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Oro sul filo del rasoio

Il popolo deciderà il 22 settembre sull'utilizzazione delle eccedenze d'oro Keystone

Ultimo sondaggio prima del voto del 22 settembre. Il popolo svizzero è chiamato a votare sul futuro dell'oro in esubero della Banca nazionale.

L’iniziativa popolare ed il controprogetto parlamentare si contendono l’ultimo voto.

La riduzione delle riserve auree della Banca nazionale libera ingenti fondi. Due proposte si contendono l’utilizzazione dei proventi. Ma i sondaggi non riescono a prevedere con certezza l’esito della consultazione.

L’incognita maggiore è data dagli indecisi: il 27 per cento non ha un’opinione sull’iniziativa e il 28 non sa cosa rispondere al controprogetto delle camere. Il sondaggio condotto dall’Istituto Gfs di Berna non si espone e indica che ancora tutto è possibile.

L’oro alla previdenza sociale

L’UDC cerca di convogliare i proventi esclusivamente all’AVS. Solo così sarebbe garantita la ridistribuzione del bene pubblico alla popolazione che ne è proprietaria. Inizialmente i consensi sembravano pendere per questa soluzione. Con la campagna di informazione degli ultimi mesi, i fronti sembravano però mutare.

A luglio i sostenitori dell’iniziativa erano ancora il 44 per cento. Un mese dopo erano solo il 39 per cento. Ma non c’è stata ulteriore discesa. A metà settembre il risultato è lo stesso del mese prima. Se però gli indecisi (27 per cento) si avvicinassero all’iniziativa, il risultato potrebbe ancora cambiare.

Differenze regionali

Mentre gli svizzeri-tedeschi sono ormai da tre mesi abbastanza costanti nelle loro opinioni (44% per l’iniziativa e 48% per il controprogetto), nella Svizzera italiana si notano cambiamenti drastici. A giugno ancora l’81 per cento degli intervistati intendeva votare sì all’iniziativa dell’UDC e solo il 2 per cento si diceva indeciso.

Nel frattempo però i sì sono scesi al 38 per cento e gli indecisi sono saliti al 22 per cento del totale. Lo studio non dà risposta al repentino mutamento. Si limita a definire il comportamento al sud delle Alpi “volatile”.

In Romandia invece il controprogetto godeva ancora a giugno del 62 per cento dei favori, mentre l’iniziativa solo del 38 per cento. Due mesi dopo dal 62 si è scesi al 57, mentre l’iniziativa ha ottenuto quattro punti in più.

Il controprogetto

Il governo e la maggioranza del parlamento vogliono un’altra soluzione. Nel loro controprogetto propongono una distribuzione tripartita delle risorse. Ad agosto ancora poco più della metà degli intervistati era per la suddivisione dei fondi fra cantoni, AVS e Fondazione Svizzera solidale. Con una perdita di tre punti si è arrivati ora al 50 per cento esatto.

Un doppio ‘no’ risulta possibile, imponendo una revisione completa della strategia seguita dalle istituzioni fin qui. Sicuramente però i soldi non torneranno ad essere oro, perché la Banca nazionale ha già cominciato da mesi a monetarizzare i lingotti tenuti per decenni nei forzieri.

Voti per partiti

L’iniziativa ottiene un chiaro sostegno solo dai simpatizzanti dell’UDC. Mentre il controprogetto con la Fondazione Svizzera solidale ottiene un modesto 23 per cento.

Opposta la cosa a sinistra: i simpatizzanti del partito socialista danno il 68 per cento dei favori al controprogetto e, malgrado una buona parte dell’élite del partito sostenga il doppio sì, solo il 17 per cento intende sostenere l’iniziativa della destra.

Al centro domina un sì risicato: 53 per cento di chi si sente vicino ai democristiani sostiene il controprogetto; solo il 47 per cento fra chi normalmente vota radicale.

Attenzione particolare al tema

Superiore alla media si annuncia invece la partecipazione al voto. Oltre il 48 per cento degli intervistati intende recarsi alle urne e il 26 è ancora indeciso. I rimanenti sono astensionisti. Una partecipazione sopra il 50 per cento è ormai da anni riservata solamente a grandi appuntamenti; fra questi l’adesione all’ONU o gli accordi bilaterali con l’Europa unita.

Per gli esperti del Gfs, l’istituto che ha curato il sondaggio per conto della SSR SRG idée suisse, la crisi estiva delle assicurazioni private e i timori sul futuro della previdenza sociale danno particolare rilievo all’esito.

Ma come sottolineano gli autori, capitanati dal politologo Claude Longchampe, il risultato dipenderà tutto dalla capacità dei gruppi d’interesse di mobilitare i propri simpatizzanti.

swissinfo/Daniele Papacella

Si vota il 22 settembre su due opzioni per utilizzare l’oro in esubero della Banca nazionale.
A metà settembre il 39 % sostiene l’iniziativa UDC che assegna i fondi all’AVS
Il 49 % sono contrari (- 3% rispetto ad agosto).
Il 50% sostiene il controprogetto parlamentare (-3%)
Il 48% afferma di andare sicuramente a votare
Il sondaggio è stato realizzato dalla GFS di Berna su un campione di 1273 persone.

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