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Paléo ha chiuso in bellezza

La compagnia Carabosse ha illuminato la notte con i suoi giochi pirotecnici Keystone

Domenica si è chiusa la 30a edizione del Paléo Festival di Nyon, il più grande open-air della Svizzera, con 220 mila presenze per 6 giorni di musica.

Sei palchi all’aperto, più di cento concerti e un tempo sempre clemente sul festival, uno dei più importanti d’ Europa, sfuggito di un pelo al nubifragio abbattutosi sul Lemano.

Sono stati oltre cento i concerti a questa maratona musicale «open air» di sei giorni, svoltasi su sei palcoscenici, con moltissimi stili musicali. Per il suo 30mo anniversario, il Paleo ha fatto registrare un nuovo primato in materia di rapidità nella vendita di biglietti.

Gli oltre 210’000 tagliandi a disposizione sono stati tutti acquistati in meno di due settimane. Per limitare il mercato nero, gli organizzatori hanno messo in vendita 500 biglietti supplementari ogni giorno sul sito internet www.paleo.ch.

Il sole ha baciato la manifestazione di giorno, e una magnifica luna piena ha reso le notti più chiare, mentre nell’aria vibravano le note rock di Lenny Kravitz, o funky di Jamiroquai, o club di Faithless. E poi ancora Franz Ferdinand, Rammstein.

Per la canzone francese la sincerità di Bernard Lavilliers, la nostalgia di Hugues Aufray. Molti i nomi di artisti elvetici, come i romandi di Samael, programmati sul grande palco, anche se l’heavy-metal non si può definire rappresentativo del tipo di musica che va per la maggiore nella parte francese del paese.

L’apertura della manifestazione è stata mistica, con il pubblico in religioso silenzio per onorare il guro del sitar, Ravi Shankar.

Eclettico

Poi spazio ad una programmazione più tipica per un open-air. Per questa edizione dell’anniversario, Paléo ha però anche osato presentare un programma più eclettico che mai, alternando nomi famosi a band di nicchia e scoperte musicali.

E la scommessa sembra riuscita, dato che il pubblico ha reagito con curiosità ed entusiasmo. Per gli organizzatori «si tratta dell’edizione più riuscita mai messa in piedi da Paléo». Ben guadagnata insomma la festa finale, con tanto di fuochi d’articio.

«Il Paléo ha confermato che è possibile un pianeta musicale senza frontiere, pieno di scoperte di incontri e di riscoperte», hanno sottolineato gli organizzatori.

Poche note stonate

Dal punto di vista della sicurezza, nessun incidente maggiore è stato segnalato. 27 denunce sono state presentate per furto e atti incivili.

Negli ultimi anni il festival ha fatto registrare una media di 40, 50 denunce, mentre il record è stato nel 2000, con 130 denunce. Il pubblico sembra inoltre aver utilizzato più mezzi pubblici, rispetto all’anno scorso.

Per il 2006 Daniel Rossellat, patron della manifestazione dalla sua prima edizione, nel 1976, promette un’altra edizione ad alto livello, per uno dei festival più apprezati festival estivi d’europa

Successo ad Avanches

Un altro festival estivo maggiore, quello d’opera di Avenches, ha chiuso sabato sera. In totale le otto rappresentazioni del “Nabucco” di Verdi hanno attirato 46’000 spettatori nell’arena romana della cittadina vodese.

In Vallese la musica classica era d’onore questo fine settimana, con le prove finali del concorso internazionale di violino di Tibor Varga. A Nendaz, sempre in Vallese la quarta edizione del festival internazionale di Cori alpestri ha attirato 6’000 persone, sabato e domenica.

Nella Svizzera tedesca, la decima edizione del festival Live at Sunset di Zurigo ha raggiunto un nuovo record con 27’000 spettatori. Otto dei dieci concerti, tra cui Joe Cocker e Diana Ross, sono cominciati con il cartello del tutto esaurito.

swissinfo e agenzie

Spettatori: 35mila al giorno
3700 collaboratori volontari
Più di 1300 tra artisti e tecnici
120 concerti
6 scene, 6 giorni
100 stand per la ristorazione

Alla sua nascita, nel 1976, il festival si chiamava First Folk Festival.

Nel 1986 venne ribattezzato Paléo, dal nome di un cavallo da corsa di grande successo.

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