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Parità per i disabili ma non a questo prezzo

Sette edifici su dieci non sono adatti per le sedie a rotelle Les handicapés sont encore trop souvent confrontés à des obstacles.

La maggioranza dei cantoni e della popolazione dice no all'iniziativa popolare «Parità di diritti per i disabili». Chiedeva una migliore integrazione dei portatori di handicap nella società.

La materia sarà regolata esclusivamente dalla legge elaborata dal Parlamento.

Il principio d’uguaglianza per gli handicappati non sarà ancorato nella Costituzione. L’iniziativa popolare «Parità di diritti per i disabili» è infatti stata respinta, con il 62,3 per cento di voti negativi.

Le opposizioni sono venute in particolare dalla Svizzera tedesca. In Ticino il testo è stato invece approvato nella misura del 53,9 per cento. In controtendenza anche Ginevra e il Giura.

La spaccatura fra regioni linguistiche è stata netta. La maggioranza degli elettori svizzeri tedeschi ha seguito il parere del Consiglio federale, del Parlamento e dei partiti borghesi. Nei cantoni germanofoni il testo è stato respinto con percentuali che variano dal 79,89 per cento di Appenzello interno al 57,78 per cento di Basilea Città. Nei Grigioni l’iniziativa è stata bocciata con il 59,97 per cento dei voti.

Meno netto il «no» dei cantoni latini, dove in tre casi il testo è stato approvato. Ginevra ha accolto l’iniziativa con la maggior percentuale di «sì, il 59 per cento. Nel Giura è stata approvata col 54,86 per cento dei voti e in Ticino con quasi il 54 per cento. Negli altri cantoni romandi le percentuali di «no» sono comunque stati inferiori al 60 per cento.

I traguardi dell’iniziativa

L’iniziativa, depositata nel 1999 corredata di 120 000 firme,chiedeva in particolare di garantire l’accesso agli edifici, alle infrastrutture e alle prestazioni pubbliche se questo è «economicamente sopportabile». Per il Consiglio federale e partiti borghesi però il testo chiedeva troppo e troppo in fretta: i costi sarebbero stati troppo elevati e si sarebbero ripercossi sugli affitti e sui prodotti.

Il «no» all’iniziativa non significa però un «no» ai disabili, sottolineano gli oppositori. A loro avviso la legge approvata dal Parlamento a titolo di controprogetto indiretto, garantirà comunque agli handicappati i loro diritti. Il testo infatti prevede che gli edifici pubblici e le installazioni nuove o ristrutturate vengano equipaggiati in modo da garantire l’accesso ai disabili. Le altre strutture dovranno essere adattate entro 20 anni e i trasporti pubblici entro dieci anni.

Il comitato favorevole all’iniziativa è deluso del risultato scaturito dalle urne. A suo avviso, il popolo svizzero ha mostrato di non voler fare sul serio nel campo delle pari opportunità per i disabili. È un peccato che i cittadini abbiano dato ascolto alle esagerazioni degli avversari sulle conseguenze finanziarie, si legge in un comunicato. La legge sull’uguaglianza per le persone handicappate è solo un passo nella giusta direzione ma questo tema andrà nuovamente affrontato.

swissinfo e agenzie

Il testo dell’iniziativa popolare che i promotori volevano inserire nella Costituzione federale:

Art. 4bis (nuovo)

1 Nessuno può essere discriminato, in particolare in ragione dell’origine, della
razza, del sesso, della lingua, dell’età, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, nonché di menomazioni fisiche, mentali o psichiche.

2 La legge provvede per la parità dei diritti dei disabili. Prevede provvedimenti per eliminare e compensare svantaggi nei loro confronti.

3 L’accesso a edifici e impianti e l’utilizzazione di installazioni e prestazioni destinate al pubblico sono garantiti per quanto ragionevolmente esigibile dal profilo economico.

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