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Nessun voto UDC per Moritz Leuenberger

I rapporti tra i consiglieri federali Christoph Blocher (a sinistra) e Moritz Leuenberger si sono fatti piuttosto tesi Keystone

L'Unione democratica di centro ha deciso di non sostenere l'elezione del ministro socialista alla presidenza della Confederazione per il 2006.

I parlamentari dell’UDC accusano Moritz Leuenberger di mancare di spirito di collegialità e di non essere più in grado di gestire il suo Dipartimento.

I membri dell’Unione democratica di centro (UDC) in Parlamento hanno deciso di passare all’attacco contro il consigliere federale socialista, che dovrebbe assumere la presidenza di turno della Confederazione nel 2006.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì a Berna, i rappresentanti del maggior partito svizzero hanno infatti annunciato che rifiuteranno di sostenere Leuenberger il prossimo 7 dicembre.

ll presidente del gruppo UDC Kaspar Baader ha dichiarato che i suoi colleghi in Parlamento voteranno invece in favore di Micheline Calmy-Rey, pure socialista, per «rispettare la presidenza di turno dei partiti».

In base al sistema politico svizzero, la carica di presidente della Confederazione viene svolto per un anno, a rotazione, da uno dei sette membri del governo.

Nel 2006 questo compito spetterebbe a Moritz Leuenberger, attuale vice-presidente, mentre Micheline Calmy-Rey, dovrebbe assumere la vice-presidenza.

Dossier urgenti in sospeso

Il consigliere nazionale Caspar Baader ha motivato la decisione del gruppo – adottata con 39 voti contro 10 e 1 astensione – con la conduzione, che giudica assolutamente lacunosa, del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) da parte del titolare Moritz Leuenberger.

Per la grande maggioranza della deputazione UDC alle Camere, la carica di presidente costituirebbe un carico supplementare di lavoro, che distoglierebbe Leuenberger da dossier «che vanno urgentemente affrontati».

Da parte sua, il presidente nazionale del partito e consigliere nazionale Ueli Maurer ha citato le «turbolenze in cui vola Skyguide» (società svizzera per il controllo aereo), la cassa pensione delle FFS e il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, che «inghiottono miliardi di franchi».

Secondo Maurer, è inammissibile che decisioni in questi settori «siano posticipate e non affrontate subito».

Critiche di Blocher

Leuenberger «non è in grado di assumere contemporaneamente la direzione del DATEC e i gravosi impegni dettati dalla carica di presidente della Confederazione», ha riassunto Baader.

«Non partecipa alle sedute delle commissioni, spesso non sa difendere i dossier», ha rincarato Maurer.

Micheline Calmy-Rey invece ha una buona gestione del Dipartimento degli affari esteri (DFAE) e può assumere la funzione presidenziale senza compromettere l’efficacia del suo lavoro quale responsabile della diplomazia.

La questione del sovraccarico di lavoro dei consiglieri federali chiamati alla presidenza della Confederazione andrebbe del resto analizzata più spesso in futuro, ha detto Maurer, respingendo le accuse, secondo le quali il gruppo UDC intende attaccare personalmente Leuenberger.

In questi ultimi tempi il capo del DATEC è stato oggetto di frequenti critiche da parte del collega di governo Christoph Blocher riguardo alla gestione del dipartimento e ad alcune scelte politiche, a cominciare da quelle nel settore dei trasporti pubblici e privati.

Secondo la stampa, il consigliere federale dell’Unione democratica di centro starebbe cercando di far pressione su Leuenberger per strappargli di mano il suo Dipartimento.

Risposte di Leuenberger

Il clima di lavoro sembra in ogni caso essere diventato più teso negli ultimi tempi tra il ministro socialista e alcuni colleghi di governo, a cominciare dallo stesso Blocher.

Sabato scorso, in occasione dell’assemblea dei delegati del Partito socialista (PS), Leuenberger aveva criticato, con toni sarcastici, alcune decisioni dei membri dell’esecutivo, affermando che dovrebbero «sottoporsi ogni tanto ad un test di alcolemia».

Il consigliere federale socialista aveva inoltre replicato agli attacchi di Blocher in materia di sicurezza stradale, dichiarando tra l’altro che il capo del Dipartimento di giustizia e polizia non sa rispettare le decisioni popolari.

L’Unione democratica di centro (UDC) intende ora condurre discussioni con gli altri schieramenti politici per raccogliere consensi attorno alla proposta di negare il voto a Leuenberger.

Gli altri partiti di governo hanno reagito all’attacco, affermando che la decisione del gruppo UDC “non avrà conseguenze”.

Il blocco di destra dispone di 64 dei 246 seggi dell’Assemblea federale, ma non è escluso che possa ricevere sostegni anche da rappresentanti di altri partiti.

swissinfo e agenzie

In base al sistema politico svizzero, la carica di presidente della Confederazione viene svolto per un anno, a rotazione, da uno dei sette membri del governo.
Nel 2006, questa funzione dovrebbe venir assunta dal ministro socialista Moritz Leuenberger, attuale vice-presidente.
La sua collega di partito Micheline Calmy-Rey dovrebbe riprendere invece la vice-presidenza.

Moritz Leuenberger era già stato presidente della Confederazione nel 2001.

L’Assemblea federale lo aveva eletto a questo incarico nel dicembre del 2000 con 187 voti favorevoli su 238 validi.

L’Unione democratica di centro è il maggiore partito svizzero con 63 rappresentanti in Parlamento, su un totale di 246.

Seguono il Partito socialista con 61, il Partito liberale radicale 50 e il Partito popolare democratico 43.

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