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No alla moratoria OGM, sì al lavoro domenicale

Il ministro dell'economia Joseph Deiss ha presentato lunedì la posizione del governo Keystone

Il Consiglio federale raccomanda di respingere l'iniziativa che chiede una moratoria sugli organismi geneticamente modificati, in votazione il 27 novembre.

Il governo consiglia inoltre di accettare la revisione della Legge sul lavoro, che autorizzerebbe l’apertura domenicale dei negozi nei centri dei trasporti pubblici.

No all’iniziativa popolare per una moratoria di cinque anni per organismi geneticamente modificati (OGM); sì all’apertura domenicale di alcuni negozi nelle stazioni e negli aeroporti.

Con queste posizioni il consigliere federale Joseph Deiss, a nome di tutto il collegio, ha lanciato lunedì a Berna la campagna del governo per le votazioni del prossimo 27 settembre.

Iniziativa per «congelare» gli OGM

Nel settembre 2003, un comitato composto da associazioni ecologiste, di contadini e di difesa dei consumatori, ha depositato l’iniziativa popolare «Per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche».

Il testo prevede, contrariamente all’idea del parlamento, di rinunciare all’uso commerciale di OGM nell’ambiente per un periodo di cinque anni.

Il ministro dell’economia Deiss giudica tuttavia l’attuale Legge federale sull’ingegneria genetica nel settore non umano sufficientemente severa in materia di OGM.

La legge, in vigore dal 1. gennaio 2004, vieta l’impiego in agricoltura di animali geneticamente modificati, senza fissare alcuna scadenza. Per quel che concerne le piante, l’ordinanza prevede invece una rigorosa procedura di autorizzazione.

Finora, non è stata rilasciata alcuna autorizzazione e secondo gli esperti, una grande maggioranza degli agricoltori sarebbe contro questo tipo di cultura.

Scienza ed economia

Respingendo l’iniziativa, indica Deiss, si darebbe un segnale positivo al mondo scientifico, con ripercussioni proficue anche nei settori economici.

In caso di sì popolare, aggiunge, si rischierebbe invece di ridurre ingiustamente la libertà imprenditoriale degli agricoltori e la libertà di scelta dei consumatori.

Negozi aperti anche la domenica

Per quanto riguarda l’apertura domenicale, la modifica della legge federale del lavoro voluta da governo e parlamento prevede di autorizzare il lavoro domenicale per tutti i negozi con sede negli aeroporti e nelle stazioni e con una cifra d’affari di almeno 20 milioni di franchi.

Joseph Deiss ha assicurato che la revisione non intaccherà minimamente il riposo domenicale e le condizioni dei lavoratori, ma faciliterà la vita dei viaggiatori.

Il consigliere federale ha inoltre rilevato che i cambiamenti rispetto alla pratica attuale sarebbero minimi, mentre un sì al referendum (lanciato dai sindacati e sostenuto dagli ambienti ecclesiastici) rischierebbe di portare alla cancellazione di oltre mille impieghi.

Attualmente, solamente alcuni negozi (panetterie, farmacie, librerie, cartolerie e negozi di alimentari) – la cui superficie non supera un certo limite – sono autorizzati ad occupare personale durante il giorno festivo.

Sono invece esclusi i negozi di abbigliamento, calzatura, ottica, fotografia e vini.

swissinfo e agenzie

Il 27 novembre, il popolo svizzero si esprimerà su:
l’iniziativa popolare «Per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche»
la modifica della legge sul lavoro che prevede l’apertura domenicale dei negozi con sede nei centri dei trasporti pubblici.

Nel marzo 2003, le Camere federali hanno votato una legge sull’ingegneria genetica: nel corso delle deliberazioni, il parlamento ha rinunciato alla moratoria sulla diffusione degli organismi geneticamente modificati (OGM).

Un’iniziativa popolare intitolata «Per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche» è stata depositata nel settembre dello stesso anno: il documento chiede di rinunciare, per 5 anni, alla commercializzazione nell’ambiente di OGM.

L’iniziativa parlamentare Hegetschweiler chiede invece che i negozi situati nei centri dei trasporti pubblici siano autorizzati ad occupare il proprio personale la domenica.

Contro la modifica della legge sul lavoro, l’Unione sindacale svizzera e il sindacato Unia hanno lanciato un referendum.

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