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Non ci sarà il canton Lemano

I circa 4,500 multimilionari del canton Ginevra pagheranno più tasse swissinfo.ch

Vaud e Ginevra non sostengono la fusione dei cantoni, mentre Swiss dovrà rinunciare ad ulteriori soldi pubblici e a Zurigo il Teatro comunale ha un futuro migliore: i verdetti delle urne in breve.

Domenica si è anche votato in 10 cantoni su temi locali. Tra quelli di maggiore interesse a livello nazionale, la fusione Vaud-Ginevra e la partecipazione al capitale di Swiss di Lucerna e Sciaffusa.

No alla fusione GE-VD

Gli elettori ginevrini e vodesi si sono pronunciati chiaramente contro la fusione: governi e parlamenti vi si erano opposti e le chances di un «sì» alle urne erano scarse. Ginevra con l’80% dei voti e Vaud con il 70% hanno respinto la proposta.

I votanti ginevrini hanno pure respinto nella proporzione del 58% l’introduzione di un «reddito minimo cantonale di reinserimento» di 16’880 franchi all’anno per le persone che attualmente beneficiano dell’assistenza pubblica.

Tasse un po’ più alte per i ricconi

A sorpresa è stata accettata, sempre a Ginevra, ma con una maggioranza risicata, l’iniziativa «per un contributo di solidarietà temporaneo delle grandi sostanze e dei grossi utili» che chiedeva in particolare un aumento delle imposte sugli utili delle persone giuridiche superiori a un milione di franchi fintanto che la disoccupazione supererà il 2 %.

Nel dicembre 2000 l’Alliance de gauche aveva portato avanti una campagna contro il forfait fiscale offerto a Sarah Ferguson. L’ex-nuora della regina Elisabetta era stata infatti tassata per un montante forfetario di 600 mila franchi, mentre è noto che appartiene ad una delle famiglie più ricche del mondo.

I ginevrini hanno ora votato perché le fortune che superano 1,5 milioni di franchi siano tassate allo 0,6% invece che allo 0,5%. Non si può definire una rivoluzione, tanto più che il contributo di solidarietà sarà limitato a cinque anni.

Lucerna e Sciaffusa dicono no a Swiss

Nessuna solidarietà invece da parte dei due cantoni per la compagnia aerea di bandiera Swiss. Netta bocciatura degli sciaffusani all’idea di partecipare con 1,4 milioni di franchi al capitale della compagnia.

Anche i lucernesi hanno bocciato a larga maggioranza la partecipazione del Cantone al capitale di Swiss per un ammontare di 4,032 milioni di franchi. La proposta è stata combattuta con il referendum da un comitato vicino all’UDC.

Sospiro di sollievo per il Teatro di Zurigo

La votazione comunale ha approvato invece di stretta misura un credito supplementare per lo Schauspielhaus. Christoph Marthaler, alla guida del celebre teatro zurighese di prosa può proseguire con la sua direzione. Ma non tutti i problemi sono risolti. Già prima del voto era stato annunciato infatti un programma di risparmio che prevede tra l’altro un cartellone più breve (inizio a ottobre invece di settembre) e la rinuncia ad alcune produzioni.

Berna vuole una stazione restaurata

Per quanto riguarda i progetti di restauro e ampliamento in corso alla stazione della capitale federale i crediti necessari sono stati anche questi approvati e a larga maggioranza.

La città e le FFS investiranno insieme 82 milioni di franchi: la quota della città è di 52 milioni. In particolare possono proseguire i lavori per il restauro di un passaggio sotterraneo che non era più impermeabile così come la ristrutturazione delle linee tranviarie sulla piazza antistante.

Emmen: le polemiche sulla naturalizzazione continuano

Nel comune lucernese si votava per la naturalizzazione: dieci cittadini, tra i quali un croato e uno yugoslavo sono stati accettati. Due candidature bocciate, un bosniaco e uno yougoslavo. Il cittadino bosniaco era stato raccomandato dal consiglio comunale, che deplora l’insuccesso di questa candidatura.

swissinfo e agenzie

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