Migros e Coop chiedono un indennizzo a Uniterre
A causa dei danni provocati dalle proteste contadine, i due distributori svizzeri battono cassa. Alta la cifra in ballo, "sorpreso" il sindacato.
La Migros e la Coop chiederanno quindi un indennizzo al sindacato contadino Uniterre, promotore dell’assedio di tre giorni organizzato agli inizi del mese nei riguardi delle centrali di distribuzione di Eclublens (VD) e di La Chaux-de-Fonds (NE). La Migros rivendica più di 1,6 milioni di franchi.
Le denunce civili contro Uniterre saranno presentate fra due settimane al Tribunale cantonale vodese per la Migros e neocastellano per la Coop, hanno indicato mercoledì i due distributori. Le denunce comporteranno una richiesta di indennizzo.
Migros-Vaud, la cui centrale di Ecublens è stata paralizzata dal 6 all’8 novembre e che impiega un migliaio di persone, ha subito perdite pesanti, spiega la portavoce Jacqueline Pisler. Le derrate deperibili, quali la frutta e la verdura, hanno particolarmente sofferto. Per ora, il danno è valutato a 1,6 milioni. La denuncia sarà presentata quando l’entità del danno sarà precisata.
Anche la Coop sta calcolando le perdite subite, indica il suo portavoce Karl Weisskopf. L’importo ammonta già a varie centinaia di migliaia di franchi.
Quale misura civile supplementare, la Migros ha chiesto al Tribunale cantonale vodese misure cautelari e pre-cautelari per evitare nuove occupazioni e favorire un rapido intervento della giustizia. Un’audizione dei rappresentanti della Migros e di Uniterre è prevista per il 18 dicembre.
«Sorpreso», il presidente di Uniterre Pierre-André Tombez osserva che le azioni intentate dai distributori «illustrano l’incomprensione che attornia il mercato della carne». Tutto il denaro a disposizione del sindacato – 35000 franchi – sarà impiegato per le spese legali.
Qualora dovesse essere condannato, Uniterre non esclude di pagare il dovuto in natura. «Potremmo depositare colaticcio, vacche, maiali e sacchi di grano davanti alle centrali. In questo modo, la Migros e la Coop sarebbero di nuovo bloccate».
swissinfo e agenzie
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