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Nestlé: un semestre d’oro

Peter Brabeck, CEO di Nestlé, in compagnia della consorte Keystone

La multinazionale dell'alimentazione ha registrato nei primi sei mesi del 2002 un aumento dell'utile netto del 79% a 5,7 miliardi di franchi.

Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è un incremento del 7,2%.

L’utile prima della deduzione di interessi, imposte, ammortamento e avviamento del goodwill ha fatto un balzo del 13,5 per cento rispetto al 2001.

La filosofia Brabeck

In una nota della società diffusa mercoledì, Peter Brabeck della direzione di Nestlé ha affermato che la società ha realizzato un buon risultato sotto tutti i punti di vista, dimostrando capacità di crescita anche in un ambiente globale difficile.

La multinazionale dell’alimentazione non finisce di stupire gli analisti. Con una precisa strategia Peter Brabeck, ha portato la Nestlé da un successo all’altro. Brabeck non si lancia infatti in esperimenti rischiosi ma preferisce vendere sistematicamente singoli settori che non rientrano nelle attività chiave della multinazionale e andare sul sicuro quando rileva una nuova società.

Oggi la Nestlé possiede alcune fra le marche più prestigiose del settore alimentare: Nescafé, Terrier, Vittel, San Pellegrino, per citarne solo alcune. In questo modo non è solo un grande gruppo ma anche uno dei migliori.

Un percorso in salita

Negli ultimi anni, contrariamente a quanto è avvenuto ad altre grandi società, la Nestlé ha collezionato un buon risultato dopo l’altro. Nel 2001 il volume d’affari del gruppo ha registrato un aumento del 4% rispetto al 2000 e i primi sei mesi del 2002 stanno confermando questa tendenza.

Secondo una graduatoria della “Handelszeitung” la Nestlé si situa al 12esimo posto delle 500 più importanti società europee e al primo posto fra quelle svizzere. Anche per quanto concerne l’utile operativo e il numero di dipendenti il gruppo di Vevey è al primo posto.

All’inizio del mese la multinazionale ha compiuto un altro importante passo rilevando il controllo di Chef America, il leader americano dei surgelati e assicurandosi così una fetta importante del mercato settoriale americano.

Cioccolato, surgelati e baby food

Il gigante dell’alimentazione si suddivide in Nestlé Svizzera e Nestlé Internazionale. In patria il gruppo fa soldi soprattutto con la vendita di prodotti di cioccolato (22%), seguito dai prodotti alimentari in generale (18%) e dai surgelati (18%).

Le esportazioni a destinazione dell’estero sono invece dominate dai prodotti alimentari per bambini (91%), seguiti dalle bibite (71%) e da altri prodotti alimentari (63%).

Tuttavia, in Svizzera, dov’è basata, la multinazionale realizza meno del 2% della sua cifra d’affari. Di recente la Nestlé ha iniziato ad espandersi anche nel settore degli alimenti per animali, della cosmetica e dei gelati. Tutte operazioni di success

All’estero la Nestlé esporta in primo luogo verso i Paesi europei (73%). In futuro, tuttavia, il gruppo vuole puntare sulla Russia e sui paesi asiatici.

swissinfo

La multinazionale dell’alimentazione Nestlé procede a gonfie vele. Anche nel primo semestre di quest’anno l’utile è aumentato in modo più che rallegrante.

La strategia adottata dal CEO del gruppo, Peter Brabeck, è risultata vincente. Il gruppo è in continua espansione e resta il numero uno del settore.

Sede principale: Vevey
Sedi nel mondo: 479
Dipendenti: 230’000
Nestlé è la più grande società alimentare del mondo

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