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Occhi a mandorla per la Swissminiatur

Il direttore della Swissiminiatur Dominique Vuigner con Dawei Wu, dell'ente per il turismo cinese a Zurigo. swissimage.ch

L’Oriente alle porte di casa. E la Cina sempre più vicina al Ticino. Dopo l'accordo siglato nel 2004 tra Lugano e la città cinese di Beihai, ecco una novità.

La Swissminiatur di Melide si è infatti gemellata con “Splendid China”, il parco della Cina in miniatura situato tra Hong Kong e Canton.

Un’operazione turistica di primo piano che si inserisce nel solco delle nuove frontiere commerciali che si stanno delineando in Ticino. Non solo Swissminiatur, come detto, ma anche Lugano e il centro commerciale Fox Town stanno cavalcando il Dragone.

“La Svizzera – ricorda a swissinfo Dominique Vuigner, direttore di Swissminiatur – è stato il primo paese a riconoscere la Repubblica popolare cinese. E questo, i cinesi, non se lo sono dimenticato”.

La storia del gemellaggio



Il nuovo orientamento di Swissminiatur parte da una semplice constatazione: il progressivo calo del turismo in Europa. “Occorreva pertanto cercare i turisti dove ci sono – spiega a swissinfo il direttore Dominique Vuigner – e la direzione, non c’è dubbio, è quella dell’Oriente”.

Grazie ai contatti e alla collaborazione di Guang Yang, presidente della sede luganese della Camera di Commercio cinese in Svizzera, è stato possibile individuare e sviluppare delle sinergie. E i progetti non hanno tardato a concretizzarsi.

“La decisione del gemellaggio con il parco in miniatura più importante della Cina – osserva Vuigner – è stata presa l’anno scorso insieme a Guang Yang. Tra di noi è nata subito un’ottima intesa. E la collaborazione è più che promettente”.

“Ad agosto una delegazione di “Splendid China” verrà a farci visita a Melide – annuncia il direttore – mentre noi torneremo a Shenzhen in dicembre. Con l’idea di presentare sul posto i prodotti locali e insubrici”.

Un mercato dalle enormi potenzialità



Oltre al gemellaggio, il viaggio in Cina ha soprattutto permesso a Dominique Vuigner di cogliere le potenzialità di questo nuovo mercato. E di verificare l’interesse cinese per il “Made in Switzerland”.

“Il cinese ha tre destinazioni principali in Europa: la Svizzera, l’Italia e la Francia. Nei prossimi anni – commenta Vuigner – oltre cento milioni di cinesi inizieranno a viaggiare potendo contare su importanti mezzi finanziari”.

“I cinesi hanno voglia di uscire dal loro paese, di viaggiare, di conoscere altre culture, nuovi mondi. E il nostro – osserva – è incluso nei loro orizzonti. Il pechinese, per esempio, è letteralmente innamorato della Svizzera, delle sue montagne”.

Il fiorire del business in un paese, come la Cina, lanciato alla conquista del mercato, apre indubbiamente molte porte. “L’obbiettivo della Camera di commercio cinese in Svizzera – ha spiegato allo stampa Yang – è di promuovere l’interscambio tra i due paesi”.

E nel primo numero di “Swiss China Today”, la Camera di commercio cinese offre lavoro a avvocati, architetti, fiduciari e ragionieri sia in Svizzera, sia in Cina.

Primavera cinese a Melide



A partire dalla riapertura stagionale (19 marzo), una mostra fotografica sulla Cina accoglierà dunque i visitatori della Swissminiatur. “Un’occasione – sottolinea il direttore – per farsi un’idea della Cina di oggi. Un paese dalle tradizioni ancestrali, ma anche pieno di contrasti”.

“Basti pensare – aggiunge Vuigner – alle diversità di questo immenso paese: 56 etnie differenti, rilievi che vanno dalle più alte vette del mondo alle spiagge dell’oceano, passando da paesaggi che costeggiano i grandi fiumi”.

Certo, questo gemellaggio è solo agli inizi. E la Cina è un paese sconfinato. Ma la voglia di conoscersi non è solo palese e reciproca, ma anche quantificabile. L’anno scorso, per esempio, i turisti svizzeri in Cina sono stati 40 mila.

Non solo attrazione fatale…

Nel 2003 le esportazioni svizzere in Cina hanno oltrepassato i 2,4 miliardi di franchi (un aumento del 20%) e a partire dal 2008 l’industria turistica elvetica conta di vendere ai cinesi 500 mila pernottamenti. Per non parlare dei corsi di cinese: letteralmente esplosi in tutta la Svizzera (anche a Lugano c’è una scuola cinese).

Forte di un elevato tasso di crescita economica (9,3% nel 2003) la Cina, secondo gli esperti, sarà il motore economico dei prossimi venti, trent’anni.

E nel 2030 il suo Prodotto interno lordo dovrebbe addirittura superare quello degli Stati Uniti. Un nuovo colosso ruggente che può suscitare, inevitabilmente, anche qualche timore.

swissinfo, Françoise Gehring, Melide

“Splendid China” sorge nella località di Shenzhen
Si estende su una superficie di 340 mila metri quadri (3 milioni di visitatori all’anno)
E’ 25 volte più grande di Swissiminiatur (14 mila metri quadri, 200 mila visitatori all’anno)
In Svizzera studiano circa 18 mila cinesi, una quarantina dei quali in Ticino

Vallesano di origine (suo padre ha fondato la Swissminiatur nel 1959), Dominque Vuigner gioca la carta dell’Estremo Oriente. E commercialmente la gioca, in Ticino, con altri partner: il centro commerciale Fox Town, la fabbrica di cioccolata Alprose e il museo Hermann Hesse (in Cina sono state tradotte 15 delle sue opere).

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