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No al voto popolare sulle naturalizzazioni

Il popolo non deve decidere della sorte dei candidati alla naturalizzazione Keystone Archive

Le naturalizzazioni sottoposte al responso delle urne sono anticostituzionali.

Lo ha stabilito mercoledì il Tribunale federale esprimendosi su un’iniziativa comunale dell’Unione democratica. Un verdetto che ha già avuto ripercussioni sul piano nazionale.

Le iniziative che chiedono di sottoporre le naturalizzazioni a una votazione popolare sono contrarie alla Costituzione federale.

Lo ha decretato il Tribunale federale esprimendosi per la prima volta su questa controversa questione.

L’Alta Corte ha respinto un’iniziativa dell’Unione democratica di centro della città di Zurigo. In un regime democratico il popolo deve rispettare i diritti fondamentali, affermano i giudici federali.

Una decisione su una naturalizzazione è un atto di natura amministrativa che contempla il diritto dei candidati a essere ascoltati. La votazione popolare non rispetterebbe questa condizione essenziale.

Inoltre ci sono rischi che i votanti, che mettono il loro bollettino nell’urna senza conoscere la situazione dei candidati, non rispettino il principio di non discriminazione.

Le reazioni

In un primo commento l’UDC della città di Zurigo ha definito la decisione una “presa di posizione politica” e si è detta stupita della reazione del Tribunale federale.

Il partito intende esaminare ora la possibilità di lanciare un’iniziativa sulla relativa modifica costituzionale, insieme al partito nazionale.

Anche gli altri partiti si sono espressi sulla decisione del Tribunale federale. Il segretario della frazione cantonale del partito radicale l’ha definita giusta.

Il partito socialista cittadino ha sottolineato dal canto suo che in una città come Zurigo non si può pretendere dagli elettori che esaminino un numero così alto di candidati, che spesso nemmeno conoscono.

Hans Geser, specialista di politica locale all’Università di Zurigo mette invece l’accento sull’aspetto umano.

“La naturalizzazione è una questione delicata”, dice a swissinfo, “non si possono applicare le regole della maggioranza perchè si tratta di un problema umano, che concerne i diritti dell’individuo”.

Il caso Emmen

La questione delle naturalizzazioni è diventata di grande attualità dopo che nel 1999, nel comune di Emmen, gli elettori hanno approvato un’iniziativa di un partito di estrema destra, che chiedeva una votazione popolare sulle richieste di naturalizzazione.

Nella località lucernese gli stranieri costituiscono il 28% della popolazione e la metà di essi provengono dai Balcani.

All’indomani dell’approvazione dell’iniziativa comunale, 97 persone – di cui 85 provenienti dall’ex Jugoslavia – si sono visti rifiutare il passaporto rossocrociato.

La naturalizzazione è stata ottenuta solo da una persona su cinque, mentre la media fra gli altri gruppi di aspiranti alla cittadinanza svizzera è di 4 su 5.

La vicenda aveva destato grande scalpore e cantoni come quello di Ginevra avevano addirittura proposto di accogliere i candidati respinti.

Un problema nazionale

Oltre un quinto della popolazione residente in Svizzera è di nazionalità straniera, un tasso che pone la Confederazione ai vertici fra i Paesi europei, superata solo dal Lussemburgo.

Per favorire l’integrazione degli stranieri, il parlamento elvetico ha ora deciso di accettare la naturalizzazione automatica degli stranieri di terza generazione.

Gli stranieri della seconda generazione avranno invece diritto ad una procedura agevolata.

La questione del ricorso

In Svizzera, tuttavia, spetta ai comuni esprimersi sulla concessione della nazionalità.

Durante il recente dibattito politico in parlamento si erano pertanto levate voci a favore e voci contrarie ad un ricorso da parte di persone la cui naturalizzazione è stata respinta.

La responsabile del dicastero di giustizia e polizia, Ruth Metzler, aveva ricordato che la Svizzera è l’unico Paese che non prevede la possibilità di ricorrere contro decisioni arbitrarie in materia di naturalizzazione.

La consigliera federale vedrebbe di buon occhio l’introduzione di questa possibilità.

swissinfo e agenzie

Dopo la polemica suscitata dal caso della località di Emmen, che aveva respinto la richiesta di naturalizzazione di 97 suoi abitanti, 85 dei quali provenienti dall’ex Jugoslavia, il dibattito sulla cittadinanza svizzera resta di grande attualità.

Il Tribunale federale, esprimendosi per la prima volta sulla questione, ha ora stabilito che il ricorso alla votazione popolare nell’ambito dell’attribuzione della cittadinanza elvetica, è anticostituzionale.

L’Alta Corte ha così richiamato all’ordine l’Unione democratica di centro della città di Zurigo che aveva presentato una risposta in tal senso.

Il 20,5% dei 7’280’000 abitanti della Svizzera non ha un passaporto rossocrociato
In Svizzera vivono 440’000 stranieri della seconda o terza generazione
Sono circa 20’000 le domande annuali di naturalizzazione

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