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Nessuna sorpresa nel voto sugli stranieri

Keystone

Per gli svizzeri, l'immigrazione rimane un problema da affrontare con norme più severe. Il netto sì alle leggi sugli stranieri l'asilo conferma una diffusa sfiducia verso gli stranieri.

Per i promotori dei due referendum si tratta di una sonora sconfitta. Il tentativo di porre un freno ai ripetuti inasprimenti delle normative sugli stranieri è fallito.

I sondaggi della vigilia, che davano per certo un sì alla nuova legge sugli stranieri e alla revisione della legge sull’asilo, sono stati ampiamente confermati. La speranza degli oppositori di ottenere almeno un risultato onorevole (oltre il 40% di no) si è scontrata con un’opinione pubblica ben decisa a non tollerare abusi in ambito di immigrazione e asilo.

Il risultato in sé non sorprende. I due progetti avevano il sostegno del Consiglio federale e della maggioranza borghese del parlamento. Fra i partiti di governo, solo il Partito socialista si era schierato per il no. Una costellazione che, nell’ambito della politica d’immigrazione, non poteva che far presagire un vero plebiscito in favore delle due nuove leggi.

Precedenti alle urne

A nulla sono valsi gli appelli delle organizzazioni umanitarie, dei rappresentanti delle chiese e di alcuni deputati borghesi, per i quali soprattutto la revisione della legge sull’asilo andrebbe troppo in là, mettendo a rischio la «tradizione umanitaria elvetica».

Del resto va ricordato che nel novembre del 2002 il popolo svizzero aveva respinto di strettissima misura l’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro (UDC), denominata «contro gli abusi nel diritto d’asilo», che pur era avversata dagli altri partiti di governo e dal Consiglio federale.

Nel settembre del 2004 poi, le cittadine e i cittadini svizzeri avevano respinto, contro il parere di parlamento e governo, due progetti che prevedevano la naturalizzazione agevolata per i giovani stranieri della seconda generazione e la naturalizzazione automatica per quelli di terza generazione.

Sconfitta della sinistra

I segni erano dunque chiari, ma per la sinistra rimane una sconfitta pesante, che la priva di molte possibilità di manovra nell’ambito della legislazione sugli stranieri. Senza un solido sostegno di buona parte del centro-destra, socialisti e verdi non sembrano in grado di vincere una votazione sugli stranieri e sull’asilo.

Anche le chiese dovranno confrontarsi con la distanza che le separa dalla maggioranza della popolazione. L’appello alle coscienze lanciato degli esponenti delle due principali confessioni religiose evidentemente non è stato percepito da una buona parte dei fedeli.

Quanto alle organizzazioni impegnate sul fronte dell’asilo e dell’integrazione degli stranieri, abituate nelle votazioni popolari a trovarsi sul lato degli sconfitti, non potranno far altro che lavorare affinché le nuove normative siano applicate con moderazione.

No in tutto il paese

Dal punto di vista della geografia del voto, va notato che il sì alle due leggi ha prevalso in tutto il paese. Le differenze tra la Svizzera orientale e centrale e quella occidentale sono però significative.

Si va dal 76,69 % di sì alla legge sugli stranieri e al 79,55% di sì alla revisione della legge sull’asilo del canton Nidvaldo al 52,45%, rispettivamente 51,31%, del canton Ginevra. Tuttavia, neppure nei cantoni tradizionalmente più aperti i promotori del referendum sono riusciti a spuntarla.

Il fatto che le percentuali di voti favorevoli o contrari sia pressoché identico per entrambe le votazioni indica che la popolazione ha interpretato i due progetti come aspetti diversi di una stessa politica d’immigrazione.

E in questo senso ha dato un’indicazione chiara: prima di tutto bisogna lottare contro gli abusi, anche a costo di una durezza al limite del rispetto di diritti fondamentali. Poi si può cominciare a parlare di integrazione.

swissinfo, Andrea Tognina

Alla fine del 2005 vivevano in Svizzera 1’511’937 stranieri, il 20,3% della popolazione residente.
Di questi, circa 700’000 provengono da paesi non appartenenti all’Unione europea o all’Associazione europea di libero scambio. Ad essi si applica la nuova legge sugli stranieri.
Nello stesso periodo gli stranieri in Svizzera che rientravano nell’ambito dell’asilo erano 71’871, di cui 23’678 rifugiati riconosciuti e 24’453 persone ammesse provvisoriamente.

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