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Non è tutto oro quel che luccica

Le immagini idilliache diffuse dai numerosi marchi non convincono proprio tutti... Keystone

Alcuni marchi alimentari utilizzati in Svizzera sono poco convincenti. Uno studio presentato martedì a Berna conclude infatti che certe denominazioni non comportano praticamente alcun valore aggiunto.

In generale, il miglior risultato è ottenuto dai marchi bio.

L’indagine è stata realizzata dal WWF, dalla Protezione svizzera degli animali (PSA) e dalle Associazioni delle consumatrici dell’intero paese.

I differenti marchi sono stati valutati in base a numerosi criteri: protezione dell’ambiente, delle acque e del clima.

Oppure rispetto degli animali o grado di credibilità, sulla base della serietà, della frequenza e dell’indipendenza dei controlli.

Il risultato? In sostanza, come sottolinea Jennifer Zimmermann del WWF, “non tutti i marchi garantiscono dei prodotti migliori di quelli convenzionali. Ciò vale a dire che alcuni di loro sono superflui”.

Gemma in testa

Nel settore verdura, frutta e cereali, il logo IP-PI ad esempio ottiene una sola stella. Secondo gli autori dell’analisi, ciò equivale soltanto ad alcuni piccoli vantaggi rispetto alle esigenze minime legali.

La “Gemma bio” totalizza invece tre stelle ed è qualificata come “molto raccomandabile”.

Per carne, uova, latticini, Bell Natura, Migros-Garanzia e Swiss PrimGourmet si sono viste attribuire soltanto una sola stella.

Anche in questo settore i marchi bio ottengono il miglior punteggio: Natura-Beef-Bio, demeter, fidelio, Migros Bio, Bio Natura Plus e Gemma.

Commercio equo

Nella categoria pesci e crostacei, Dolphin Safe si ritrova in coda alla classifica con una sola stella. Ancora una volta, i marchi bio ottengono il massimo riconoscimento.

Per i vini, sono state attribuite tre stelle a demeter mentre Vinatura ne ottiene una sola. Per quel che concerne caffé, cacao, té e banane il punteggio massimo è andato a Claro fair trade e Max Havelaar. TerrEspoir ottiene invece due stelle.

La grande quantità di marchi genera una salutare concorrenza, stando agli autori dello studio. Il moltiplicarsi dei loghi però rischia di creare confusione.

“Vorremmo vedere meno marchi, ma avere la certezza della loro qualità”, rileva Jacqueline Bachmann, responsabile della Federazione delle consumatrici della Svizzera tedesca. “In modo da poter essere sicuri che i consumatori ottengano informazioni corrette”.

Etichette bio

A proposito di denominazione biologica, in Svizzera non esiste alcun marchio ufficiale. Si è optato per una libera concorrenza, a condizione che sia rispettata l’Ordinanza federale sui prodotti bio eurocompatibili, entrata in vigore nel 1998.

In questo ambito, la “Gemma” rimane il punto di riferimento. Questo marchio, gestito da Bio Suisse, l’associazione svizzera dei contadini Bio, distingue i prodotti indigeni (Bio Suisse) da quelli importati (BIO).

“Gemma” vuole garantire la biodiversità naturale delle fattorie bio, un allevamento rispettoso degli animali, il rifiuto delle tecnologie genetiche e l’abbandono dei concimi chimici o sintetizzati.

Assicura inoltre l’assenza di agenti conservanti, di aromi e di coloranti nei prodotti. Infine, vieta i trasporti aerei.

Europa più o meno unitaria

Il problema delle “troppe” etichette esiste pure nell’Unione europea. Ogni Stato dispone infatti di propri marchi e dei relativi profili. Soltanto in Germania, sono nove le organizzazioni che diffondono marchi e definizioni diverse.

Tuttavia, da più di 10 anni, i Quindici si sono accordati su norme minime per definire i prodotti Bio e quelli ecologici. Dal 1993 esiste infatti un’ordinanza comunitaria che, dal 2000, riguarda pure i prodotti animali.

Questi marchi comunitari sono difficilmente ottenibili da produttori elvetici. E senza queste etichette, è ormai difficile conquistare la fiducia dei consumatori europei senza far ricorso a costose campagne di marketing.

Al momento tuttavia, il mercato interno alla Confederazione sembra sufficientemente grande per permettere la crescita del locale settore bio.

swissinfo e agenzie

Lo studio ha valutato i diversi marchi alimentari presenti in Svizzera;
La scala dei risultati ottenuti varia da tre stelle (molto raccomandabile) ad una sola (non raccomandabile).

Hanno ottenuto 3 stelle: Gemma Bio Suisse, Bio Engagement Migros, demeter, Bio Natur Plus, Kagfreiland, Bio Weide-Beef, Natura-Beef Bio, fidelio, Marine Stewardship Council, Delinat.

Ricevono 2 stelle: Coop Natura Plan, Natura Beef, AgriNatura, IP Svizzera (per i prodotti di origine vegetale).

Chiudono la classifica con una sola stella: IP Svizzera (per i prodotti di origine animale), M Engagement Migros, Swiss PrimGourmet, Natura Bell, Dolphin Safe e IP-PI.

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