle critiche dei no-global e delle ONG che vedevano nel Forum di Davos la « grande messa del capitalismo », gli organizzatori hanno creato l’Open Forum.

L’idea dell’Open Forum è di integrare le voci critiche alla globalizzazione nei dibattiti del WEF.

L’Open Forum è organizzato dal WEF in collaborazione con la federazione delle chiese protestanti svizzere.

Contrariamente al WEF, che si tiene a porte rigorosamente chiuse, l’Open Forum è aperto a tutti.

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