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Naturalizzazioni: il popolo non ha sempre ragione

L'iniziativa è stata consegnata alla Cancelleria federale nel novembre del 2005 Keystone

Dopo i deputati, anche i senatori hanno rifiutato l'iniziativa della destra nazional-conservatrice nella quale si chiede che le naturalizzazioni siano sottoposte alle urne senza possibilità di ricorso.

I senatori non sono ostili al fatto che la decisione sia presa dal popolo ma ritengono che non debba essere definitiva. Le due camere devono ancora accordarsi su un contro-progetto in tal senso.

L’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC) “per naturalizzazioni democratiche” è stata respinta dal Consiglio degli Stati (camera alta del parlamento) per 28 voti contro 17.

Il testo autorizza l’istituzione di votazioni popolari per la concessione della nazionalità svizzera senza possibilità di ricorso.

Con esso i democentristi vogliono rendere la naturalizzazione un atto prettamente politico. Auspicano in tal modo di correggere due responsi del Tribunale federale del 2003. La corte suprema aveva allora cancellato alcune decisioni di naturalizzazione negative nel comune lucernese di Emmen, considerandole discriminatorie, e aveva definito il ricorso alle urne, in riferimento ad un caso zurighese, anti-costituzionale.

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UDC isolata

La camera alta del parlamento ritiene che la proposta dell’UDC apra la via a decisioni arbitrarie o discriminatorie. Viola inoltre diversi principi, quali la libertà di organizzazione della procedura da parte dei cantoni, ha sottolineato il senatore socialista Pierre Bonhôte. Un’analisi condivisa dalla maggioranza degli oratori.

Il testo non è tuttavia stato dichiarato nullo perché non viola il diritto internazionale, ha ricordato il liberale radicale Trix Heberlein in nome della commissione.

I senatori democentristi sono rimasti i soli a sostenere l’iniziativa. “È normale che il popolo abbia diritto di dire la sua. Non vi è dunque alcuna ragione valida che permetta di restringere il suo margine di manovra”, hanno cercato di argomentare il glaronese This Jenny e l’argoviese Maximilian Reimann.

Non esiste un diritto all’ottenimento della nazionalità elvetica, ha aggiunto invano Reimann. “Si tratta di una decisione che non può essere messa sullo stesso livello del rilascio di una licenza di condurre o di una qualsiasi altra decisione amministrativa”.

Contro-progetto

Respingendo l’iniziativa, la camera dei cantoni non è contraria al fatto che la naturalizzazione sia sottoposta alle urne.

Contrariamente a quanto chiesto nel testo dell’UDC, rifiuta però che al popolo spetti l’ultima parola. Ha perciò elaborato un contro-progetto che permette il ricorso alle urne in questo ambito ma che prevede l’obbligo di motivare il rifiuto e il diritto a ricorrere contro questa decisione.

Seguendo la proposta del governo, la camera del popolo ha dal canto suo già raccomandato lo scorso mese di giugno di respingere l’iniziativa dell’UDC. La prossima settimana si pronuncerà sul controprogetto.

Spetterà infine al popolo e ai cantoni scegliere fra una delle due opzioni.

swissinfo e agenzie

In alcuni comuni della Svizzera tedesca – in particolare ad Emmen, nel canton Lucerna – per alcuni anni sono stati i cittadini ad esprimersi sulle domande di naturalizzazione.

Questa procedura ha suscitato numerose critiche, in particolare per il fatto che la maggior parte dei candidati alla naturalizzazione con un cognome di origine balcanica si vedeva sistematicamente rifiutare la richiesta.

Nel luglio del 2003, il Tribunale federale (la Corte suprema svizzera) ha stabilito che questa pratica è anticostituzionale, poiché viola il divieto di discriminazione e non rispetta l’obbligo di motivare un rifiuto.

Per opporsi a questa decisione, l’Unione democratica di centro ha lanciato un’iniziativa che chiede di lasciare la scelta della procedura ai comuni.

Chi vuole essere naturalizzato deve aver passato almeno 12 anni in Svizzera e deve dimostrarsi ben integrato. Gli anni trascorsi in Svizzera tra il 10° e il 20° anno di età contano doppio.

La procedura è di competenza cantonale e comunale. Esistono dunque importanti differenze da un comune all’altro.

Nel 2004, il popolo svizzero ha rifiutato la concessione semplificata della cittadinanza agli stranieri di seconda o terza generazione.

Nel 2006 in Svizzera sono state naturalizzate 47’607 persone.

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