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Partiti al capezzale dei mercati finanziari

Nuove leggi sulle società anonime e sui fondi d'investimento, indipendenza dei revisori: le ricette dei partiti per moralizzare l'attività finanziaria Keystone Archive

Partiti prodighi di ricette politiche per invertire la tendenza di sfuducia delle borse, dopo le malversazioni contabili negli Stati Uniti.

A proporre le loro ricette politiche, per moralizzare i mercati finanziari ed il grande businness internazionale, sono il Partito socialista svizzero (PS) e quello popolare democratico (PPD). Lo hanno reso noto separatamente lunedì a Berna: i socialisti nel corso di una conferenza stampa ed i democristiani con un comunicato ai mass media.

La riforma dei socialisti

L’assenza di controlli sui mercati finanziari ha minato la fiducia degli investitori e danneggiato i piccoli azionisti. Per ridare ossigeno al settore sono necessarie, secondo il Partito socialista (PS), leggi ben definite, che permettano di evitare gli abusi, le falsificazioni contabili – come è accaduto negli Stati Uniti – e garantiscano una vera trasparenza nelle relazioni finanziarie.

Regole chiare contro gli abusi contabili che hanno portato al crollo dei mercati finanziari. La riforma legislativa proposta dal Partito socialista svizzero (PS). Il PS, vista la situazione catastrofica della borsa, auspica inoltre un rapporto sulle conseguenze a lungo termine dell’evoluzione dei mercati finanziari sulle assicurazioni
vecchiaia.

Leggi inadeguate

«La legislazione svizzera accusa un ritardo monumentale: sia il diritto delle società anonime, che la legislazione sui fondi d’investimento sono completamente superati e non garantiscono alcuna sicurezza per i piccoli azionisti». Questa la critica principale della presidente del PS Christiane Brunner, ribadita lunedì a Berna nel corso di una conferenza stampa. La presidente socialista non ha risparmiato nemmeno il governo, criticando in particolare l’operato di Ruth Metzler e di Pascal Couchepin: i due consiglieri federali sono stati definiti da Christiane Brunner «troppo attendisti».

La consigliera agli Stati ginevrina ha confessato di temere che a subire saranno ancora una volta i piccoli investitori, mentre i grandi capitali sapranno proteggere i loro patrimoni. Christiane Brunner invita perciò la Metzler a spingere sull’acceleratore delle riforme, presentando al più presto la revisione del diritto contabile, «nel cassetto della consigliera federale da troppi anni». Se ciò non dovesse avvenire entro l’anno, il Parlamento dovrà prendere le redini del dossier, ha preannunciato la consigliera nazionale di Basilea Campagna Susanne Leutenegger Oberholzer.

Più rigore nella gestione

Per il Partito socialista occorre elaborare una legge sulle società anonime, che preveda la pubblicazione nel rapporto annuale dell’ammontare dei salari versati ai quadri superiori ed agli amministratori delle imprese quotate in borsa. Lo ha rilevato il consigliere nazionale bernese Rudolf Strahm, presentando le proposte ai rappresentanti dei mass media.

L’organo di revisione che controlla la contabilità delle grandi società per conto degli azionisti e del pubblico «deve essere indipendente e non deve esercitare altri mandati di consulenza per la ditta», ha aggiunto il parlamentare bernese.

A detta dei socialisti occorre, inoltre, una sorveglianza statale sia sulla gestione finanziaria che sui conti delle società, come avviene già in Francia ed in Germania. Lo ha precisato Strahm, aggiungendo come «la sorveglianza attuale della Borsa, sulla base del principio dell’autoregolamentazione, è inutilizzabile».

Politica economica di rilancio

Non sono state risparmiate critiche nemmeno a Couchepin. «Il ministro dell’economia si accontenta nelle interviste d’abbellirela la situazione, invece di agire”, ha criticato la Brunner. «Esigiamo da lui, prima della sessione autunnale, un rapporto sulla situazione economica della Svizzera, in cui vengano evidenziate in particolare le conseguenze del crollo delle borse», ha affermato Susanne Leutenegger Oberholzer.

Secondo i dirigenti del PS, Couchepin deve impegnarsi assieme alla Banca nazionale per evitare una recessione profonda, preparando in particolare un programma di rilancio economico. È inoltre necessario, aggiungono, introdurre un sistema, come negli Stati Uniti, che permetta alle società di proseguire l’attività, nonostante il preavviso di fallimento.

Le ricette dei democristiani

Anche il Partito popolare democratico (PPD) ha proposte le sue ricette per contrastare la crisi dei mercati borsistici. In un comunicato, il partito ha chiesto a tutti gli attori coinvolti di prendere misure urgenti in modo da ristabilire al più presto la fiducia degli investitori.

Il PPD esige una più grande trasparenza nella presentazione dei conti e maggiore indipendenza dei revisori rispetto al consiglio di amministrazione e alla direzione delle imprese.

Controllo pubblico o privato?

Se il Partito socialista auspica un controllo statale, il PPD chiede alle organizzazioni economiche di creare un organo di sorveglianza indipendente. Desidera anche che il Consiglio federale esamini l’opportunità di stabilire, come hanno appena fatto gli Stati Uniti, regole più severe in caso di falsificazione dei bilanci.

Queste disposizione dovranno colpire prima di tutto le grandi società quotate in borsa. Il PPD non vuole in alcun caso imporre nuovi carichi finanziari e amministrativi alle piccole e medie imprese (PMI), scrivono i dirigenti del partito.

swissinfo e agenzie

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