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Occhi puntati sul World economic forum di Davos

"Public Eye on Davos" non è più solo, ma non è sicuro di essere ben accompagnato. swissinfo.ch

Dopo «Public Eye», ecco l'«Open Forum»: la presenza a Davos di chi guarda al Forum economico mondiale con occhi diversi si fa sempre più marcata.

Desiderio di apertura e dialogo per la nuova iniziativa che affiancherà l’edizione 2003 del WEF.

Gli oppositori alla globalizzazione moltiplicano gli appuntamenti per esporre le loro critiche in occasione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos. Oltre all’ormai collaudato forum alternativo «The Public Eye on Davos», parallelamente al WEF, dal 23 al 28 gennaio 2003 nella stazione turistica grigionese si svolgerà anche la prima edizione dell’ «Open Forum Davos» (OFD).

Informare è meglio che curare

L’OFD è stato ideato da sette organizzazioni non governative (ONG) umanitarie e religiose, in collaborazione con il WEF. Secondo i promotori, l’iniziativa dovrebbe consentire al pubblico di partecipare a dibattiti con esperti e personalità internazionali. In questo modo si spera di riuscire a «denunciare gli errori dell’economia e le conseguenze negative della mondializzazione».

Fra i numerosi ospiti figurano i ministri sudafricani del commercio e dell’industria, Alec Erwin, e dell’educazione, Kader Asmal, i consiglieri federali Pascal Couchepin e Joseph Deiss, il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa Jakob Kellenberger, l’amministratore delegato della Nestlé Peter Brabeck-Letmathe e il presidente del consiglio d’amministrazione e della direzione della Novartis Daniel Vasella.

Discutere per conoscersi

Negli intenti degli organizzatori, l’OFD offrirà «un’opportunità reale di condurre un dibattito aperto su questioni d’attualità e di superare la mentalità di chiusura che regnava al WEF» nelle precedenti edizioni.

I temi di discussione all’OFD andranno dal ruolo dell’economia nelle regioni con conflitti, ai diritti dell’infanzia, passando per le possibilità di cambiamento economico e sociale e la problematica delle migrazioni.
I dibattiti saranno moderati da giornalisti indipendenti.

L’OFD non è in concorrenza con il WEF, ma al contrario fa parte del suo programma ufficiale, ha puntualizzato il direttore del Forum economico André Schneider. Oltre alle sette ONG che hanno aderito all’iniziativa, erano stati invitati a partecipare anche il Partito socialista dei Grigioni, i Verdi svizzeri e la Dichiarazione di Berna (DB). Quest’ultima, che assieme a Pro Natura coordina il «Public Eye», ha declinato l’invito.

Stessi intenti, storie diverse

A prima vista gli obiettivi dell’OFD sono simili a quelli del «Public Eye on Davos», il forum alternativo che da qualche anno si tiene in concomitanza col WEF. Ma l’«occhio pubblico» non collaborerà direttamente con l’OFD.

Lara Cataldi, esponente della Dichiarazione di Berna (DB), spiega così il rifiuto di aderire all’iniziativa dell’OFD – che ricordiamo essere coorganizzata dal forum economico: “Tali dibattiti avrebbero dovuto aver luogo anni fa, ora il WEF li organizza solo come esercizi alibi, al fine di migliorare la propria immagine”.

Per questo la DB ha preferito continuare sulla propria strada assieme a Pro Natura e numerose altre ONG che daranno vita per il quarto anno consecutivo al cosiddetto forum alternativo.

I lavori del «Public Eye» – aperti al pubblico – saranno inaugurati il 23 gennaio dall’ex ministro tedesco delle finanze Oskar Lafontaine. Fino al 27 gennaio i partecipanti discuteranno di tematiche legate alle conseguenze negative della globalizzazione neoliberale e alle alternative per un’economia mondiale socialmente equa e sostenibile da un punto di vista ambientale.

swissinfo e agenzie

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