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Expo: una “app” per salvare il pianeta

Vincitrici e vincitori del concorso, provenienti dalle scuole superiori di Aarau nel canton Argovia e di Pfäffikon nel canton Svitto. Michele Novaga

Come attirare l’attenzione dei giovani sui problemi dell’alimentazione mondiale e dello spreco di risorse naturali? L’Ambasciata svizzera a Roma ha trovato la soluzione, lanciando un concorso per classi scolastiche in Svizzera e in Italia e proponendo agli studenti di sviluppare delle “app” sui temi al centro dell’Expo 2015 di Milano. 

La sfida era interessante: creare, in vista di Expo 2015Collegamento esterno, una “app”, ossia un’applicazione per smartphone e tablet, con l’obiettivo di sensibilizzare altri coetanei e il pubblico in generale sul tema dell’esposizione universale “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. E ciò in tutte le sue sfaccettature: dallo spreco di cibo alla sicurezza alimentare, dal consumo di suolo alla ridistribuzione del surplus alimentare. Il tutto partendo da tre schede didattiche scritte da cinque esperti su spreco ed educazione alimentare, sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile e su patrimonio agroalimentare. 

Expo Milano 2015

All’esposizione universale di Milano, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, sono attesi oltre 20 milioni di persone, di cui 2 milioni provenienti dalla Svizzera. Oltre 15 milioni di biglietti d’entrata sono già stati venduti. 

Il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta – Energia per la vita”, mira ad affrontare i problemi della nutrizione per l’uomo: ancora oggi oltre 800 milioni di persone soffrono la fame nel mondo e ancora di più patiscono le conseguenze di un’alimentazione eccessiva o malsana.

I paesi partecipanti sono chiamati a presentare le loro competenze nei settori dell’agricoltura, della produzione agroalimentare e della ricerca scientifica e a proporre modelli di sviluppo sostenibile per assicurare a tutta l’umanità una nutrizione sana e sufficiente.

Un progetto quadrilingue (italiano, inglese, francese e tedesco) per un concorso intitolato “Italia-Svizzera verso l’expo 2015: imparare, sviluppare, diffondere” e rivolto agli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni delle scuole superiori di Italia e Svizzera. L’iniziativa è stata promossa dall’Ambasciata svizzera in ItaliaCollegamento esterno e dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca italiano (MIUR)Collegamento esterno con il sostegno del Liceo Niccolò MacchiavelliCollegamento esterno di Roma, non nuovi a collaborare insieme nell’ambito didattico. 

Quattro anni fa, infatti, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità di Italia, queste stesse istituzioni organizzarono un concorso multimediale intitolato “Italia-Svizzera: la storia dal 1861 al 2011”Collegamento esterno per offrire agli studenti uno strumento che approfondisse i profondi legami tra i due paesi. “Rapporti che tra Svizzera e Italia sono forti nell’educazione e nella cultura così come in tanti altri campi. Ed Expo 2015 è un’occasione per continuare questa collaborazione tra i due nostri paesi”, come sottolinea Massimo Baggi, console generale della Svizzera a Milano. 

Grande interesse 

Moltissime le scuole dei due paesi che hanno partecipato e un centinaio gli studenti che hanno elaborato decine di app sul tema proposto, sottoponendole al giudizio di due giurie: una, la giuria nazionale, formata da esperti appositamente selezionati dal MIUR e dall’Ambasciata di Svizzera e l’altra, quella popolare, composta di utenti del sito ufficiale del concorsoCollegamento esterno

Il premio consisteva in un viaggio di due giorni a Milano, nei padiglioni del sito espositivo di Expo, con la possibilità di presentare i propri lavori nel corso di una cerimonia di premiazione tenuta martedì scorso al Centro svizzero del capoluogo lombardo, al cospetto di autorità e organizzatori. 

“Coinvolgere gli studenti italiani e svizzeri e invogliarli a partecipare al concorso attraverso uno strumento come le app, che loro utilizzano praticamente notte e giorno, è stata un’idea vincente”, spiega a swissinfo.ch Maria Chiara Donvito, addetta agli affari culturali, educativi e ai social media dell’Ambasciata svizzera in Italia. “Tutti i ragazzi sono stati molto colpiti dal padiglione svizzeroCollegamento esterno e dal messaggio sul consumo responsabile che l’abbassamento dei piani delle torri trasmette al pubblico”, indica Maria Chiara Donvito, che ha accompagnato il gruppo di giovani durante il viaggio a Milano e all’Expo. 

Evitare gli sprechi

Nadine e Dominique della Schüle für Gestaltung di Aarau, nel canton Argovia, sono le inventrici della app “7 to 9”, premiata nella categoria Spreco ed educazione alimentare. “Volevamo comunicare di non sprecare cibo anche in considerazione del fatto che nel 2050 gli abitanti della terra passeranno da 7 a 9 miliardi, raccontano le due ragazze. 

Di qui il titolo della app, in cui l’utente può giocare con uno dei nove omini colorati e in cui, per preparare una ricetta, deve ottenere in breve tempo i prodotti indicati nella lista della spesa, stando attento a non comprarne di inutili o che poi non consumerà. “È un messaggio affinché la gente capisca che bisogna consumare meno cibo in generale e che sia più sano e sostenibile. E che non può continuare a comportarsi come ha fatto fino ad ora, altrimenti noi e i nostri figli non avremo un futuro brillante”, sottolineano Nadine e Dominique. 

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Un concetto che, come conferma il loro professore Danilo Silvestri, italiano di nascita ma da 55 anni in Svizzera, “le due studentesse hanno interiorizzato così tanto che, anche quando andavano in mensa, cercavano di mangiare solo il necessario senza sprecare nulla”. 

Vantaggi di un’agricoltura sostenibile 

Sono invece quattro e frequentano la scuola cantonale Ausserschwyz di Pfäffikon, nel canton Svitto, i vincitori (insieme ai coetanei del liceo scientifico Ignazio Vian di Bracciano, nel Lazio) nella categoria Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile. La loro app, chiamata “Agrico”, è un gioco in cui l’utente si deve calare nei panni di un contadino che deve occuparsi dei campi (e del bestiame), cercando di coltivare prodotti che poi venderà sul mercato e di guadagnare i soldi necessari per mantenere viva l’azienda agricola. Ma preservando allo stesso tempo la natura. 

“Lo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico sui vantaggi di un’agricoltura sostenibile e sull’importanza di continuare a coltivare i campi senza abbandonarli”, commentano in coro soddisfatti e felici Lukas, Malin, Svenja e Lara. 

Condividere il cibo per aiutare il pianeta 

Altrettanto contenti sono i loro coetanei Beatrice, Anita e Julien del Liceo classico europeo Maria Luigia di Parma. La loro app “SharingFood” è stata la più premiata, aggiudicandosi non solo il premio nella categoria Spreco ed educazione alimentare ma anche il Premio speciale. Un lavoro nato osservando i prodotti che ogni giorno rimangono invenduti nei negozi e nei supermercati. E la quantità di cibo avanzato nelle mense e nei ristoranti. 

“SharingFood vuole porre in contatto queste realtà, tra coloro che possono mettere a disposizione il cibo avanzato, ma ancora utilizzabile, e quelli che ne hanno la necessità. Ciò azzera i costi di trasporto e smaltimento e così nessuno paga nulla e il cibo non viene buttato”, raccontano gli autori. Che avrebbero fatto carte false pur di partecipare a Expo e provare a dare il loro contributo: già da mesi avevano cercato su internet come coinvolgere la loro scuola nell’esposizione universale, prima di imbattersi in questo concorso. 

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