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Migrazioni e convivenza

Nella cornice del parco civico di Lugano si discute in questi giorni di religione, multiculturalità e globalizzazione Keystone Archive

È il tema di un convegno di tre giorni a Lugano, cui partecipano personalità di spicco come Joseph Ratzinger, Francesco Cossiga, Cesare Romiti e il patriarca di Venezia Angelo Scola.

“Per una convivenza tra i popoli. Migrazioni e multiculturalità” è il tema dell’incontro internazionale che si svolge da giovedì a sabato al Palacongressi di Lugano.

Dedicato alla memoria del vescovo Corecco

Organizzato dall’Unione giuristi cattolici italiani e dall’Associazione amici di Monsignor Eugenio Corecco, il convegno è dedicato proprio alla memoria del vescovo ticinese scomparso nel ’95. Significativa anche la scelta di Lugano, una cittadina popolata da ben 114 etnie diverse, quindi un laboratorio ideale per quella sfida culturale e sociale che è la sperimentazione di nuovi modelli di convivenza tra popoli.

L’odierno fenomeno migratorio per le sue dimensioni e la sua disomogeneità, è per tutta l’Europa un grande banco di prova. Le sue conseguenze in tutti i Paesi del Vecchio Continente investono non solo la sfera economica e giuridica, ma anche quella culturale e religiosa.

Di fronte a questo processo destinato a cambiare il volto delle nostre società, l’incontro di Lugano vuole essere un momento di studio e di riflessione, per scongiurare il rischio di pericolose lacerazioni. Proprio i tragici avvenimenti dell’11 settembre hanno riproposto drammaticamente il problema del confronto tra civiltà diverse e la necessita di riannodare il dialogo tra mondo occidentale e mondo arabo.

Discussioni a tema

Nella tre giorni luganese, le discussioni a tema saranno presiedute da Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale italiana; Giuseppe Dalla Torre, Rettore dell’università Lumsa; Carlo Taormina, ex sottosegretario del Ministero degli Interni; Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione giuristi cattolici italiani, e dal professor Franco Cardini dell’Università di Firenze.

Con relazioni e discussioni su tematiche specifiche si cercherà di mettere a fuoco tutti i problemi originati dal fenomeno migratorio e dalla coesistenza tra popoli differenti, per elaborare indicazioni concrete per nuovi modelli di convivenza, in cui i diritti degli individui siano anche la tutela della propria storia e tradizione.

Le domande a cui si tenterà di rispondere toccano i nodi cruciali delle trasformazioni imposte da una globalizzazione che non è solo economica: attraverso quali nuovi percorsi istituzionali, giuridici e sociali, i grandi ideali di giustizia, libertà e solidarietà potranno fare da collante per una convivenza interetnica che sia reciproco arricchimento e non esclusione? Quale ruolo gioca l’elemento spirituale, comune a tutti i popoli, per un dialogo che vuole muoversi in una prospettiva interculturale e interreligiosa?

Le relazioni

Giovedì, dopo il saluto del presidente del governo ticinese, Luigi Pedrazzini, hanno aperto i lavori l’ex presidente della Repubblica Italiana, Cossiga, il ministro svizzero di Giustizia e Polizia Ruth Metzler, e Alberto de la Hera, direttore Affari religiosi del ministero di Giustizia spagnolo, con interventi sul tema: “Etnie, popoli e nazioni. Fondamenti per un nuovo ordinamento mondiale”.

Venerdì mattina, dopo il benvenuto del sindaco di Lugano Giorgio Giudici, interventi del presidente della Rizzoli, Cesare Romiti, e del rettore dell’Università cattolica del Sacro Cuore, Sergio Zaninelli, su “Mercato, globalizzazione e diritti dei popoli”. Poi le relazioni di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, di Jean-Daniel Gerber, direttore dell’Ufficio federale dei rifugiati, e di Vittorio Dan Segre, già direttore dell’Istituto di studi mediterranei di Lugano, incentrate sul tema: ” La trasmigrazioni a un mondo nuovo. Migrazione e multiculturalità”.

Sempre venerdì, riflessioni in chiave prettamente religiosa del patriarca Scola e del cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione dottrina della fede, su “Unità e pluriformità. La proposta delle religioni”.

Sabato, giornata conclusiva con gli interventi di Ernesto Volonté, docente della Cattolica di Milano e della Facoltà di Teologia di Lugano, Ronald Marino, direttore del Catholic migration office di New York, Urs Köppel della Conferenza dei vescovi svizzeri e Alberto Piatti del Cor Unum, l’organo della Santa sede che promuove l’iniziativa di solidarietà del Papa. Infine, a chiusura del convegno, le relazioni del vescovo libanese Mounged El-Hachem e del ministro tunisino degli Affari sociali Hêdi M’Henni.

Libero D’Agostino, Lugano

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