GOTTARDO -0: Il grande giorno
Un grosso montacarichi mi ha portato giù per 800 metri. Poi 6 km su un trenino traballante e rumoroso. Sono nel cuore della montagna.
All'entrata del tunnel mi hanno dato un casco e la casacca gialla per la stampa. L'illuminazione di un collega giornalista mi renderà la giornata meno pesante: "Meglio che ti metti gli stivali".
Il tratto che dalla fermata del treno porta alla caverna per gli ospiti è fangoso. Dalla volta l'acqua gocciola abbondantemente. Con un'umidità pesante e una temperatura di poco inferiore ai 30 gradi, pure io gocciolo copiosamente.
Nella caverna si stanno ultimando gli ultimi preparativi. Tavoli e panchine di legno, diverse tendine e tavolini alti da bar. Sembra di essere a una festa di paese.
Mi avvicino all'ultima parete che separa Amsteg da Bodio. I minatori di Sedrun da quelli di Faido. La Svizzera dall'ennesima impresa. Sono però subito redarguito: zona riservata. Mi allontano e lascio che gli operai finiscano le installazioni. Non voglio certo rovinare la festa.
Luigi Jorio, nel tunnel a Sedrun, 15 ottobre 2010
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