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Musulmani: crescono articoli giornalistici che “generano distanza”

Secondo la Commissione federale contro il razzismo, l'84% degli articoli del settimanale Weltwoche ha un tenore che "genera distanza nei confronti dei musulmani". KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Sono in forte aumento sulla stampa svizzera gli articoli “che suscitano distanza nei confronti dei musulmani”: lo afferma uno studio pubblicato oggi dalla Commissione federale contro il razzismo.

Tra il 2009 e il 2017, secondo lo studio realizzato dall’istituto Fög dell’università di Zurigo, la quota di articoli che rientrano in questa categoria è risultata in progressione a ritmi più o meno costanti, passando dal 22% al 69%: ciò significa che nei resoconti giornalistici – stampa cartacea e media online – i musulmani sono considerati in misura crescente come un problema.

La tendenza è comunque differenziata a seconda delle regioni linguistiche: nella Svizzera italiana e francese la quota di articoli che suscitano distanza – rispettivamente del 28 % e del 31% – è nettamente inferiore a quella della Svizzera tedesca (46%). Il paragone diretto tra le edizioni di “20 minuti” delle tre regioni linguistiche conferma questo dato.

In generale l’intensità della copertura mediatica è condizionata da attentati terroristici perpetrati in altri Paesi europei: dopo un attentato il numero degli articoli sui musulmani in Svizzera aumenta infatti più del doppio.

Confrontando le varie testate emergono evidenti differenze che sono riconducibili a strategie redazionali diverse: l’84% degli articoli del settimanale Weltwoche, affermano i ricercatori, ha un tenore che genera distanza; nei giornali popolari SonntagsBlick e Blick questa quota è rispettivamente del 63% e del 59% e nei quotidiani in abbonamento NZZ e LeTemps del 31%.

L’aumento della tonalità che genera distanza, scrivono i ricercatori, è problematico soprattutto quando si combina con le generalizzazioni: la responsabilità per il comportamento di singoli viene infatti fatta ricadere su tutti i musulmani in Svizzera.

Dall’inchiesta emerge anche che nella copertura mediatica dei musulmani in Svizzera, i diretti interessati fungono prevalentemente da oggetto. Nel 55% dei contributi giornalistici si scrive sui musulmani, senza dare loro la parola. In un altro 25% viene loro data la possibilità di esprimersi: spesso tuttavia allo scopo di alimentare il confronto. Solo nel 7% degli articoli analizzati i musulmani sono esclusivamente o prevalentemente soggetto.

Dal 2015 si assiste peraltro a una crescente focalizzazione su temi quali la radicalizzazione e il terrorismo. Lo scorso anno il 54% degli articoli era dedicato a questi due argomenti: i temi “integrazione riuscita” (2%) e “vita quotidiana” (2%) occupavano invece solo uno spazio marginale.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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