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Andrea Gmür, nel mezzo tra sociale e liberale

Andrea Gmür è cresciuta in mezzo alla politica: suo padre sedeva alla Camera dei Cantoni, lei è stata eletta alla Camera del popolo nell'ottobre 2015. swissinfo.ch

È immersa nella politica quasi da quando era in fasce. Eppure la 51enne neodeputata nazionale popolare democratica (PPD) lucernese Andrea Gmür ha assunto il primo mandato politico solo nove anni fa. A livello nazionale, l'ex insegnante di liceo e madre di quattro figli vuole attivarsi soprattutto per un sistema educativo globale, una politica fiscale sostenibile e uno stato sociale sano.

“La prima sessione in parlamento è stata faticosa, ma al contempo emozionante e intensa. Si conoscono tante persone interessanti. Considero che sia un privilegio e una grande responsabilità, contribuire a definire la politica nazionale quale rappresentante del popolo”, dice Andrea GmürCollegamento esterno.

Andrea Gmür

È nata il 17 luglio 1964 nel Toggenburgo, nel cantone di San Gallo. Ha studiato inglese e romanistica all’università di Friburgo. Poi ha lavorato per diversi anni come insegnante di liceo.

Dal 2007 dirige la Fondazione Josi J. Meier a Lucerna.

Nel 2007 è stata eletta come rappresentante del Partito popolare democratico (PPD) nel parlamento cantonale di Lucerna.

Dal 2014 presiede la sezione PPD della città di Lucerna.

Pure dal 2014, è membro del gruppo di lavoro di politica familiare a livello nazionale.

Nel 2015 è stata eletta al Consiglio nazionale (Camera del popolo), dove ora fa parte della Commissione della scienza, dell’istruzione e della cultura.

Sposata, è madre di quattro figli e vive con la sua famiglia a Lucerna.

La figlia del sangallese Jakob Schönenberger, che sedette alla Camera dei Cantoni dal 1979 al 1991, ha sentito parlare di politica sin da bambina. “Mio padre, che fu anche sindaco a Kirchberg, nel cantone di San Gallo, mi ha certamente influenzata. Ma non abbiamo discusso molto di politica in casa, poiché era spesso via. E nel fine settimana doveva preparare i suoi incarti per Berna. Inoltre, aveva le sue attività di avvocato”.

Del resto, all’epoca Andrea Gmür non ha percepito la politica solo positivamente. “Ho vissuto anche tutte le reazioni negative e le ingiustizie nei confronti di mio padre. Così spesso preferivo essere lasciata in pace sulle questioni politiche”.

Guidata da valori cristiani

Sensibile alle ingiustizie, lo è sempre stata, spiega in un’intervista a swissinfo.ch. Ad esempio quando, all’epoca del liceo, lavorando come ausiliaria presso un negozio Migros durante le vacanze estive, si è resa conto che veniva retribuita un franco e dieci all’ora in meno di un uomo “che faceva esattamente lo stesso lavoro. Mi sono ribellata, con successo. Quell’esperienza mi ha segnata”.

Uguaglianza, stessi diritti per tutti, amore per il prossimo e solidarietà: sono i valori cristiani occidentali importanti per Andrea Gmür. Perciò per lei è stato chiaro che avrebbe fatto politica nel PPD. “Intuitivamente sentivo che il PPD era il partito più vicino a me, anche se ho raggiunto una certa età prima di rendermene conto”. L’ingresso in politica avviene nel 2007: è eletta al parlamento cantonale di Lucerna. “Lì ho poi preso davvero gusto alla politica”.

Per la popolare democratica, l’elemento cristiano del suo partito è importante. Va regolarmente a messa – “anche se non proprio tutte le domeniche” – e discute volentieri di chiesa, di Dio e del mondo. Per esempio con il cognato Felix Gmür, vescovo di Basilea. Inoltre, quale direttrice della Fondazione Josi J. Meier si attiva per l’integrazione professionale e sociale di persone in difficoltà. “Chi è in cattive condizioni deve essere aiutato. Ma se qualcuno vuole solo approfittare del sistema, allora io dico stop”.

I nuovi volti del Parlamento

La figlia di Christoph Blocher, il caporedattore della Weltwoche, il sindaco comunista, la giovane ecologista: swissinfo.ch pubblica una serie – non esaustiva – di ritratti dei nuovi membri del Parlamento svizzero dopo le elezioni del 18 ottobre 2015.

Convivere con le critiche

A livello cantonale, la sinistra le ha rimproverato di essere più liberale che sociale e di non essere degna di succedere a Josi Meier, celebre politica PPD, avvocata, attivista per i diritti femminili e una delle prime donne in parlamento svizzero negli anni 1970, morta nel 2006. “Sono già stata criticata per molte cose” – dice senza timori – Anche nella formazione, “un bene che deve essere trattato con cura”, esaminato attentamente e, “quando è giusto”, sottoposto a misure di risparmio, ciò che non è gradito da tutti.

Andrea Gmür assicura di avere indiscutibilmente un grande rispetto per la “grande dama” Josi Meier, per il suo stile di vita modesto, il suo impegno in favore dei bisognosi e dei diritti delle donne. “Ma il mio modello politico è mio padre, il quale già solo sul piano familiare è molto più affine a me. Ho seguito lui e la sua politica molto da vicino. L’ho sempre trovato retto. Rimaneva fedele alla sua opinione, anche quando si ritrovava nella bufera”.

Porre limiti

Anche sul tema dell’asilo e della migrazione le tesi di Andrea Gmür sono quelli tipici dei politici di centro. “Si devono aiutare i perseguitati. Ma non è che dobbiamo tenere qui da noi tutti coloro che arrivano”. A suo avviso, occorre anche che le persone si integrino nel sistema, nel mercato del lavoro e nella società. “Dobbiamo fissare dei limiti, prima di arrivare ai nostri limiti”. Per la parlamentare PPD, è importante comunicare in modo chiaro alla popolazione, chi, perché e per quanto tempo può restare da noi. Cosicché non si sviluppa l’odio per gli stranieri – sia che venga fomentato da media o da certi partiti, sottolinea.

Il profilo di Andrea Gmür secondo smartvote.ch swissinfo.ch

E con “certi partiti” intende l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), la cui iniziativa “Per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati” sarà sottoposta al voto popolare il 28 febbraio. Un’iniziativa che lei rifiuta seccamente. “Nessuno vuole avere qui delinquenti. Nemmeno io. Tuttavia è difficile argomentare contro l’iniziativa e spiegare alla popolazione che essa viola lo Stato di diritto e il principio di proporzionalità”.

Si devono fare i compiti

Tra le preoccupazioni della presidente della sezione della città di Lucerna del PPD attualmente c’è il futuro del suo partito. Alle elezioni federali dello scorso ottobre, “nel solco della frammentazione del centro”, nel cantone ha perso più del 3%, a vantaggio dell’UDC e del Partito socialista (PS): nel tradizionale cattolico cantone di Lucerna, il PPD non è più il partito più forte. “Dobbiamo essere più compatti, affinare il nostro profilo. Le aspettative nei riguardi del nuovo presidente del partito sono di conseguenza elevate”.

Quanto al proprio profilo, Andrea Gmür lo riassume con il motto: “per un’economia di mercato sociale, un sistema di istruzione globale e un ambiente intatto”. Se possibile si sposta in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici. “Ma sono una viaggiatrice settaria e vado anche in macchina”, precisa la sportiva politica, a cui piace giocare a tennis, sciare e fare jogging. “Tutto ciò purtroppo al momento troppo poco perché mi manca il tempo”.

La famiglia, invece, non deve assolutamente essere trascurata a causa del suo nuovo mandato politico. L’organizzazione domestica non è ancora perfetta, afferma la mamma di una ragazza e tre ragazzi dai 15 ai 22 anni. Per questo cerca più collaborazione esterna. Ma anche i figli devono dare una mano. “Il fatto che anche i maschi possono utilizzare la lavatrice e cucinare, fa parte della formazione di base. Anche se per questo ogni tanto proferiscono qualche luogo comune maschilista”.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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