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OMC: autorità svizzere contente dell’accordo

Abbattuti gli ostacoli sull'agricoltura, da Ginevra riparte il ciclo di Doha Keystone

A Ginevra nella notte di sabato i paesi membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) hanno raggiunto un accordo per rilanciare i negoziati sulla liberalizzazione degli scambi internazionali.

Soddisfatte le autorità elvetiche, delusi invece gli agricoltori svizzeri, per cui si profilano nuovi sacrifici.

Dopo il fallimento della conferenza di Cancun nel dicembre 2003, la svolta è arrivata grazie al compromesso sulla più delicata delle questioni, l’agricoltura, da sempre l’ostacolo principale.

I mediatori in particolare hanno deciso di non obbligare all’uso di un linguaggio specifico, per identificare quei prodotti giudicati “sensibili” e che possono ancora essere protetti da alte barriere doganali.

Il problema dell’identificazione di questo tipo di prodotti è rimandata ad un’ulteriore data.

I paesi ricchi hanno in pratica deciso di allentare tariffe e sovvenzioni in cambio dell’accesso ai mercati dei paesi in via di sviluppo, che hanno accettato di allentare le tasse doganali sui prodotti industriali importati.

L’accordo permette comunque ai paesi più poveri di mantenere alcune barriere doganali, per proteggersi dalla competizione più forte di quelli più ricchi.

«Meglio tardi che mai»,

Questo il commento del portavoce dell’OMC, Keith Rockwell, nel dare la notizia dell’accordo, raggiunto dopo giorni di frenetiche trattative, e approvato nel corso della seduta plenaria dei 147 membri dell’Organizzazione.

«È un passo decisivo per l’apertura dell’economia mondiale, di cui approfitteranno tutti i paesi», ha detto il ministro dell’economia elvetico, Joseph Deiss da Ginevra.

Deiss ha sottolineato come l’accordo prenda in considerazione gli interessi di tutti i settori dell’economia svizzera, anche se ha ammesso che gli agricoltori dovranno subire una maggiore pressione dal mondo economico, che spera verrà resa sopportabile dalla flessibilità dell’accordo.

In particolare la Svizzera dovrebbe potersi avvantaggiare di un sistema ben funzionante di regole globali nel commercio e delle semplificazioni nelle formalità doganali. Anche l’accesso ai mercati emergenti extra-europei dovrebbe essere facilitato.

Gli ambienti imprenditoriali si dichiarano soddisfatti: l’accordo è «un passo nella buona direzione», anche se per l’organizzazione mantello economiesuisse, si tratta di un «minimo assoluto».

Delusi i contadini svizzeri

Dall’altra parte della barricata, gli agricoltori svizzeri avevano invece pregato la delegazione elvetica di difendere i propri interessi, non cedendo alla pressione internazionale in favore dell’abbassamento delle tariffe sulle importazioni.

La loro reazione è stata dunque di delusione. L’accordo viene giudicato “sbilanciato”, e le cinque maggiori organizzazioni che li rappresentano dichiarano che in confronto ad altri paesi membri dell’OMC, tra i contadini svizzeri ci saranno più vittime.

Competitività dei paesi emergenti

Il testo, negoziato in quest’ultimo round di colloqui per oltre quindici ore, permetterà ai prodotti agricoli dei paesi in via di sviluppo di rafforzare le propria competitività con quelli dei paesi ricchi.

Una soluzione che, per esempio, ha fatto riconoscere ai negoziatori del Brasile – uno dei più forti competitori degli ultimi tempi e paese chiave del G20 – che l’accordo dovrebbe segnare «l’inizio della fine delle sovvenzioni».

Importante anche il riconoscimento della tutela delle indicazioni geografiche e quindi della produzione agro-alimentare di qualità.

Tariffe doganali

Una trentina di ministri, tra i quali il consigliere federale Joseph Deiss, rappresentavano a Ginevra i principali gruppi.

La Svizzera era guidata inoltre da una delegazione di dieci importatori alimentari, che hanno fatto pressione contro l’inasprimento delle regole riguardanti alcuni prodotti agricoli.

Con solo 7,5 milioni di abitanti, la Svizzera è all’undicesimo posto nella classifica mondiale dell’import di prodotti agricoli.

Doha riprende

Il successo dei colloqui di Ginevra dovrebbe portare ad una riattivazione del ciclo di Doha, che potrebbe essere concluso “entro la fine del 2005”, secondo quanto ha dichiarato il Commissario europeo per il commercio Pascal Lamy.

Ciò dovrebbe dare un forte impulso al commercio internazionale, che costituirebbe a sua volta una leva per rafforzare la ripresa dell’economia mondiale.

La prossima conferenza ministeriale dell’OMC è prevista per il dicembre 2005 ad Hong Kong. Il ciclo di Doha sarebbe dovuto terminare al più tardi entro il primo gennaio prossimo, ma ha accumulato consistenti ritardi.


swissinfo e agenzie

I 147 membri dell’OMC (Wto) sono giunti ad un accordo sulla liberalizzazione degli scambi commerciali.

Si tratta di misure che erano state avviate nel 2001 a Doha (Qatar), bloccate dal dicembre 2003, dopo il fallimento della Conferenza di Cancun.

Controversie erano nate sulle sovvenzioni agricole e su alcuni prodotti industriali.

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