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Pagella del Consiglio federale a Ferrovie, Posta e Swisscom

Leuenberger ha anche ammesso errori sulla strada delle riforme per le tre ex regie federali Keystone

Ferrovie, Posta e Swisscom hanno raggiunto nel 2000 gli obiettivi fissati dal governo. Il ministro Leuenberger ha stilato un bilancio sostanzialmente positivo delle riforme delle aziende federali.

Al centro di critiche e polemiche per differenti motivi negli ultimi mesi, le tre aziende pubbliche hanno ricevuto oggi una buona pagella dal Consiglio federale per aver “in gran parte realizzato gli obiettivi strategici assegnati” durante l’anno passato. Il governo ha raccomandato alle assemblee generali di Swisscom e FFS l’approvazione dei conti e il discarico dei rispettivi consigli di amministrazione, mentre per la Posta, in quanto istituto di diritto pubblico, ha approvato il rapporto annuo e il bilancio.

“Le aspettative del pubblico e della politica nei confronti delle tre aziende sono elevate e contraddittorie”, ha osservato il ministro dei trasporti e delle telcomunicazioni Moritz Leuenberger. Alle tre imprese di proprietà della Confederazione si chiederebbe di essere efficienti senza però adottare drastiche misure di razionalizzazione, e di offrire servizi a basso prezzo pur restando aziende modello dal profilo sociale. L’essenziale, ha sottolineato Leuenberger, è che garantiscano un servizio pubblico di base in tutto il paese e che siano in grado di far fronte alla concorrenza, due obiettivi che secondo il ministro finora sarebbero stati raggiunti.

Leuenberger ha inoltre colto l’occasione per stilare un bilancio provvisorio positivo delle riforme che hanno cambiato il volto alle ex regie federali. Dal 1998 le PTT sono state divise in due società, Posta e Swisscom, quest’ultima trasformatasi in società anonima di diritto privato; dal 1999 anche le ferrovie federali hanno adottato lo statuto di SA.

La via di una graduale apertura al mercato imboccata dal governo si sarebbe rivelata un’operazione pagante che non ha pregiudicato la qualità dell’offerta. “Il servizio pubblico non è stato smantellato, ma anzi esteso”, ha detto il ministro ricordando che grazie all’impiego delle nuove tecnologie i nuovi bisogni della cientela hanno potuto essere soddisfatti.

Le riforme si sarebbero rivelate vincenti anche dal profilo finanziario e sociale: la popolazione ha oggi a disposizione servizi migliori a prezzi inferiori e le ristrutturazioni, seppur dolorose, sono state accompagnate da piani sociali e realizzate senza licenziamenti.

“Qualche errore è stato commesso”, ha tuttavia riconosciuto Leuenberger,come i troppi cambiamenti al vertice della Posta, le controversie sui salari dorati dei dirigenti delle FFS e le contestate antenne di Swisscom. Pur garantendo loro piena libertà operativa, il ministro ha consigliato una maggiore sensibilità politica nell’affrontare questioni di questo tipo.

Per il resto, il governo si è detto d’accordo con l’idea dei vertici di Swisscom riguardo ad una strategia che, vista la dimensione dell’azienda nel mercato europeo delle telecomunicazioni, prediliga la via delle alleanze a quella di un’ambiziosa espansione sul modello fallimentare di Swissair nel settore dell’aviazione.

Riguardo alla Posta, Leuenberger ha sottolineato l’insufficiente autonomia finanziaria del gigante giallo per poter affrontare le sfide future ribadendo la necessità di ampliare l’offerta con nuovi prodotti. Il ministro socialista ha infine dato una tirata d’orecchi alla politica del personale del FFS, indicando che il grado di soddisfazione dei dipendenti “lascia alquanto a desiderare”.

Luca Hoderas

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