Prospettive svizzere in 10 lingue

Niente recessione per l’industria dei festival

I concerti estivi all'aperto attirano ogni anno centinaia di migliaia di spettatori in Svizzera Keystone

Si preannuncia una nuova estate torrida per i festival musicali in Svizzera: le prevendite dei biglietti hanno battuto ogni record.

Soltanto i limiti delle infrastrutture sembrano dover porre freno all’esplosione estiva di suoni, danze e colori.

L’industria dei festival estivi continua a svilupparsi in modo “spettacolare” da una decina d’anni.

Dopo alcuni disastri finanziari negli anni ’70 e ’80, dovuti in buona parte all’inesperienza degli organizzatori, le rassegne musicali vengono ora dirette da professionisti dotati di un solido senso degli affari.

Dalla rete di contatti con gli agenti dei musicisti al dosaggio calibrato della programmazione, dalla ricerca degli sponsor al merchandising: ogni componente viene regolata secondo criteri sempre più manageriali.

L’unica cosa che gli organizzatori non riescono ancora a controllare è il tempo. Ma anche questo fattore di rischio assume un’importanza relativa dal momento che, già alcune settimane prima dell’inizio degli open air, la maggior parte dei biglietti sono generalmente venduti.

Ogni stile attira la folla

E neppure l’accresciuta concorrenza tra i festival sembra, almeno per il momento, sollevare preoccupazione. In Svizzera vi è probabilmente la più grande concentrazione europea di rassegne musicali per tutti i gusti.

“Vi è ancora posto per tutti i festival” afferma Jacques Mennier, responsabile della programmazione del Paléo di Nyon che, con i suoi 200’000 spettatori, non rappresenta solo il festival di maggior successo in Svizzera, ma anche uno dei 5 più grandi in Europa.

Se vi è ancora posto per tutti i festival, non si può dire la stessa cosa per il pubblico: a metà maggio, pochi giorni dopo l’avvio delle prevendite, 3 delle 6 giornate del Paléo erano già esaurite.

Cifre da primato anche al sempre più eclettico Festival di Montreux, dove non vi sono ormai più biglietti per diverse serate.

“È interessante notare che tutti gli stili musicali proposti sono presi d’assalto: jazz, rock, pop, soul, hip hop e perfino la musica tedesca” annota Dominique Saudan, responsabile del servizio stampa della prestigiosa rassegna musicale internazionale che attira circa 90’000 persone paganti.

“Ancora pochi giorni e possiamo chiudere gli sportelli” rileva anche Tom Metzger del Gurten Festival di Berna che si appresta a superare i risultati positivi dell’anno scorso con 45’000 biglietti venduti.

Voglia di divertirsi

Gli stessi organizzatori stentano a spiegarsi le ragioni di questo successo, a prescindere della buona qualità dell’offerta. Anche quest’anno, diversi grandi della musica si esibiranno a pochi chilometri di distanza.

“Molti festival elvetici hanno ormai una grande tradizione e godono di un’ottima reputazione all’estero” spiega Jacques Mennier.

Inoltre, la recessione economica e la paura di volare – crisi mediorientale, terrorismo e Sars – spingono probabilmente molti svizzeri ed europei a trascorrere le vacanze a casa o nei paraggi.

“Negli ultimi 12 mesi abbiamo dovuto affrontare momenti difficili, di tensione internazionale. Adesso la gente ha forse semplicemente voglia di divertirsi” ritiene invece Dominique Saudan.

Secondo Tom Metzer, vi sono molte persone che “rinunciano magari a comperarsi un disco per potersi offrire momenti indimenticabili in un festival”.

Anche la musica classica

Poesia dei festival a parte, le cifre parlano chiaro: anche le rassegne minori – come gli openair di Gampel, Zofingen, San Gallo o Avenches – sono in piena crescita e attirano ormai da 30 a 50’000 persone.

D’altra parte, nuovi festival qualitativi – come il Live at Sunset di Zurigo – hanno trovato facilmente i loro artisti e, soprattutto, il loro pubblico. E perfino la musica classica non è da meno: a metä giugno, l’Aida ha riempito lo stadio di calcio di Basilea per due serate con oltre 50’000 spettatori.

Per non parlare poi degli spettacoli gratuiti proposti sull’arco di diversi giorni nei principali centri svizzeri: i primi appuntamenti estivi – la Fête de la musique nella Svizzera francese e il festival Caliente a Zurigo – hanno già riunito alcune centinaia di migliaia di appassionati.

Un’esplosione di suoni, danze e colori che non sembra conoscere frontiere. O quasi. Per molti organizzatori, nonostante il sempre più massiccio afflusso di pubblico, si è ormai giunti ai livelli massimi.

Limiti delle infrastrutture

A parte i due giganti, Nyon e Montreux, l’offerta di quasi tutti gli altri festival si snoda su un fine settimana di tre giorni. Oltre questa soglia, i rischi diventano molto più imponderabili.

Ma l’esplosione dell’industria degli spettacoli musicali rischia di venir frenata, in futuro, soprattutto dalle infrastrutture limitate.

“Rispetto ad altri paesi, ci mancano ancora oggi degli stadi di dimensioni sufficienti per grandi spettacoli” si lamenta André Bechir, responsabile di Goodnews, il più grande organizzatore di concerti e festival in Svizzera.

Anche i 4 stadi previsti per i campionati europei di calcio nel 2008 possono contenere troppo pochi spettatori, che sarebbero quindi costretti a pagare prezzi proibitivi.

“E, soprattutto, i nuovi stadi non sono veramente multifunzionali: vengono costruiti quasi solo per lo sport. Sarebbero molto più redditizzi, se fossero concepiti anche per altre manifestazioni, come gli spettacoli musicali” sottolinea Béchir.

Per il numero uno dei concerti in Svizzera – che dopo anni di lotte è riuscito a strappare un nuovo stadio coperto a Zurigo (Hallenstadion) – gli ambienti politici ed economici elvetici non hanno ancora capito l’importanza sociale e culturale, ma anche economica, delle manifestazioni musicali di massa.

swissinfo, Armando Mombelli

200’000 spettatori nel 2002 per il Paléo di Nyon
90’000 per il Festival Jazz di Montreux
60’000 per il Blue Balls di Lucerna
Da 30 a 50’000 per gli open air di Gampel, Gurten, Zofingen, Zurigo, San Gallo e Avenches

I festival musicali sono in piena espansione in Svizzera da una decina di anni.

Sul territorio elvetico vi è una delle più forti concentrazioni europee di open air estivi.

Per quest’estate si preannunciano nuovi primati di affluenza: le prevendite di biglietti per diverse rassegne musicali hanno superato le cifre degli ultimi anni.

La reputazione e la tradizione di molti festival svizzeri permettono di attirare numerosi musicisti di fama internazionale.

Le infrastrutture per accogliere grandi spettacoli musicali rimangono invece ancora molto limitate.

In particolare, in Svizzera mancano stadi multifunzionali con una capienza superiore a 30’000 persone.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR